20 marzo 2017

Jodi Ellen Malpas
The Protector

Titolo originale The Protector

Trama
Newton & Compton
ebook | € 5,90
La gente pensa di sapere davvero chi sia Camille Logan: una giovane figlia di papà, bella, viziata e con un conto in banca che le permette di fare la vita che vuole. Ma Camille ha deciso di liberarsi per sempre dai legami familiari e di cavarsela da sola. All’inizio commette parecchi errori, ma dopo aver passato un lungo periodo di sofferenze, finalmente sembra essere riuscita a conquistare indipendenza e felicità.
Proprio quando tutto sembra andare come aveva sempre desiderato, però, le conseguenze di alcuni rapporti d’affari intrattenuti da suo padre con persone senza scrupoli minacciano seriamente la sua serenità. Camille, in bilico tra risentimento e paura, deve anche stare in guardia dalle contromisure che il padre vuole adottare per difenderla. Ma nulla le servirà per proteggersi dai sentimenti burrascosi che le suscita l’ex cecchino pagato per sorvegliarla…



Commento
Tutti in coro! Aaaaaaaaaand IIIIIIIIIIIIIII will always looooooooooooove youuuuuuuuuuuuu. I will always love youuu uuuuuuuuuuuuuhuuhhhhhhhhhh.
Quanti di voi, leggendo la trama di The Protector, hanno pensato al film The Bodyguard con Whitney Houston e Kevin Costner. Quante? Io di sicuro, ho praticamente passato tutto il tempo di lettura canticchiando la colonna sonora perché - dai - siamo seri, era impossibile non farlo.
Non ho il benché minimo ricordo di quel film - ero troppo piccola e non l'ho mai più rivisto (not my cup of tea) - ma la somiglianza di base è bastata a far scattare un guizzo di fastidio nella mia testolina. Normalmente non avrei letto un romanzo dove almeno uno dei protagonisti è un personaggio famoso, semplicemente perché non mi piacciono e si prestano a determinati tipi di trame che, once again, non mi piacciono particolarmente.
Per The Protector ho fatto un'eccezione perché volevo dare alla Malpas un'ultima occasione prima di chiudere definitivamente con lei, e perché era da molto tempo che non leggevo un contemporaneo un po' spintarello con un protagonista maschile macho fino all'ultimo pelo del petto.
Mi sono buttata e ho fatto un volo d'angelo schiantandomi al suolo. Lo splat fatto dal mio cervello mentre mi colava dal naso ha sovrastato anche la canzone di The Bodyguard, cantata dalla sottoscritta con acuti imbarazzanti e interpretazione al limite dell'isterico.
Per essere giusta dei confronti di questo romanzo e della Malpas confesserò di aver resistito alla tortura fino al 71%, poi non ce l'ho fatta veramente più e ho letto 4/5 righe ad ogni giro di pagina fino alla fine. Il fatto che abbia ceduto con l'avanti veloce è decisivo per comprendere il mio umile e personalissimo giudizio: il protagonista è un pirla di prima categoria.
Analizziamo un attimo la storia. Jack è un ex SAS, un soldato (cecchino, per l'esattezza) delle forze speciali britanniche congedato dall'esercito a seguito di un episodio in cui ha mandato alle quaglie una missione causando la morte di due soldati del suo team. Per riempire il vuoto, Jack diventa una guardia del corpo super efficiente e super specializzata, una specie di best of the best, er mejo di tutti, una macchina precisa, un uomo di ferro, insomma è super pagato e super richiesto e - chiaramente - è un esemplare di maschia virilità concentrato all'ennesima potenza. Bello, super sexy, super pericoloso e super stronzo, Jack è lo stereotipo del protagonista maschile duro e bastardo che manda in tilt gli ormoni. E fin qui, ok.
Chiamato per proteggere la figlia di un magnate inglese, Jack non ha molta voglia di fare il babysitter a questa modella super paparazzata e pagata, perché chiaramente gli sembra tempo sprecato. Poi WHAM BAM la incontra e, niente, decide che è gnocca super e quasi quasi si tiene il lavoro.
Camille è una ragazza più giovane di lui (Jack ne ha 35 e lei 24?) che vuole farsi un nome senza i soldini di papino caro e non prende tanto sul serio la minaccia che qualcuno vuole farle del male, né prende bene la notizia che lo sgnoccolo super sexy è la sua guardia del corpo.
E' chiaro che buona parte della storia si basa sullo scontro tra i due: lei che fa i capricci e vuole seminare Jack, e Jack che le rotola dietro cercando di tenersi il pisello nei pantaloni. Poi finiscono a letto insieme e la cosa è talmente atomica che Jack decide che si vuole tenere Camille, e Camille decide che anche se non sa una beneamata mazza di Jack se lo vuole tenere. Classico romance contemporaeo, direi, niente di nuovo.
Quello che mi ha mandato a male il cervello e che ha condannato il romanzo dopo pochissime pagine è Jack. Io adoro - adoro - i protagonisti duri e cattivi, quelli che fanno piangere e disperare, ma francamente trovo imbarazzanti quelli che vengono creati come se fossero super uomini con l'ego gonfiato al limite dell'esplosione. E odio - ODIO - quando le autrici piazzano in testa a questi Big Jim dei pensieri al limite dell'assurdo che nessuno - se non qualche pazzo terrorista esaltato - può pensare. Jack ha una concentrazione di pensieri idioti talmente alta che per me è stato impossibile salvarlo, o giustificarlo, o anche solo tollerarlo. Lo avrei preso a pedate e gli avrei bruciato le sopracciglia, oppure gli avrei tirato le mutande urlandogli chi è che è l'uomo più pericoloso del mondo adesso?
Jack è un pirla, lo è e non mi vergogno a dirlo. E' esagerato sotto qualsiasi aspetto, al limite della caricatura, è un eroe uscito male, troppo prevedibile e ridicolo.
Insomma, dai, come si fa a dire che un personaggio che passa tutto - e intendo tutto - il romanzo sparando pensieri come questo possa essere un figo spaziale?
Che si sappia, e Dio mi è testimone, che distruggerò chiunque proverà a portarmela via, che sia il suo ex, suo padre, o una minaccia sconosciua. Verrà versato il sangue, e non mostrerò nessun rimorso per la carneficina che potrei fare lungo la strada. Amen.
Devo analizzare tutto quello che c'è di sbagliato in questa frase? Bene, la prima frase: distruggerò chiunque proverà a portarmela via, neanche quella povera ragazza fosse un pezzo di pizza che puoi sfilargli sotto al naso, come a dire sono un povero sfigato insicuro che non è in grado di affrontare il mondo e il destino perché gne gne gne nessuno può averla tranne me. Cresci.
Verrà versato il sangue. Quanti film si è visto in età infantile? Quanti problemi può avere uno che pensa verserò del sangue. Gne gne gne. Farà una carneficina. L'unica carneficina che può fare questo pezzo d'idiota è quello di rendere il mio cervello una poltiglia informe. L'unica, perché cosa pensi di poter fare? Lo sai vero che basta una botta in testa ben piazzata e cadi a terra morto stecchito come tutti gli altri essere umani, sì?
Insomma, avrei anche potuto sopportare una quantità ridotta di pensieri del genere, ma dovermi sorbire il 70% di boiate come queste ha consumato tutta la mia tolleranza. O mollavo, o bruciavo il restante 30% in pochi minuti. E, siccome l'unica cosa interessante spunta fuori alla fine, ho fatto un ultimo sacrificio e ho finito di leggere.
Altra cosa che mi ha infastidita parecchio è la mancanza assoluta di sostanza: in pratica succede pochissimo e la Malpas risolve tutto a caso nel giro di due righe. La presunta minaccia per Camille? Arriva e se ne va in cinque minuti netti, naturalmente con Jack che schizza di qua e di là come una pallina da flipper senza meta e senza senso e magicamente la salva. Così, a caso.
E non fatemi parlare della questione patetica dell'ex moglie e della figlia perché mi parte un rigurgito a getto tipo la bambina dell'Esorcista, talmente mi ha fatto venire il vomito.
Almeno le scene di sesso fossero interessanti. Nemmeno quello! E' solo una serie di quanto cazzo sei bella, ho il cazzo duro eccetera, senza considerare il tipo di scene scritte. Ben due scene di sesso nella doccia, due, e la scena della caccia al tesoro nel boschetto, che è al limite del ridicolo con Camille che deve girare nuda in mezzo ai rovi per trovare un campo di fiori e un Jack altrettanto nudo. E vogliamo parlare di quando lei vede un tronco - un tronco, perdio - e pensa chissà quando mi scoperà sul tronco. Ma sei seria? Vuoi veramente provare l'ebrezza di avere il sedere pieno di schegge di legno? Ma soprattutto come si fa a pensare che sia anche solo lontanamente eccitante leggere di questi due che girano nudi nel campo?
No, no, non salvo assolutamente niente di questo romanzo, niente. Ho letto in giro pareri super positivi, neanche fosse un capolavoro, e per carità buon per loro che hanno trovato un punto di contatto con la storia, ma per me è stata una sofferenza dall'inizio alla fine che mi ha fatto depennare la Malpas dalla lista in modo definitivo. Per come la vedo io, la prima trilogia che aveva scritto è stata la classica botta di culo che non sarà mai in grado di ripetere, e fino ad ora ha solo scritto storie che hanno confermato la mia teoria.
La Malpas è stata pure fortunata perché mi sono ammalata e sono troppo stanca per dare sfoggio della mia vera cattiveria, perché mi ricordo perfettamente il livello di acidità che ho provato durante la lettura e non è per niente paragonabile a questo commento. Il confronto è tsunami del Giappone e temporale estivo. Devastazione totale e qualche ramo rotto. Jodi abbella mia, ringrazia il virus.
Quindi questo è un addio a Jodi Ellen, perché l'idea di dover bruciare i miei poveri neuroni con cose così mi fa sentire in colpa. La vita è troppo breve e il mio tempo libro troppo poco per sprecarlo con autrici con cui non vado d'accordo.
E ora parte un candeggio letterario potentissimo per resuscitare il mio cervello.

2 commenti:

Gabriella ha detto...

Depenno dalla lista senza un minimo di rimorso, e i miei neuroni ti ringraziano di cuore per avergli evitato un trauma :)
Bella recensione Mira !

Miraphora ha detto...

@Gabriella
Sono la paladina dei neuroni traumatizzati! :D