20 ottobre 2016

Nicole Williams
Crush

Serie Crash 3

Trama
Harper Collins
ebook | € 5,92

Football glory. A giant diamond. A wandering eye. Jude and Lucy are happily engaged...but that doesn't mean life's a bed of roses. Once again, Jude and Lucy are torn apart by football training and a summer job that creates new tensions. This time Jude's the one with trust issues. Will Lucy's life-changing news bring them back together or end their relationship for good? Can love triumph forever?

I thought of all the ways he'd gotten me to a yes. That first day at the beach, when I'd known he wasn't good for me but couldn't stay away. That morning at my locker, when he'd gotten me to say yes to going to Homecoming with him. His proposal at the fifty-yard line in front of fifty thousand fans. And finally, at the altar becoming his wife, when I couldn't say yes fast enough.

Commento
Prima di sbrodolare su quanto sia bella la serie, brava la Williams, figoh Jude, un suggerimento.
I primi due romanzi li ho presi su Amazon, ma il terzo è più conveniente su Kobo. Si risparmia qualche soldino, non molto ma meglio di nulla.
E adesso scateniamo l'inferno.
I primi romanzi della serie si sono presi entrambi quattro foglioline. Voto bello ciccione, convinto e anche un po' regalato - alcuni parti, diciamocelo, erano un leggermente campate per aria.
L'ultimo, invece, è decisamente sottotono, arriva alle tre e mezzo solo perché c'è Jude che salva capre e cavoli e perché la Williams, fino ad ora, non mi ha mai delusa e se lo ha fatto non è stato per gravi omissioni o strafalcioni inenarrabili. Purtroppo Crush contiene degli elementi e delle scelte narrative che mi hanno fatto salire l'acidità allo stomaco e che nemmeno le parti belle, quelle divertenti o coinvolgenti hanno saputo smorzare.
Dopo quasi tre anni di relazione, dopo aver superato drammi, litigi e breakups apocalittici, Jude e Lucy sono ancora insieme, ancora più uniti, ancora più innamorati.
Il progetto ultimo che Jude sta cercando di portare avanti con tenacia è il matrimonio: lui questa benedetta ragazza se la vuole sposare, anche subito, ma lei resiste. Nel frattempo riesce almeno a farsi un nome nel mondo del football, firmando un contratto con un'importante squadra di San Diego.
Per Jude i giochi sono fatti: con il football e tutti i soldi che fa in poco tempo ora può permettersi di comprare una vera casa, un vero pick-up, fare dei bei regali a Luce, non preoccuparsi delle bollette e sentirsi degno di lei. Perché per Jude tutto ruota attorno a Lucy e a rendersi degno di lei e del suo amore. Non ci pensa due secondi ad accettare il contratto, a volare dall'altra parte del paese, sgobbare come un pazzo e stare da solo. Se fare sacrifici significa avere una vita felice con Lucy, lui lo fa e basta.
Jude, però, non tiene conto di Luce e della sua ostinazione. Se da un lato ci siamo noi e Jude, che la pensiamo allo stesso modo e troviamo la logica nelle sue richieste, dall'altro c'è Lucy che è tutto tranne che logica. L'unica giustificazione che le si può permettere è la paura: paura che i soldi e la fama cambino Jude e che un bel giorno lui si svegli e pensi voglio di più e quel di più non è lei. Paura di essere travolta dal successo di Jude e diventare una bella statuina al suo fianco, tanto bella ma tanto inutile. Se, quindi, la sua paura di perdere Jude e se stessa hanno un senso, il suo continuo rifiutare Jude, rifiutare di traslocare, rifiutare di trovare un compromesso è snervante.
Per Lucy ruota tutto attorno a lei, tutti devono sottostare alle sue decisioni perché deve ballare, deve lavorare, deve stare a New York, deve tenere la sua casa, deve avere Jude con sé. Io, io, io. Non aiuta il fatto che, nella sua scalata ignorante verso la maturità, non sia capace nemmeno per un attimo di porre dei paletti ai terzi incomodi. Non dirò molto di Anton, tranne che è un pezzo di merda totale e che se fosse stato per me Lucy avrebbe dovuto liquidarlo in tre secondi netti e basta. Invece no, siccome deve dimostrare a Jude che è leale, che è capace di gestire tutto e tutti, non manda Anton a quel paese, alimentando così le insicurezze di Jude.
A rigor di logica, in una trilogia dove sono protagonisti gli stessi personaggi, il ruolo di troublemaker ruota: nel primo era la vita in generale più qualche villain esterno, nel secondo era Jude a creare gli scossoni, nel terzo tocca a Luce. Mentre nei primi due casi ho apprezzato con grande trasporto, qui avrei voluto entrare nella storia e prendere Lucy a schiaffoni.
Per come la vedo io, Luce è capricciosa, egoista e anche un pochino sciocca, tutto il contrario dei due romanzi precedenti. Almeno verso la fine torna la Lucy che ci era piaciuta, ma è dovuto al twist finale chiaramente citofonato che va a chiudere del tutto la serie e la storia di Jude e Luce.
Sul resto, invece, posso solo sbrodolare. Jude è schifosamente perfetto. E' talmente perfetto che non c'è una sola battuta da rinfacciargli - ok, forse una ma lo perdoniamo -, e si riconferma come book boyfriend dei sogni. Per me, fossero tutti come lui, ci metterei la firma.
Sulla trama di per sé c'è poco che possa dire senza scaricare lo spoiler della morte, ma ci proverò. Ho già vomitato bile su Lucy e su Anton, però devo contestualizzare. Il terzo incomodo, il maschio che mette alla prova la relazione, era l'ultimo ostacolo possibile del repertorio - poi la Williams li ha usati tutti. Ho apprezzato anche la scelta dell'autrice di far toccare ai suoi due protagonisti tutte le tappe possibili per una coppia - occhio, qua si può immaginare lo spoiler -, regalandoci una versione condensata, velocizzata, iper intensa di quello che una coppia normale vivrebbe in un arco temporale molto più lungo dei loro quattro anni. Ma, in fondo, non è questo il bello della fiction?
Il risultato finale è di un ultimo romanzo molto carino, indubbiamente appassionante, con qualche punto da ricalibrare e qualche altro da cambiare, ma che chiude una trilogia bella bella, una storia bella bella, e ci permette di dire addio a due personaggi che, nel bene e nel male, si sono guadagnati un piccolo posticino del mio cuore destinato agli eroi di carta.
Non ha senso dire che mi aspettavo di più, anche se è vero, l'importante è che ci sia la parola fine, che sia scritta bene e che io l'abbia potuta leggere. E poi, della Nicole ho altri titoli in attesa...

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