24 aprile 2017

Jamie McGuire
Un Disastro Perfetto

Serie Maddox Brothers 4
Titolo originale Beautiful Burn

Trama
Garzanti
ebook | €  9,99
Ellie ha appena finito il college quando, a una festa, incrocia lo sguardo magnetico di Tyler Maddox. Quei profondi occhi nocciola la affascinano. Ma si sa che Tyler ha il pugno facile e ama circondarsi di ragazze sempre diverse. In una parola, è il ragazzo sbagliato. Eppure c’è qualcosa di più in lui. Quando sfiora le sue mani, Ellie riconosce un’inaspettata dolcezza. E nel suo caldo abbraccio trova la sicurezza di cui ha bisogno.
Un punto di riferimento incrollabile. Solo lui è in grado di leggere nel suo cuore. Del resto, è un Maddox. E i Maddox, quando s’innamorano, amano per sempre. Ellie, però, ha troppa paura di lasciarsi andare. Ha paura di fidarsi. Tyler potrebbe far cedere le sue difese e irrompere nella sua vita come un fiume in piena. Ha bisogno di tempo. Non può permettersi di sbagliare. Perché quando c’è di mezzo l’amore, tutto diventa inevitabilmente più complicato...


Commento
E, alla fine, la mazzata è arrivata.
Già una volta ho regalato a Jamie McGuire la sufficienza (con Il Disastro siamo noi) e, onestamente non mi sembra giusto dover regalarle ancora una volta una recensione positiva. Ad un certo punto un autore si deve meritare la fedeltà, si deve meritare la fiducia, si deve meritare una cieca devozione, e la McGuire si è giocata la mia perché questo romanzo è la dimostrazione di come ormai da un po' di tempo nel suo repertorio non ci sia più niente.
A me dispiace stroncare il romanzo, sia perché Jamie è una persona carinissima sia perché Garzanti è sempre stata generosa nei miei confronti, che sono una perfetta signorina nessuno, ma credo di dover rendere conto prima di tutto a me stessa e io non me la sento di forzare la mano per lodare un prodotto che è, sotto diversi punti di vista, scadente.
Quindi eccomi qui, con un voto basso e ampiamente meritato.
Un Disastro perfetto (il titolo, in pratica, è l'essenza di questo commento) è la storia dell'ultimo fratello Maddox, Tyler il gemello avanzato dalla cucciolata. Affiancato a Tyler c'è un personaggio femminile di cui parlerò ampiamente poi, Ellison, e ancora una volta la McGuire gioca la carta del drammone affibbiando ad Ellie un problema piuttosto grave, quello dell'alcolismo. L'ambientazione, neanche a dirlo, è la stessa identica del romanzo precedente, zona Colorado Springs, e buona parte della storia si svolge tra bar, incendi, appartamenti non meglio identificati e - once again - le solite scene di famiglia che ormai abbiamo letto riletto e straletto.
Cosa non funziona di questo romanzo? Farei forse prima a dire cosa funziona, perché le cose che mi sono piaciute sono veramente poche. Tyler, tanto per cominciare, è finalmente un personaggio ben descritto al contrario del gemello Taylor che era un corpo senza lineamenti, anche se viene limitato dalla pesantezza di Ellie, per cui la profondità del personaggio rimane circoscritto e delle sue motivazioni, dei suoi sentimenti e dello sviluppo di questi non si conosce niente. Dobbiamo indovinare, in un certo senso, e dare per scontato che se agisce in un certo modo è perché ha quei sentimenti. Questo non è un difetto raro, molto spesso mi è capitato di leggere personaggi maschili un po' limitati all'aspetto esteriore e alle classiche scene d'azione: Tyler o mena le mani, o fa la bambola sexy, o doma gli incendi. Mi dispiace che la McGuire non gli abbia dato più spazio, e magari aver avuto il suo punto di vista avrebbe reso la lettura meno pesante.
Un altro elemento positivo è che l'idea di base non è per niente male. Normalmente, in questo genere di romanzi, sono i protagonisti maschili ad avere problemi e a comportarsi male, mentre qui è Ellie ad essere la pecora nera - cosa che, per altro, le riesce benissimo -, il problema di base è che la McGuire non ha saputo gestire la situazione, trasformando Ellie in un personaggio al limite dell'assurdo, difficile da farsi piacere.
L'unica parte di tutto il romanzo che mi è veramente piaciuta è quella in cui Ellie segue la squadra di Tyler durante la stagione degli incendi. Perché la McGuire non ha seguito quello spirito (e dai ringraziamenti, sapere che non la voleva proprio scrivere mi mette tristezza)? Avrebbe avuto per le mani una perla, invece di questa cosa.
E qui comincia l'elenco infinito di cose che non mi sono piaciute.
Ellison. Santo cielo, un personaggio femminile così sgradevole non lo leggevo da tantissimo tempo. Per un po' ho messo da parte il fastidio e mi ripetevo che prima o poi - forse - anche lei avrebbe subito la magica trasformazione. Ma più leggevo e più mi chiedevo perché. Perché Ellie passa dall'essere una persona così egoista, audistruttiva, senza rispetto per nessuno, un'alcolizzata convinta e una menefreghista della peggior specie, all'essere una a cui piace sbronzarsi senza nessun motivo ferendo le persone che le stanno accanto per poi oh, scusa, sai sono incasinata, fino alla fase finale di una Ellie ripulita piazzata ad arte perché il lieto fine lo richiede. Dalla prima all'ultima scena Ellison è sgradevole, antipatica, una triste imitazione di quei personaggi contorti e complessi (e complessati) che il NA ha generato, una versione approssimata senza nessuna forma di introspezione, nessuna vera profondità, niente motivazioni, niente complessità dei sentimenti. Niente, così com'era all'inizio, così era alla fine minus la sbronza cronica. Il debole tentativo di darle un progressivo cambiamento non è riuscito in pieno, perché mentre Tylor risponde in modo prevedibile e preciso come da manuale di NA, Ellie continua la sua campagna di tira e molla insensato, senza che il lettore provi il minimo trasporto nei suoi confronti. Un momento la vorresti prendere a schiaffoni e quello dopo ti chiedi se quel piccolo, minuscolo, quasi invisibile momento di intelligenza possa durare. Ma la povertà della resa della loro relazione è abbastanza da farci mettere tutti a lutto.
Secondo difetto è la confusione della timeline. Non si capisce mai dove sono, lo stacco delle scene è improvviso e decontestualizzato (ma forse è colpa della formattazione del mio ebook, le concedo il beneficio del dubbio) e ci si mette sempre troppo a trovare il filo del discorso. Se devo ritrovarmi confusa ogni volta perché non capisco quando si è passati al giorno dopo o persino settimane dopo senza una sorta di introduzione dopo un po' mi parte il nervoso.
Mi ricollego, purtroppo con una certa facilità, allo stile. Una timeline così confusa è uno degli aspetti di uno stile sciatto, raffazzonato, di una stesura per niente curata, frettolosa, imprecisa, riciclata, di una povertà di lessico, di dialoghi, di fantasia, insomma, una prova scadente di stile per un'autrice che ha dismostrato di saper buttare giù qualcosa che non sia così deprimente.
Un Disastro Perfetto è la classica grattata del fondo del barile. Oh, cavolo, mi sono scordata dell'ultimo fratello, aspetta che butto giù qualcosa in fretta così chiudo anche questa cosa. Ecco qual'è l'impressione, è come se la McGuire non avesse voglia di scrivere questa storia e si fosse limitata al minimo sindacale perché la storia filasse, peccato che per me non sia assolutamente sufficiente perché questa risulti accettabile.
Un'economia di parole delle descrizioni così marcata non l'avevo mai incontrata, non c'è niente di niente oltre alle parole basi perché il lettore capisca la scena e si possa fare un'idea vaga della storia, non c'è nulla che dia una visione più amplia e complessa dei personaggi, non c'è niente che renda più emozionanti le scene, nemmeno quelle di sesso che sembrano scritte con un pugno di parole fisse e che non brillano per passione o per fantasia. E' come se non ci fosse sentimento da parte della McGuire, come se non sapesse più che pesci pigliare e avesse scritto di malavoglia, oppure - ed è la mia versione - non fosse semplicemente più in grado di scrivere una bella storia.
Quante volte ha riciclato la scena del matrimonio di Travis e Abby? Quante volte ha riciclato la scena del Ringraziamento a casa di papà Jim? Senza contare che ha convenientemente ambientato questo romanzo contemporaneamente al precedente, così da poter riciclare senza vergogna alcune scene come quella dell'incendio dove Taylor è disperso, e copiando la scenetta dello scambio di identità dei gemelli (nel precedente Tylor bacia Falyn e qui Taylor bacia Ellie), cose che per me sono inaccettabili. Non puoi scrivere le stesse cose e ficcarle in ogni romanzo per fare volume, perché francamente se non sai cosa diavolo scrivere non lo fare
E poi ci sono tantissime sbavature frutto di disattenzioni, come ad esempio lo stipendio di Ellie alla rivista. Un lavoro di segretaria in una rivista minuscola di un paesello sperduto potrà mai farle guadagnare 900 dollari la settimana? 3,600 $ al mese? Neanche fosse Vogue! La storia di Sterling e della sorella svanisce nel nulla, Paige (e chi diavolo era, anyway?) serve solo ad assecondare il lato lesbo di Ellie (come se per essere una bad girl fosse d'obbligo la storia lesbo) la chiusura del romanzo è fredda, senza emozione, e quello che rimane a libro concluso è un desolante senso di tradimento.
Lasciamo perdere per un attimo che ho recensito il romanzo perché l'ho chiesto a Garzanti (anche se chiaramente non mi sono fatta influenzare dalla cosa), una vera fan della McGuire probabilmente adorerà comunque questa storia - e io lo auguro a tutte - ma, se si considera tutta la serie, il declino della qualità e della spontaneità stessa della narrazione è una caduta libera.
Il solo pensiero che ci sia un altro capitolo (A Beautiful Funeral, il titolo è tutto un programma) mi mette di cattivo umore, perché se è come gli ultimi due romanzi mi devo preparare psicologicamente. L'unico aspetto positivo è che la chiusura è vicina.
E ora, meglio cambiare aria.

2 commenti:

Elysa Pellino ha detto...

Ops... non ti è piaciuto proprio per niente???
Devo ammettere che non è la prima recensione negativa che leggo su questo libro, ma avendo i primi volumi della serie, li sto acquistando tutti per poi leggerli...
Non posso esprimere un mio pensiero, perchè appunto ancora non ho letto nulla, ma anche a me solo leggendo le trame di ogni libro, mi ha dato l'impressione che fossero un po tutti uguali :(
Vedremo cosa ne penserò una volta letti...

Miraphora ha detto...

@Elysa
Guarda, che siano uguali non è necessariamente un male, a volte essere prevedibili li rende letture sicure. A me, personalmente, questo è sembrato debole rispetto ai precedenti e in generale la serie è sempre stata in lento declino. Bello come il primo, nessuno dei seguenti.