13 febbraio 2017

Jeaniene Frost
L'oscurità della notte

Serie Night Huntress 7
Titolo originale Up From the Grave

Trama
Fanucci
pag. 282 | € 14,90
Nell’ultimo periodo, la vita è stata stranamente tranquilla per Cat e Bones, ma i due vampiri avrebbero dovuto immaginare che il tempo di abbassare la guardia non è ancora giunto. Una rivelazione sconvolgente sta per porre fine alla fragile pace che resiste tra gli umani e i non morti, portando la tensione a un livello senza precedenti. A quanto pare un agente della CIA, fuori controllo, è coinvolto in pericolose attività segrete che se portate a compimento potrebbero segnare per sempre le sorti delle forze in campo.
Il mondo è sull’orlo di una guerra devastante, da scongiurare a ogni costo: per Cat e Bones è il momento di uscire allo scoperto e tornare in azione. Spetta a loro intraprendere questa lotta contro il tempo per sfuggire a un destino che sembra peggiore della morte, perché più segreti riusciranno a svelare, più mortali si riveleranno le conseguenze. E se falliranno, le loro vite e quelle di coloro che amano finiranno sull’orlo di una fossa.


Commento
***spoiler***
Mettiamo in chiaro una cosa, io non sento nessuna affezione nei confronti degli editori italiani, non mi sento obbligata a sostenerli per chissà quale motivazione personale o professionale e, normalmente, di fronte ad una cosa come questa avrei scaricato la patata bollente e proseguito la serie in inglese. Ma, proprio quando stavo per acquistare Up from the grave è uscita l'edizione italiana.
E cosa fai, non completi la serie con la stessa edizione, tanto più che è l'ultimo romanzo?
Ma sia chiaro, questo è stato l'ultimo romanzo di Fanucci che ho comprato e d'ora in poi tanti saluti e tanti auguri perché da me non avranno più un euro.
A parte le discutibili scelte editoriali, non è possibile che ci abbiano messo quattro anni, QUATTRO, per terminare la serie e dando pure la botta finale (mi verrebbe da usare un altro termine ma mi freno) aumentano considerevolmente il prezzo. Cioè, oltre alla beffa dell'attesa c'è pure il rincaro. No, grazie, non ci sto.
Quindi, se già i presupposti per questo ultimo romanzo erano di acidità a profusione, il fatto che di per sé il libro non sia stato niente di indimenticabile con molti momenti WTF non mi ha per niente ammorbidita e, anzi, sono ancora più infastidita.
Quattro anni sono un'eternità nel mondo delle serie, e cosa vuoi che mi ricordi se non le cose essenziali? Niente, lo zero assoluto, ma non avevo né tempo né voglia per riprenderla dall'inizio nonostante l'abbia sempre apprezzata, quindi mi sono dovuta adeguare.
Non sarà una sorpresa che il voto finale sia così tiepido, ma in buona parte lo devo attribuire alla storia e alla sua totale inconsistenza.
Tanto per cominciare la Frost ha voluto a tutti i costi trasformare Cat in una vampira domestica. Mi spiego. La sua vita e la sua natura sono tutto tranne che ordinari, così se sente il desiderio di fare una vita normale nessuno si può sorprendere. Quello che stona non solo con il personaggio ma con tutta la serie, è questo sentimento svenevole che Cat sviluppa nei confronti di un qualcosa che non è mai stato nemmeno contemplato per diversi motivi, uno più valido dell'altro. Va bene voler fare la mogliettina, ma sei comunque una vampira sposata con un super mega vampiro a capo di una dinastia e la vita normale te la puoi sognare. L'aspetto meno credibile è, come si potrà immaginare, quello legato a Katie. A me sta bene quando un'autrice vuole a tutti i costi infilare la maternità - perché che tu sia vampira, zombie, qualsiasi cosa devi per forza riprodurti - ma che venga forzato sulla natura del personaggio senza avere la possibilità di approfondire o elaborare - siamo pur sempre in chiusura di serie - è una specie di lieto fine stucchevole mal piazzato. Questo istinto di maternità che si sveglia come un interruttore acceso è assolutamente non credibile e stona con tutto. All'improvviso, solo perché esiste, Cat prova questo travolgente affetto di mamma al punto da mettere a rischio qualsiasi cosa per poterla avere con sé. Quindi da una trama tutto sommato stabile alla cancellazione totale del primo rischio per mettere al primo posto Katie. Perché, quando il pericolo di scatenare una guerra tra ghoul e vampiri è molto più ricca di spunti rispetto alla presenza di una mezzosangue killer psicopatica? Persino la presenza del demone e i segreti di Madigan da soli avrebbero potuto sostenere l'intera narrazione, invece così c'è una dissolvenza verso il lieto fine immancabile.
Purtroppo il resto della trama sembra pressata in poco spazio, sviluppata velocemente con tanti buchi tra un momento e l'altro e senza nessuna vera articolazione. Sono un colpo dietro l'altro in un susseguirsi veloce e superficiale di eventi che avrebbero potuto tranquillamente riempire altre cento pagine. Qui siamo sotto le trecento, sono 282 imbarazzanti pagine, pochissime considerato il contenuto, con un blocco finale che suscita una serie di WTF che rovinano l'esperienza della lettura. 
Per come la vedo io l'unico momento da brividi è stata la morte apparente di Bones che mi ha tramortita e che per un attimo mi ha pure convinta, mentre il resto è scontato.

3 commenti:

Lorna ha detto...

Forse mi attirerò le ire di qualcuno, ma confesso che per me la Frost è un po'sopravvalutata; ha uno stile dinamico e divertente, ma non l'ho mai trovata imperdibile... Certo, col periodo di vacche madre (per il paranormal romance, intendo) torna buona pure lei.
Se non l'hai mai letta mi permetto di consigliarti la serie The Graveyard Queen, della Stevens, piuttosto particolare e scritta davvero bene... Ciao!

Miraphora ha detto...

@Lorna
Mi segno la Stevens, visto che ormai in Italia di PR non ne esce praticamente più dovrò rivolgermi come al solito al mercato americano.
Sai che anche secondo me la Frost è stata pompata? Cioè, i primi romanzi sono una bomba ma poi si è un pochino sgonfiata. L'ultimo romanzo - questo - è tutto tranne che appassionante. Una vera delusione.

Lorna ha detto...

E' davvero difficile che una serie si mantenga di alto livello; pure la serie della Confraternita negli ultimi volumi per me si è parecchio ammosciata... Per non parlare della Hamilton con Anita Blake! Dopo 7, 8 volumi il rischio riciclo è dietro l'angolo... Cavalcare l'onda del successo e sfruttare un background già costruito deve essere una forte tentazione e del resto molti contratti tra scrittore ed editore prevedono un certo numero di volumi, indipendentemente dall'ispirazione di chi scrive... E i risultati purtroppo si vedono!

La Stevens merita, ha delle trovate originali e mette pure un po' i brividi! La protagonista poi è tosta e fragile al contempo,a me piace parecchio.