17 dicembre 2018

J.R. Ward
The Thief

Serie Black Dagger Brotherhood 16

Trama
Piatkus | pag. 464 | € 13,00
Sola Morte, former cat burglar and safecracker, has given up her old life on the wrong side of the law. On the run from a drug lord's family, she is lying low far from Caldwell, keeping her nose clean and her beloved grandmother safe. Her heart, though, is back up north, with the only man who has ever gotten through her defenses: Assail, son of Assail, who never meant to fall in love - and certainly not with a human woman. But they have no future, and not just because she doesn't know he is a vampire, but because he is not about to stop dealing arms to the Black Dagger Brotherhood. Fate, however, has other plans for them. When Assail falls into a coma and lingers on the verge of death, his cousins seek out Sola and beg her to give him a reason to live. The last thing she wants is a return to her past, but how can she leave him to die? As a lethal new enemy of the vampires shows its face, and the Brotherhood needs Assail back on his feet, Sola finds herself not only a target, but a mission-critical force in a war she doesn't understand. And when Assail's truth comes out, will she run from the horror...or follow her heart into the arms of the male who loves her more than life itself?
[...] no matter what happened, she had made sure her male was safe. Because that was what real women did. Real women didn't wait for their dragon slayers to come save them. They were true partners - and good with a gun on their own. Booyah.

Commento
***spoiler***
Jessica, tu lo sai che ti voglio tanto bene. Ti ho seguita e adorata, ti ho venerata, ti ho comprata anche quando il cringe factor scuoteva la mia anima fin nel midollo, anche quando ero in crisi mistica, piena di scetticismo e scazzata per la scelta dei tuoi protagonisti ho seguito ciecamente il tuo nome, trepidante come una damina del settecento.
Jessica, lo so che la mia cieca fedeltà al limite del culto religioso ti è arrivata sotto forma di vibrazioni, lo so, altrimenti non me lo spiego. Non mi spiego come possa essere successo che The Thief, romanzo dedicato a Sola e Assail, sia stato occupato da V e Jane come un liceo classico milanese preso d'assalto dall'autogestione studentesca, rendendomi così una delle più felici tra le tue adepte.
Della mia totale mancanza di interesse per Assail e Sola ormai ne erano a conoscenza pure le cimici del mio balcone ma, non potendo fare altrimenti, ho fatto pace con l'idea e ho comprato l'edizione paperback senza la smania da tossica di leggere l'ebook. Non pensavo che avrei dato un voto alto al romanzo, lo ammetto senza vergogna. Mi aspettavo di arrancare, di arrabbiarmi, di smadonnare e di sopportare una coppia che mi ha sempre detto poco, di elemosinare le scene con gli altri personaggi e soffrire per tutto il tempo.
Sarà stata la potenza del mio amoreh, ma la Ward non solo è come se si fosse dimenticata di Assail e Sola, ma si è proprio concentrata su V e Jane con una sfacciataggine adorabile.
Per molti questo sbilanciamento potrebbe essere un elemento negativo, perché il titolo, la trama, lei stessa davano per scontata la coppia dominante, ma in corso d'opera i deboli vengono spazzati via da elementi che hanno retto per ben quindici romanzi e che non devono chiedere permesso mai.
Ciò che per me è un miracolo, per molti è stata una tragedia. La Ward comunque non è nuova al ridurre la coppia protagonista in un angolino, quindi non capisco perché ci sia stato tanto clamore. Quando lo ha fatto per Phury e Cormia nessuno è andato in depressione, a parte poche pazze inclusa la sottoscritta, invece per i due slavati si sono incazzati neanche avesse ucciso un cucciolo.
Che poi, parliamone, la storyline di questi due è una delle più insulse e mediocri che abbia mai letto nel corso della serie, talmente banale e priva di emozione che leggerla causava al massimo una scrollata di spalle. Ogni cosa sapeva di romance, ogni svolta era citofonata, ogni parola stucchevole, forzata, da diabete, il punto di rottura talmente inconsistente e breve che è durato il tempo di un caffé. Oltre al problema di fondo di una storia che manca di sostanza, i due personaggi non riescono nemmeno a superare i secondari quanto a spessore. Assail, pur essendo un maschio della glymera, pur avendo un passato da trafficante, pur rimanendo metà del tempo in clinica, al di là dell'apparenza non ha niente. La sua fisicità è assente, la sua natura di vampiro spunta fuori come un guizzo che sparisce subito, rimane dipendente dai Fratelli in tutto e per tutto, non si muove al di fuori del loro cerchio e persino l'evoluzione della storia d'amore rimane sciapa, poco passionale e appassionante.
Sola, giusto per confermare la mia impressione iniziale, è tutto fumo e niente arrosto. Come umana non è male, quanto meno non stressa quei tratti che tanto odio nei personaggi come lei, eppure inserita nel contesto della Confraternita si perde fino a diventare invisibile. Rispetto ad Assail ha una personalità più frizzante, ha dei momenti esilaranti con V e chiude il romanzo - e la loro storyline - in modo pulito e senza fronzoli. Certo, se si pensa al fatto che è la protagonista femminile un po' delude però è inevitabile considerando il resto dei personaggi.
Messi da parte i finti protagonisti, parliamo di chi ha dominato il romanzo senza nemmeno sforzarsi. V, brontolone del mio cuore, e Jane la fantasmina da schiaffoni. Allora, tanto per cominciare V ha aperto il romanzo con una bordata di proporzioni epiche. Mastodontiche. Apocalittiche. Del tipo che a pagina 30 ero talmente in ansia da metterci un'ora per addormentarmi. L'angst scorreva nelle mie vene al posto dei globuli rossi, stavo per avere un tracollo emotivo perché porcaputtana, V. Però, però, la Ward è una maestra nel farci soffrire: arriva in cima alla montagna della disgrazia e, al secondo prima della discesa fatale, cambia rotta e ci salva la vita. Perché V è tante cose ma non scemo, e il suo cervello funziona fin troppo bene. Certo, un po' lo si odia, ma subito dopo la sua cazzata viene livellata dal semplice assunto che se una coppia sta per scoppiare molto spesso la colpa è di entrambi. Quindi Jane, che stimo e apprezzo, è senza dubbio la vittima ma è anche un po' carnefice soprattutto quando nel romanzo precedente V lascia intendere più volte di sentirsi solo, abbandonato, un po' messo da parte a favore di una vocazione assoluta com'è quella di Jane. La loro è la storia d'amore portante, quella che scuote la trama, quella che finalmente emoziona e se poi ci aggiungiamo il fatto che è V a seguire lo svolgersi dei fatti legati alla guerra è chiaro che il romanzo sarà pure dedicato ai due biancomangiare ma è V a tenere in mano la situazione.
A questo punto mi tocca parlare dei due cattivi, so to speak. Per la coppia protagonista c'è Vitoria, sorella dei fratelli Benlois, quelli che avevano conciato Sola per le feste. La signorina atterra dalla Colombia, sola, senza colpo ferire, prende in mano l'attività del fratello, elimina qualche ostacolo, tenta disperatamente di diventare una trafficante credibile e poi fallisce miseramente. Entra in scena, rompe le palle con i capitoli del suo pov - di una noia e lunghezza ingiustificate - e per farci venire l'acidità, sparisce in un battito di ciglia. Non ho capito la sua utilità, considerando che non ha turbato gli animi di nessuno.
Il secondo cattivo è, once again, Throe ormai perso in un delirio erotico per il libro oscuro. Come cattivo non è per niente credibile, sembra uno sfigato che le tenta tutte ma non riesce in niente, ma non ho dubbi che nella sua immensa inettitudine riuscirà a combinare qualche grossa cazzata. Una cosa sola ha combinato in questo romanzo, creare delle ombre apparentemente indistruttibili al suo servizio nella sua immaginaria scalata verso la detronizzazione di Wrath. Da quando l'Omega è andato in villeggiatura non c'è una vera controparte in questa guerra, e l'impressione che ho è che la Ward ci stia illudendo per poi darci una mazzata con i controfiocchi.
Per ora la situazione è questa, siamo al punto in cui tutto pare tranquillo ma all'orizzonte c'è una strana nube. Io prevedo casini infiniti e ansia costante, ma nel frattempo dobbiamo aspettare e accontentarci. Next in line, Murdher e non vedo l'ora perché prevedo scintille. 

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