5 luglio 2018

Melissa Marr
Darkest Mercy. Discordi Armonie

Serie Wicked Lovely 5
Titolo originale Darkest Mercy

Trama
Fazi | pag. 340 | € 14,90
Aislinn, la ragazza che poteva vedere il mondo delle fate e che cercava in tutti i modi di evitarlo, è ora diventata la Regina dell’Estate. È stato il re Keenan, incantevole e pericoloso, a volerla con sé; una scelta per il bene comune che però non ha tenuto conto dei sentimenti della ragazza, innamorata da sempre di Seth, personaggio carismaticoe ribelle, che vive al confine tra il mondo magico e la realtà della cittadina di Huntsdale. E così, quel matrimonio di convenienza si trasforma ben presto in un rapporto conflittuale dove per i sogni non c’è spazio: Keenan abbandona le proprie responsabilità in cerca di una risposta alla propria insoddisfazione e Aislinn si ritrova sola nell’ardua impresa di mantenere il controllo su un regno minacciato. Infatti Bananach, la donna corvo, personificazione della Discordia, incombe con la sua forza distruttrice diffondendo il panico nell’intero Piccolo Popolo. Ma la regina non è sola come sembra: a sua insaputa, infatti, Seth è alla ricercadi una definitiva vittoria su chi sta minacciando la vita della sua amata. Bananach vuole la guerra e vedere le Corti una contro l’altra non può che soddisfare la sua natura malvagia, ma la donna corvo non ha fatto i conti con il legame imprescindibile che unisce i regni incantati: l’amore.

Commento
Se c'è una cosa che mi manda in bestia come lettrice è finire una serie e rimanere particolarmente delusa dall'ultimo romanzo. Non che in generale abbia provato un trasporto estremo per la serie Wicked Lovely però la speranza di un suo miglioramento è deceduta con la sua chiusura.
Purtroppo gli alti e bassi che hanno caratterizzato la lettura mi hanno confermato che, dopo un romanzo decente, inevitabilmente ne sarebbe arrivato uno un po' meno piacevole e Darkest Mercy non è stato da meno.
In realtà non sono poi così tanto in crisi nera, perché la Marr è un'autrice capace che scrive molto bene e non si lascia andare ad una narrazione semplicistica e telegrafica; però il fatto che la forma e l'idea generale, oltre che la spietatezza con la quale l'autrice miete vittime, siano assolutamente gradevoli e nelle mie corde non sono riuscite a cancellare completamente il mio dislike totale nei confronti dei due personaggi che hanno aperto la serie.
Wicked Lovely era il romanzo di apertura ma era anche quello su Ash e in parte su Keenan, e Darkest Mercy è la loro chiusura definitiva che si intreccia e si mescola con la conclusione di tutte le storylines. Per me né Ash né Keenan migliorano al punto da farmi ricredere su di loro, da farmi dire meno male che si sono ripigliati. Ho dovuto, in un certo senso, sopportare tutto per arrivare al finale e per vedere gli altri personaggi finalmente sistemati.
Ash e Kennan, cosa dire di loro. Ash per tutta la serie si comporta da ragazzina lagnosa, persino quando la sua trasformazione in essere fatato è completa non riesce a lasciare andare comportamenti che non hanno senso. Va bene, ami Seth e per Keenan non provi nulla, ma qui stiamo parlando di potere, di vincere una guerra, di rafforzare una corte per non morire. Cos'è in confronto il sesso? C'è tanta maturità nella serie, ma qui si cade nella forzatura che il sesso è sinonimo di amore. Non lo è, se la Marr avesse voluto essere veramente coraggiosa avrebbe fatto bombare questi due e basta.
Essendo quindi Ash inutile e lagnosa per la maggior parte del tempo, mi ha colpita che Keenan, al contrario, abbia dimostrato un buon senso sorprendente. Per la prima volta si dedica a qualcosa che non sia fare dichiarazioni d'amore sdolcinate a Donia o conquistare il corpo di Ash: convinto di dover fare qualcosa, si allontana per mesi dalla sua corte con l'obiettivo di contattare le creature solitarie e trovare alleati potenti per lo scontro con Bananach. Quando torna e si rende conto che le cose stanno andando a remengo e che Ash non vedrà la luce della ragione, Keenan compie un gesto che avrebbe potuto fare praticamente a inizio serie e che, per questo, mi ha fatto dubitare della solidità del romanzo.
Perché, mi chiedo, arrivare alla fine quando si potevano evitare sofferenze e casini? Quando la Marr ha giocato questa carta mi è finita la pazienza e ho capito che per me questi due personaggi potevano benissimo sparire. Certo, Keenan si rivela essere un tenerone e tutto sommato a qualcosa serve, ma Ash no, non mi è piaciuta e non mi è bastata la sua esplosione di potenza finale.
Tutt'altro discorso per gli altri personaggi. A parte Seth che, poverino, viene maltrattato praticamente da tutti e rimane letteralmente in gabbia fino alla fine, Niall è un pazzo scatenato che combina dei casini e se ne frega perché soffre, ma alla fine è lui che affronta di petto Bananach, ed è sempre lui che si rivela essere il Re più potente. Cattivo, pazzo ma coerente, grande Niall.
Donia, lo ammetto, è la mia preferita in assoluto. Si strugge ma con buonsenso, spera ma non si illude, si incazza e non si prostra, Donia è forte, è salda, non si accontenta ma, soprattutto, nella guerra imminente non si tira indietro mai neppure quando le sue creature cadono una dietro l'altra. E' lei, insieme a Niall, a controllare la bordata finale contro Bananach.
Una new entry molto interessante è Far Dorcha, la Morte, che destabilizza tutti e che si aggira inquietante tra una corte e l'altra. Per me, se la Marr avesse sfruttato di più il personaggio, la storia avrebbe giovato grandemente di Far Dorcha, invece anche qui è un'occasione sprecata.
Per quanto riguarda la soddisfazione generale per gli eventi non posso che dire di aver sofferto grandemente con Gabriel, con Evan, e di aver in parte apprezzato che Bananach non ha ceduto un secondo e ha mantenuto la sua condotta spietata fino alla fine.
In generale, se tralascio Ash e Keenan, il romanzo raggiunge la sua chiusura senza lasciare nulla in sospeso: tutto viene completato, ogni personaggio ottiene un suo lieto fine - oddio, non proprio tutti - e le ship a cui tenevo vengono realizzate. Avrei gradito poter dare un voto più alto, perché tutto sommato non l'ho odiato, però non mi sento nemmeno totalmente soddisfatta. Speravo in qualcosa di meglio, come una bella ciliegina sulla torta, invece mi sono trovata il fiore di plasticaccia che non si può mangiare.

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