27 marzo 2017

Robert Galbraith aka J.K. Rowling
Il Richiamo del Cuculo

Serie Cormoran Strike 1
Titolo originale The Cuckoo's Calling

Trama
Salani | pag. 464 | € 16,90
Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all’ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l’ha schiacciata.
I morti possono parlare solo attraverso coloro che rimangono e attraverso le tracce che lasciano disseminate dietro di sé.

Commento
Era il lontano 2013 e la notizia che la Rowling aveva pubblicato in sordina un romanzo sotto pseudonimo è esplosa nella monotona e banale vita di noi lettori. Dopo l'ultimo romanzo di Harry Potter e Il seggio vacante che, siamo onesti, si poteva definire solo carino, ecco che zia Jo era tornata alla scrittura, ed ecco che io, affamata persino della sua lista della spesa, mi sono buttata questo romanzo senza saperne niente, nulla, zero, nisba, nemmeno la trama, nemmeno il genere. L'aveva scritto Jo e tanto mi bastava.
Poi è arrivato il 2014 e il secondo romanzo, poi il 2015 e il terzo romanzo, e io li ho comprati tutti diligentemente alla loro uscita, e li ho infilati nella libreria ordinati e puliti. E non li ho mai sfilati dal ripiano.
Il motivo per cui non ho mai iniziato la serie di Cormoran Strike è che io non leggo mystery, né crime, né thriller, né investigativi di nessun genere. Ho fatto un'eccezione perché Robert Galbraith è J.K. Rowling, punto.
L'unico obiettivo che mi sono prefissata per il mio 2017 di letture è quello di smaltire il maggior numero di romanzi acquistati e lasciati a prendere polvere, prima di leggere le novità dell'anno.
Certo, so già che alcuni romanzi passeranno davanti a tutto, però ho deciso di aprire l'anno con un titolo che era rimasto da troppo tempo in libreria, uno di quelli che non ho mai nemmeno aperto o sfogliato.
Ecco così che mi sono ritrovata con Il Richiamo del Cuculo tra le mani e tanta buona volontà e pazienza. L'ho iniziato senza aspettative, senza pregiudizi, senza nessun commento che mi girava in testa, e mi sono trovata incollata alle pagine nel giro di pochi capitoli.
Forse avrei dovuto aspettarmelo, eppure durante la lettura non ho mai pensato al fatto che dietro questa storia ci fosse la mamma di Harry Potter, e che la sua capacità di catturare l'attenzione e l'affetto del lettore è tanto efficace quanto è semplice il suo stile.
La storia è semplice, lo stile è semplice, ma il modo in cui si uniscono e l'effetto che fanno insieme sono estremamente accattivanti, gradevolmente piacevoli, alla portata di tutti e soprattutto alla portata di chi, come me, non è in grado di seguire i ragionamenti che stanno dietro ad un romanzo investigativo.
Il Richiamo del Cuculo non ti fa sentire stupida, non ti fa chiedere che cosa ti è sfuggito, non ti rende chiaro solo il fatto scatenante e il risultato, lasciandoti come una perfetta deficiente costretta ad accettare le cose così come sono state scritte. Insomma, quando leggi questo romanzo riesci perfettamente a seguire tutto, ogni intuizione, ogni elemento che si incastra e, quando alla fine, l'autore ti lascia in sospeso per aumentare la suspense ecco che al nome rivelato e alla spiegazione che c'è dietro pensi 'ora tutto ha un senso!'. Fino ad ora non mi era mai successo, ed essere stata in grado di seguire la storia, oltre che essere particolarmente colpita dai personaggi, è stata una sorpresa fantastica.
La vera calamita di tutto il romanzo è, senza ombra di dubbio, Cormoran Strike.
Ex militare, alto, con una corporatura massiccia ormai appesantita, peloso, con i capelli talmente incolti e crespi da avergli guadagnato da ragazzo il soprannome di testa di pube, Strike è completamente, totalmente al verde. Non ha più un soldo, non ha più clienti, e la sua storica e burrascosa storia d'amore con Charlotte è arrivata al capolinea, lasciandolo con uno zaino e l'ufficio come unici beni materiali. 
La bolla di autocommiserazione in cui vive e nella quale si crogiola per un po' gli esplode in faccia quando il fratellastro di Lula Landry, super modella morta suicida, si presenta nel suo ufficio chiedendogli di indagare sul presunto suicidio della sorella, pronto a sborsare una cifra ridicola per convincerlo. In più sembra che il destino gli abbia rifilato l'unica segretaria in tutta Londra a possedere discrezione e iniziativa, e ad avere il segreto desiderio di diventare un'investigatrice.
Il futuro sembra sorridere a Strike che, poco alla volta, si organizza con un lettino da campo, noodles precotti e un caso che è solo apparentemente già risolto.
La personalità di Strike, il suo modo di fare - a tratti estremamente geniale e intuitivo, a tratti goffo e impacciato - e il suo aspetto sfacciatamente virile sono ciò che attira le persone, emana un fascino che agisce su diversi livelli e che lo rende il perfetto investigatore. Non è solo carismatico, è pure bravo, intelligente, ha un'abilità innata e istintiva che non gli permette di mollare il suo lavoro nemmeno quando è chiaramente sull'orlo del lastrico. Per estensione anche il romanzo esercita lo stesso fascino sul lettore, perché la maggior parte dei suoi contenuti sono esposti dal suo punto di vista, e i pochi esterni gravitano comunque attorno a lui.
La trama di per sé, con ogni probabilità, con un protagonista diverso o con una voce narrante differente sarebbe stata banale, noiosa, il solito investigativo che porta al solito finale ad effetto. Ma qui c'è meticolosità, c'è metodo, e c'è il lettore che partecipa alla quasi totalità dei ragionamenti e delle deduzioni di Strike. Ovvio che appena Strike capisce chi è l'assassino noi non lo sappiamo, ma sappiamo che lui l'ha capito, che ci stiamo per arrivare e che ci dirà per filo e per segno come ci è arrivato. La soddisfazione, l'estrema soddisfazione di chiudere un romanzo del genere e non sentirsi una beneamata imbecille e avere persino una cotta per il peloso Strike è stata la miglior apertura di anno possibile, una sorpresa speciale che mi ha dato la carica per mantenere il mio proposito e portarlo avanti con una certa serenità.
In più, BBC girerà a breve tre diversi sceneggiati dedicati a tutti e tre i romanzi e Strike sarà interpretato da Tom Burke. L'hype per questa serie è già ai massimi livelli.

2 commenti:

Paoleletta ha detto...

Leggi i successivi ti prego e fai subito la tua recensione. Perchè sono ancora più belli, se possibile, del primo. La Rowling è davvero una scrittrice favolosa, e bisogna stalkerarla perchè arrivi al più presto il quarto della serie. Ci ha lasciato appesi.

Paoleletta ha detto...

In ogni caso ogni tua recensione mi piace. Soprattutto quando sono concorde con te come in questo caso . ;-)