5 novembre 2018

Maggie Stiefvater
Raven Boys

Serie Raven Cycle 1
Titolo originale The Raven Boys

Trama
BUR | pag. 462 | €11,00

Nata in una famiglia di chiaroveggenti, Blue Sargent, sedici anni, fin da piccola sa che con un bacio ucciderà il suo vero amore. Ora però a quanto pare il momento è prossimo: prova ne è la visione che Blue ha nella notte della vigilia di San Marco, quando gli spiriti dei futuri morti di Henrietta, una cittadina della Virginia, si mostrano alle veggenti Sargent: Blue vede lo spettro di Gansey e apprende che è proprio lui il suo vero amore, e quindi la persona che ucciderà. Fatalità vuole che Gansey di lì a poco si presenti alla porta delle Sargent per un consulto magico: da anni è sulle tracce di Glendower, mitico re gallese la cui salma è stata trafugata oltreoceano secoli prima e sepolta lungo la linea temporale che attraversa Henrietta. Blue decide di aiutare Gansey, e si ritrova coinvolta nella ricerca di questa sorta di Graal insieme agli altri Raven Boys, i problematici studenti della scuola che Gansey frequenta. Ma questo è solo l’inizio dell’avventura.
“If I were a tree, I would have no reason to love a human.”


Commento
Ormai un po' di tempo fa, quando ho letto Shiver, mi sono sentita dire che, se quella serie mi fosse piaciuta, allora avrei amato alla follia Raven Boys. Considerando com'è andata con quella trilogia non ci ho pensato due volte a prendere in mano questa serie, perché dalla Stiefvater mi aspettavo qualcosa di meglio o - almeno - di simile.
Ho dovuto meditare un po' prima di dare il voto, perché ero indecisa tra il tre e mezzo e il quattro, ma alla fine mezzo voto cos'è? e quindi ho dato quattro.
Metto le mani avanti dicendo che Raven Boys mi è piaciuto, a tratti anche molto, ma non mi ha presa come la serie di Mercy Falls. Forse è presto per dirlo, considerando che per ora ho letto solo il primo romanzo e la serie è ferma in italiano, ma da subito è mancata la stessa poesia e la stessa malinconia che ha reso tanto speciali quei quattro romanzi.
Eppure qualcosa di bello c'è, ed è l'amicizia che lega i quattro protagonisti. Sto correndo, lo so, ma quando si scrive un commento di solito ci sono alcune cose che premono per uscire e per me, in questo caso, è proprio l'incredibile profondità del rapporto tra i protagonisti.
Raven Boys è un fantasy a target young adult ma, al contrario della maggior parte dei romanzi che arrivano da noi, lascia scivolare in secondo piano l'aspetto romantico perché la trama non gli permette di concentrarsi su di un unico aspetto, e perdere tempo con le solite schermaglie amorose tra adolescenti sarebbe il modo più veloce per rovinare tutto. Questo perché la storia si presta molto bene a dare il meglio di sé quando rimane ancorata alla trama, al nucleo della storia, prendendosi i suoi maledettissimi tempi per creare la base della serie, per dare una caratterizzazione dei personaggi fin troppo dettagliata e senza curarsi se, alla fine, quello che ci viene presentato all'inizio come un evento in arrivo, nemmeno si fa vedere.
Raven Boys sembra una gigantesca introduzione, una specie di preparazione a quello che verrà con lo scopo di costruire uno schema, aumentare l'impazienza del lettore e farlo affezionare ai personaggi, tanto che alla fine vuoi subito il secondo, vuoi sapere subito cosa succederà - nonostante il finale non sia un cliffhanger -, vuoi avere subito la possibilità di andare avanti perché i personaggi già ti mancano. E', senza ombra di dubbio, un romanzo ben costruito, ben scritto e furbo, ma non nel senso negativo del termine. Raven Boys ha in sé la materia prima nel suo stato grezzo e, pian piano, comincia a darle una forma senza affrettare i tempi, senza svelare tutto e subito, senza scaricare sul lettore tutti gli elementi che la compongono. Per questo è furba, perché costruisce, prepara e racconta. Nel tempo del romanzo ci si può fare un'idea di come si svolgeranno gli eventi, ma ci si affeziona anche ai personaggi ed è questa la cosa che più mi è rimasta impressa.
Blue e le donne della sua strana famiglia, Gansey, Adam, Noah e Ronan. Sono loro a dare un senso a tutto, sono loro che ti fanno pensare oh sì ma, al contrario dei soliti fantasy per ragazzi, Blue è protagonista allo stesso identico modo di ognuno di loro, ha un ruolo determinante come gli altri e ha un vero scopo nel momento in cui la sua strada si incrocia a quella dei ragazzi.
Probabilmente non sarà una novità per chi ha già letto Raven Boys, ma per me il personaggio migliore del quartetto non è per forza sempre Gansey. E' il protagonista, è vero, ed è anche il teorico interesse amoroso, ma sento che ancora non ha preso le redini della storia. E' come se Gansey fosse il leader del gruppo ma le circostanze non gli permettano di determinare gli eventi e influenzare sul serio gli altri personaggi. Finché ci sarà Adam che lo ancora alla realtà con la sua fragilità, finché ci sarà Ronan che rompe gli schemi e supera i limiti, finché ci sarà Noah ad aleggiare su di lui, Gansey non potrà essere al 100% protagonista. Ci vorrà un po', forse, ma quando ai miei occhi supererà tutti, allora entrerà nel mio cuoricino. In sostanza, allo stesso modo, non vedo l'ora e non sento la necessità che Gansey si prenda il ruolo di protagonista unico, perché il rapporto tra i quattro amici è fantastico, è profondo, è forte ed è scritto talmente bene che ti fa sentire il bisogno fisico che tutto rimanga così com'è. E poi ho un debole per Ronan. Lo so, sono prevedibile, ma Ronan mi ricorda così tanto Cole che, niente, lo amo già alla follia.
Di tutto il resto devo ancora farmi un'idea precisa. La trama è così strana che a volte ho fatto fatica a seguirla perché, senza basi e senza spiegazioni vere e proprie, un po' si brancola nel buio. Ciò non toglie, però, che la questione delle linee di prateria sia molto interessante e che stuzzichi quel lato mistico/paranormale/new age che ogni tanto scopro di possedere. Ci vorrebbe una sorta di guida finale, oppure una breve introduzione tecnica per chiarire i contenuti del romanzo e facilitarne la comprensione, però va bene anche così, ovviamente, basta aprire Google.
In ogni caso sono presa piuttosto bene e prevedo di iniziare il secondo romanzo in tempi brevi. Il fatto che Rizzoli abbia sospeso la pubblicazione mi innervosisce parecchio perché non so se sarò in grado di seguire al meglio la trama in lingua originale. Ovviamente, se proprio sarò costretta a buttarmi sull'edizione americana mi metterò l'anima in pace, sarebbe un vero peccato - ma comunque proseguirei a leggerlo in lingua piuttosto che restare in sospeso. Magari nel frattempo quelli di Rizzoli si danno una svegliata, la speranza è l'ultima a morire.

1 commento:

Alexandra ha detto...

Ciao, mi sono unita ai tuoi lettori fissi. Spero passerai da me a ricambiare. La sabbia nella clessidra
Un bacio, ale