3 luglio 2017

Bianca Marconero
Ed ero contentissimo
L'ultima notte al mondo

Prequel
Trama
Newton & Compton
ebook | € 0,49
“Mi chiedevi sempre se c’era una speciale, una che mi tenesse sveglio, qualcuna a cui pensassi e io rispondevo che non c’era.
Era una bugia, papà.
Io una ragazza speciale ce l’ho da cinque dei miei diciotto anni.
Lei, papà, è il motivo per cui crederò sempre ai colpi di fulmine, mi fiderò sempre delle canzoni, saprò che si può tutto per amore. E non dico per conquistare la persona che ami, ma per permetterle di star bene. Si può tutto senza avere nulla in cambio, insomma, senza una possibilità al mondo di essere felici. Ah, perché la mia ragazza mica lo sa che sono innamorato di lei”. Cinque anni prima de L’ultima notte al mondo, tra i banchi di scuola, Marco si innamora di Marianna. Negli anni del liceo, Marco affronta Negazione, Rabbia, Patteggiamento, Accettazione e Depressione: le Cinque Fasi dell’Elaborazione dell’Amore.

Trama
Newton & Compton
ebook | € 3,99
Quante volte ci si può innamorare della stessa persona?
Marco Bertani ha ventitré anni, alle spalle un’adolescenza tutt’altro che semplice e davanti a sé un futuro nel quale potrà contare solo su se stesso. Un giorno inaspettatamente si imbatte in Marianna Visconti, ex compagna del liceo e amore non corrisposto della sua vita. I loro mondi non potrebbero essere più lontani: Marianna, dopo aver studiato negli Stati Uniti, sta facendo pratica legale presso il prestigioso studio di un amico di famiglia, mentre Marco sbarca il lunario lavorando come operatore per una rete televisiva locale. Quando però le viene prospettata l’occasione di condurre un programma ideato proprio da lui, Marianna decide di accettare la sfida, convinta che così potrà dimostrare a Luca, il fidanzato con cui è in crisi, di cosa è capace: lei e Marco si troveranno quindi a lavorare gomito a gomito e scopriranno di non essere poi così diversi come credevano.
Siamo stati interrotti dalla vita e dalle scelte sbagliate. Ma ora, nella luce che cala, con un tramezzino in mano, io ho la sensazione fortissima che pure noi, dopotutto, possiamo ricominciare.
Commento
Avendo una salute piuttosto cagionevole, mi capita spesso di avere dei momenti di stop nella lettura perché non sono fisicamente in grado di dividere la mia attenzione tra un romanzo e la concentrazione per gestire il malanno del momento. Non importa se il libro che sto leggendo mi piace, se sto male ogni cosa viene messa in pausa.
Capita anche, però, che durante una sessione di gastrite o di crampi abbia avuto per le mani una storia che volevo comunque continuare a leggere, un romanzo che mi piaceva così tanto da aiutarmi nell'arduo compito di distrarmi dalla nausea e dal dolore.
Durante il week end passato i due titoli di Bianca Marconero mi hanno fatto compagnia, mi hanno distratta, mi hanno reso le ore di crollo fisico meno fastidiose perché io da questa storia non riuscivo proprio a staccarmi.
Già questo dovrebbe farvi capire a che livelli siamo, ma se non siete convinti proseguo, tanto di argomenti per convincervi ne ho ancora.
So per certo che c'è uno zoccolo duro di lettrici che rifuggono le storie ambientate in Italia, che non riescono a sognare se i protagonisti hanno nomi italiani, insomma sono italiane che non leggono italiane. Per carità, lungi da me giudicare, ma una volta pure io ero così, le evitavo e basta. Poi ho cominciato a provare un titolo, poi un altro, poi ho messo un'autrice nella lista di nomi sicuri, poi ho imparato a fidarmi dei suggerimenti e a smettere di storcere il naso di fronte a romanzi come questo. Io, fino a qualche anno fa, non avrei mai letto L'ultima notte al mondo, e ora posso dire che non capivo un beneamato cavolo e che mi sono persa tanto, troppo. Sto recuperando, piano piano, e sto cercando di stare sempre al passo con le uscite perché queste ragazze se lo meritano sul serio.
Io Bianca non la conosco, non posso certo usare la scusa dell'amicizia, ma forse proprio per questo il mio voto ha un valore più alto perché è tutto per il romanzo e non per l'autrice.
Bene, L'ultima notte al mondo mi è piaciuto tanto, ma tanto tanto, così tanto che ho sottolineato non so quanti passaggi sul Kindle e l'ho finito nonostante una sessione di gastrite particolarmente forte.
Prima di tutto mi è piaciuto il tipo di storia che Bianca ha raccontato. Avendo un debole per le protagoniste femminili delicatine e per i protagonisti maschili più ruvidi e plebei (la classica accoppiata lei ricca e bionda e delicata, lui moro, povero e pieno di spigoli per intenderci) sono andata in visibilio leggendo di Marianna e Marco. E' stato come se la Marconero avesse letto i segreti più segretissimi del mio cuoricino e avesse tirato fuori dal cappello magico due personaggi che rispondono quasi alla perfezione ai miei ideali. Quasi, eh, mica perfettamente, perché qualche sbavatura che non mi ha fatta impazzire c'è.
Marianna appartiene a quel ceto sociale che esiste ancora anche se non si capisce come, i ricchi ricchissimi, snob, potenti, le famiglie bene che poi sono quelle che producono dei soggetti orrendi (Luca, Ugo, Lavinia, quante botte!) o che isolano i loro eredi rendendoli dei sognatori illusi senza nessun contatto con il mondo reale, Marianna appunto. Poi ci sono quelli come Marco, che arrivano dallo strato sociale di chi conta sui sussidi, che non importa quanto sei in gamba sarai un delinquente perché vivi in un certo quartiere. Il fatto che questi due ragazzi si siano trovati nella stessa classe e che siano cresciuti insieme anche se lontani, rende più che comprensibile e accettabile dal punto di vista narrativo il fatto che Marco sia innamorato di Marianna da dieci anni. Dieci lunghissimi anni in cui lui non si è mai illuso di avere una possibilità, dieci anni in cui gli è successo di tutto, e durante i quali ha perso sempre più quella microscopica speranza di avere una chance.
Poi le loro strade si dividono, ognuno segue la sua e Marco si mette l'anima in pace che in fondo è meglio così, lontano dagli occhi lontano dal cuore, finché se la trova di fronte durante un servizio per la rete televisiva per cui lavora.
Non starò a riassumere il romanzo, perché ve lo dovete leggere, ma vi dico solo che il loro ritrovarsi dopo anni riprende la situazione da dove si era fermata. Marco ci prova a razionalizzare la presenza di Marianna nella sua vita, prova ad affrontare la cosa con maturità, a convincersi che l'amore di un ragazzino non può certo continuare ed evolversi nonostante la lontananza, ma il poverino fallisce su tutta la linea e sceglie consapevolmente di accontentarsi e di godere del poco che gli viene concesso prima che Marianna sparisca ancora una volta dalla sua vita.
Comincia così una relazione che oscilla tra antagonismo e amicizia e che per Marco è una riscoperta di sentimenti soppressi e per Marianna è la scoperta di trovare in lui aspetti che le piacciono e sentimenti che la sorprendono.
Chiaro, di mezzo ci sono mille casini, personaggi che avrei voluto menare pesantemente e incomprensioni, segreti, errori che ingarbugliano tutto in un modo così - aaaahhh - perfetto che la sofferenza è dolcissima. Per questo mi è piaciuto, perché è intenso, emozionante, pieno, senza mai un momento morto e con tante diverse situazioni in cui strapparsi i capelli, sospirare o piangere che non ti lascia tregua fino alla fine. Perché, chiaro, in certi punti è inconcepibile smettere di leggere, bisogna assolutamente proseguire, bisogna assolutamente sapere cosa farà Marianna e tifare sempre e soltanto per Marco, fino alla fine.
Prima ho parlato di sbavature. Bene, per me Marianna è forse troppo ingenua, troppo bambolina, troppo ottusa di fronte a determinate situazioni. Capisco che è così di carattere e che la sua realtà è un mondo a parte, ma anche se fosse non capire o non accettare una verità sbattuta in faccia è difficile da accettare. A volte fa tenerezza ma a volte viene anche difficile perdonarla e sorvolare su alcune cose. Però, hey, è il bello della fiction, i personaggi possono essere talmente assurdi e fuori da mondo ma funzionare lo stesso senza diventare odiosi.
Mentre Marianna a tratti l'avrei presa a secchiate d'acqua gelida, Marco mi ha causato bollori imbarazzanti al punto che le secchiate me le sarei fatte io. In lui non c'è nulla che non vada, è un protagonista con alti e bassi, che a volte è da prendere a ceffoni, ma che alla fine ha sempre una motivazione valida e non c'è verso di voler cambiare qualcosa di lui.
Infine, lo stile. Avevo già letto un romance di Bianca Marconero e mi era piaciuto (QUI la recensione), però mi aveva colpita più per i dettagli e per la sua particolarità che per il coinvolgimento che mi aveva fatto provare. Con L'ultima notte al mondo siamo su un altro pianeta, quello dell'angst scritto da dio, quello del lettore che non si capacita di fronte ad una frase lineare, semplice ma con una potenza assurda, un pugno nella pancia lessicale che ti tramortisce e ti lascia agonizzante sul divano. Questo romanzo è così, è scritto benissimo, in un modo solo apparentemente semplice, senza virtuosismi o paroloni ma comunque capace di prenderti ed emozionarti in molti modi diversi.
Stessa identica cosa per il prequel. Io normalmente non vado matta per i prequel brevi, e ammetto di averlo iniziato senza grande entusiasmo, ma la Marconero mi ha fatta ricredere in pochissime pagine. Anche in Ed ero contenissimo l'angst è a livelli stellari, il coinvolgimento emotivo parte in quarta e spara impietosamente ogni singola brutta esperienza di Marco senza pause, senza ammorbidire il tono. Mi è stato detto che è meglio leggerlo dopo, perché contiene spoiler, ma secondo me va letto dopo per il semplice fatto che se lo si legge per primo rischia di schiacciarvi e di togliervi la voglia di proseguire con la storia. Ma, avendo una romanzo intero con il suo lieto fine dietro le spalle, questo prequel diventa un'aggiunta, un qualcosa di più che chiarisce alcune cose e che mette in prospettiva Marco e il suo comportamento. Senza contare che è più facile da leggere.
That's all, sono molto ma molto contenta di aver scelto di leggere questo romanzo durante i miei quattro giorni di pausa dal lavoro e di dolore - perché la sfiga è sempre in agguato - e sono ormai più che convinta che di questa autrice devo leggere altro fino a consumare i titoli disponibili.

1 commento:

A ha detto...

Ciao!! Sono felicissima che questo libro ti sia piaciuto, io Bianca l'adoro perchè riesce sempre a trasmettere milioni di emozioni attraverso uno stile molto semplice e pulito <3
Per la novella io attendo il postino con ansia che mi porterà la mia bellissima copia cartacea *_*
A presto,
Fede