Serie Corine Solomon 2
Trama
Delos Books 287 pagine | € 13,52 |
Con il suo ex, Chance, al proprio fianco, pronto a prestarle il suo particolare, soprannaturale tipo di fortuna, Corine si mette in viaggio verso casa, a Kilmer in Georgia, per scoprire la verità sulle origini del suo "dono".
Ma mentre cercano di disseppellire i segreti del passato, Corine e Chance scoprono che c'è qualcosa di misterioso nello stato della Georgia, dove nessuno sembra sapere dell'esistenza della città di Kilmer.
Aver riposto fiducia nel secondo volume della serie mi ha ripagata. Ho fatto bene ad aspettare prima di bocciare la serie, e a credere nelle sue potenzialità. Senza ombra di dubbio Il fuoco dell'inferno è più bello di Blue Diablo e ha confermato la serie nelle mie letture.
Al contrario del romanzo precedente, in questo secondo episodio l'autrice ha dimostrato una maturità e una capacità di gestire la storia notevolmente superiori, tanto da cancellare completamente il ricordo degli lati negativi del primo romanzo.
La vicenda riprende esattamente dove si era fermata: Corine e Chance si dirigono verso Kilmer per scoprire chi ha ucciso la mamma di Corine e perché. Appena mettono piede a Kilmer sembra che siano capitati in una città dimenticata dal mondo, chiusa e nascosta alla civiltà. Gli abitanti sono pochi, strani ed ognuno sembra nascondere qualcosa, o tramare alle spalle di Corine.
L'aria opprimente e malvagia che si respira non è solo un'impressione: tutta la città è isolata da una nube oscura che blocca qualsiasi intervento magico positivo e che - guarda un po' - blocca anche la fortuna di Chance. Non c'è modo, quindi, di contare sulla loro buona stella umana e così Corine è costretta a risalire indientro nel tempo e indagare alla vecchia maniera. Dopo una serie di episodi stressanti e dolorosi arriva alla carica anche Jessie Saldana, il bravo poliziotto empate. A questo punto sono in tre ad indagare e presto si aggiungerà una preziosa alleata: Shannon, figlia di una delle donne cattive di Kilmer e, anche lei, dotata di un potere speciale.
La particolarità del romanzo, direi nella sua totalità, sta nel fatto che l'autrice ha saputo ricreare a parole un'ambientazione cupa, opprimente senza ricorrere a descrizioni di gatti decapitati o zombie putrefatti. Sta tutto nell'ansia di Corine, nella sua voglia di scappare e di dimenticare, e nella crescente malvagità, che aumenta di pagina in pagina. La città di per sé è vivida, uno scenario ben costruito nel quale i personaggi si muovo senza intoppi, e che si presta alla perfezione ad ogni singola scena. La Foresta - con la maiuscola, perché è viva - suscita terrore puro a tutti, non solo a Corine, e la città nasconde insidie e pericoli che fanno rischiare loro la vita.
In più l'elemento soprannaturale non invade la storia, togliendo leggerezza e particolarità, ma rimane in disparte come se il solo fatto di sapere che ci sono in ballo forze oscure sia sufficiente a giustificare la presenza di fantasmi, demoni della foresta e evocazioni demoniache. In effetti è vero, il sottointeso, il non detto ha più potere di qualsiasi descrizione e fino alla risoluzione della trama si prova una gustosa ansia da vedo/non vedo, un crescendo di suspance demoniaca che si scatena nell'inquietante scena finale della foresta.
Lo sviluppo della trama e le scelte fatte dall'autrice hanno reso questo secondo romanzo un ottimo urban fantasy, appassionante e leggero.
Corine, come protagonista, migliora sensibilmente: ha smesso di tormentarsi con dubbi e rimpianti e - finalmente - ha deciso cosa vuole fare della sua vita e del suo rapporto con Chance e con Saldana.
Con grande sollievo posso dire che il tira e molla romantico è stato ridotto ai minimi termini proprio - forse - per dare più spazio alla storia e per dare un maggior senso di indipendenza e di forza. Corine smette di contare sugli altri e combatte i suoi demoni - Chance è utile come tutti gli altri, senza la sua fortuna e anche se Saldana si rivela indispensabile in alcune occasioni.
La fine presuppone una svolta radicale nella vita di Corine e lascia intendere che i prossimi problemi da risolvere si ricollegano a Montoya e al Messico. Resta da vedere se Corine li affronterà da sola, con Chance, con Saldana o con entrambi.
Sono molto felice di poter dire che aspetto il terzo romanzo con grande curiosità e che sì, la Aguirre entra nelle mie letture senza pensarci due volte.
Al contrario del romanzo precedente, in questo secondo episodio l'autrice ha dimostrato una maturità e una capacità di gestire la storia notevolmente superiori, tanto da cancellare completamente il ricordo degli lati negativi del primo romanzo.
La vicenda riprende esattamente dove si era fermata: Corine e Chance si dirigono verso Kilmer per scoprire chi ha ucciso la mamma di Corine e perché. Appena mettono piede a Kilmer sembra che siano capitati in una città dimenticata dal mondo, chiusa e nascosta alla civiltà. Gli abitanti sono pochi, strani ed ognuno sembra nascondere qualcosa, o tramare alle spalle di Corine.
L'aria opprimente e malvagia che si respira non è solo un'impressione: tutta la città è isolata da una nube oscura che blocca qualsiasi intervento magico positivo e che - guarda un po' - blocca anche la fortuna di Chance. Non c'è modo, quindi, di contare sulla loro buona stella umana e così Corine è costretta a risalire indientro nel tempo e indagare alla vecchia maniera. Dopo una serie di episodi stressanti e dolorosi arriva alla carica anche Jessie Saldana, il bravo poliziotto empate. A questo punto sono in tre ad indagare e presto si aggiungerà una preziosa alleata: Shannon, figlia di una delle donne cattive di Kilmer e, anche lei, dotata di un potere speciale.
La particolarità del romanzo, direi nella sua totalità, sta nel fatto che l'autrice ha saputo ricreare a parole un'ambientazione cupa, opprimente senza ricorrere a descrizioni di gatti decapitati o zombie putrefatti. Sta tutto nell'ansia di Corine, nella sua voglia di scappare e di dimenticare, e nella crescente malvagità, che aumenta di pagina in pagina. La città di per sé è vivida, uno scenario ben costruito nel quale i personaggi si muovo senza intoppi, e che si presta alla perfezione ad ogni singola scena. La Foresta - con la maiuscola, perché è viva - suscita terrore puro a tutti, non solo a Corine, e la città nasconde insidie e pericoli che fanno rischiare loro la vita.
In più l'elemento soprannaturale non invade la storia, togliendo leggerezza e particolarità, ma rimane in disparte come se il solo fatto di sapere che ci sono in ballo forze oscure sia sufficiente a giustificare la presenza di fantasmi, demoni della foresta e evocazioni demoniache. In effetti è vero, il sottointeso, il non detto ha più potere di qualsiasi descrizione e fino alla risoluzione della trama si prova una gustosa ansia da vedo/non vedo, un crescendo di suspance demoniaca che si scatena nell'inquietante scena finale della foresta.
Lo sviluppo della trama e le scelte fatte dall'autrice hanno reso questo secondo romanzo un ottimo urban fantasy, appassionante e leggero.
Corine, come protagonista, migliora sensibilmente: ha smesso di tormentarsi con dubbi e rimpianti e - finalmente - ha deciso cosa vuole fare della sua vita e del suo rapporto con Chance e con Saldana.
Con grande sollievo posso dire che il tira e molla romantico è stato ridotto ai minimi termini proprio - forse - per dare più spazio alla storia e per dare un maggior senso di indipendenza e di forza. Corine smette di contare sugli altri e combatte i suoi demoni - Chance è utile come tutti gli altri, senza la sua fortuna e anche se Saldana si rivela indispensabile in alcune occasioni.
La fine presuppone una svolta radicale nella vita di Corine e lascia intendere che i prossimi problemi da risolvere si ricollegano a Montoya e al Messico. Resta da vedere se Corine li affronterà da sola, con Chance, con Saldana o con entrambi.
Sono molto felice di poter dire che aspetto il terzo romanzo con grande curiosità e che sì, la Aguirre entra nelle mie letture senza pensarci due volte.
2 commenti:
Forse devo dare un'occhiata a questo secondo volume. Il primo non mi aveva convinto molto. ^_^
Nemmeno a me, ma avevo già deciso di riprovarci prima di abbandonare la serie. E ho fatto bene! Il secondo è molto meglio del primo ^_^
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