9 febbraio 2017

Rachel Gibson
In amore solo guai

Serie Chinooks Hockey Team 5
Titolo originale Nothing but trouble

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 3,99
La carriera di attrice di Chelsea Ross è stata un completo disastro. Eppure è convinta che abbandonare Hollywood per diventare l'assistente personale di un famoso giocatore di hockey non sarà una grande svolta nella sua vita.
Tanto meno se si tratta di Mark Bressler, star sulla via del tramonto a causa di un grave incidente, e che per di più mal tollera quella bambola dai capelli biondi con sfumature rosa che la dirigenza dei Seattle Chinooks gli ha affibbiato. Eppure…Chelsea può anche cercare di essere paziente nei confronti di Mark, ma come può resistere ai suoi bicipiti? Come può sottrarsi a tutti i suoi insaziabili capricci?






Commento
Non so se è una cosa che capita solo a me, ma quando sento il bisogno di leggere un romance e non ho in mente nessun titolo in particolare, finisco sempre per scegliere a caso e a trovare romanzi che sono ok ma che non soddisfano per niente la mia smania.
Il che è controproducente su entrambi i fronti: per me, perché mi innervosisco e continuo a cercare altro, e per il romanzo perché subisce parte della mia frustrazione e non guadagna un bel voto.
Poi, vabé, io sono recidiva nei miei errori e ogni santa volta non imparo la lezione. Perciò la colpa è mia, in buona parte, se In amore solo guai è scivolato via senza infamia e senza lode.
Avevo letto i primi titoli della serie Chinooks e mi erano piaciuti, così ho deciso di riprendere da questo e assecondare la mia voglia di rosa sperando che lo sport romance riuscisse a intrattenermi in quei trenta minuti di veglia prima del coma profondo.
In amore solo guai è la storia di Chelsea Ross, sorella gemella di Piccolo Pit, attrice poco fortunata, super maggiorata e orgogliosa indossatrice di vestiti sgargianti e orrendi. Per quanto ci provi, Chelsea non riesce a sfondare nel mondo del cinema e secondo lei la colpa è delle sue forme: il suo seno generoso la relega sempre nel ruolo della bella prosperosa e sciocca, e la esclude da ogni altro ruolo impegnativo. Il suo obiettivo, ora che è senza ingaggi e vive con la sorella, è trovare un lavoro che le permetta di farsi l'operazione di riduzione al seno, e poi tornare a Los Angeles per trovare un ruolo vero che la lanci nell'olimpo degli attori. Grazie alla sorella, il lavoro che riesce a trovare è quello che nessuno vuole: fare da assistente a Mark Bressler, ex capitano dei Chinooks, reduce da un indicente d'auto che lo ha costretto a ritirarsi dall'hockey. Mark fa scappare tutte le infermiere e le assistenti per colpa del suo brutto carattere, ma Chelsea tiene duro perché la compagnia, per invogliarla a sopportarlo, le promette un bonus di diecimila dollari.
Mark è mezzo sciancato, dolorante e incazzato, quasi sempre imbottito di medicine e inacidito dalla consapevolezza che la squadra ha vinto la coppa per cui li ha lavorato tanto, proprio senza di lui.
Ma, perché nei romance c'è sempre un ma, è anche il classico eroe ferito, l'alfa bisognoso di attenzioni che resuscita la crocerossina che è in noi: può brontolare quanto vuole, emana talmente tanto testosterone che Chelsea non se ne accorge nemmeno.
La prima parte del romanzo - diciamo fino a quando non concludono - è spassona, è divertente, è ricca di dialoghi e di scene che intrattengono, ma appena la coppia si forma e la Gibson gioca la solita carta del misunderstanding cala la noia più totale. La prevedibilità è un bene, ma quando è ridotta alle ultime pagine e tutto viene sbrigato velocemente diventa solo un peso che frena la lettura.
Altro elemento poco riuscito sono le scene d'amore: mai letto un romance con scene di sesso più noiose di queste. Sono state tagliate? Sono state censurate? Persino la Balogh descrive di più, e lei è già piuttosto casta! Insomma, mi aspettavo qualcosa di meglio oltre alla solita - e per me disgustosa - scena di sesso con tanto di champagne versato addosso.
Diciamo che l'entusiasmo della prima metà muore di una morte lenta ed inesorabile man mano che ci si avvicina alla fine: l'energia delle prime pagine svanisce, il divertimento viene sostituito da un romanticismo stucchevole e da manuale, e il lieto fine sembra tagliuzzato e smembrato.
Certo, è pur sempre un romance ed è pur sempre in linea con gli stereotipi del suo genere, però a volte mi sembra che si sbilanci perdendo l'equilibrio: diverte troppo, ma coinvolge poco. Di sicuro terrò la Gibson nell'elenco delle autrici da rispolverare quando ho toccato il fondo per tutte le altre che adoro. Non c'è mai abbastanza sport romance, quindi c'è poco da fare la schizzinosa, me la tengo buona e mi faccio andare bene anche quello che mi annoia.

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