6 ottobre 2016

L. E. Bross
Non tradirmi mai

Serie Second Chances 1
Titolo originale Right where you are

Trama
Newton & Compton
ebook | € 3,99
Avery Hartley è la classica brava ragazza ricca che si comporta sempre come gli altri si aspettano che faccia. Quando scopre che il suo ragazzo la tradisce però, perde la testa e gli distrugge la macchina. Viene così condannata a trecento ore di servizi sociali. Seth Hunter è appena uscito di prigione e deve concludere il suo percorso di riabilitazione lavorando come netturbino prima di poter ricominciare da capo. Non chiede granché dalla vita e comunque per adesso la cosa che gli importa di più è proteggere sua sorella dal patrigno, l’uomo che lo ha fatto finire in prigione. Una storia d’amore tra Avery e Seth non è pensabile, sarebbe un disastro totale. Le ragazze come Avery vogliono castelli e cavalli bianchi, e Seth nei panni del principe azzurro non è davvero credibile. E poi è così arrabbiato con il mondo che a volte c’è da aver paura anche solo a stargli vicino. Ma quando Seth si ritrova a passare del tempo con Avery, piano piano comincia a pensare che forse anche lui ha la possibilità di cambiare, di aspirare a qualcosa di diverso da una vita fatta di rabbia e che, addirittura, gli piacerebbe provare a essere felice…

Commento
Un minuto di silenzio per poter sentire bene i cori da stadio che urlano epic fail!
Tra tutte le uscite Newton & Compton delle ultime settimane, persino più della Douglas, Non tradirmi mai era quella che mi interessava di più. La trama era talmente accattivante da avermi convinta su due piedi: del resto se in poche righe condensano quello che so piacermi per certo in un New Adult, mi parte l'eccitazione da scolaretta.
Eppure, come ormai mi sta capitando sempre più spesso, le novità che mi attirano sono anche quelle che si rivelano essere ben al di sotto delle mie aspettative. Per la serie lasciate ogni speranza, voi che lo iniziate (Dante perdonami). Per me è no, ma è un no afflitto perché avrei tanto voluto poter dire che Non tradirmi mai è stata una rivelazione, o anche solamente dire che è un buon NA, ma no, non mi è piaciuto e per un paio di motivi in particolare.
Metto subito in chiaro un paio di cose: non c'entra la trama della quarta di copertina proposta dall'editore, perché rispecchia il contenuto del romanzo; non c'entra nemmeno la trama vera e propria perché effettivamente rispecchia lo schema che tanto mi piace, non è nemmeno lo stile dell'autrice anche se, onestamente, non è dei migliori.
Quello che mi ha sconfitta al primo colpo è la protagonista femminile, Avery.
A me le ragazze tutte precisine, di buona famiglia, che studiano, che hanno un filtro tra di loro e il mondo vero, quelle che se vedono un tatuaggio tremano di paura, insomma le verginelle indifese, piacciono. Mi piace il loro potenziale, mi piace come vengono sfruttate per creare un contrasto netto con la controparte maschile, come la loro innocenza sia un limite da superare, mi piace come buchino la bolla in cui vivono per buttarsi in una relazione, mi piace come riescano a vedere al di là dell'apparenza e come se ne freghino dell'aspetto.
Poi capita che, come per Avery, ti aspetti una cosa e ne trovi un'altra. Ma non solo non è come te l'aspettavi, è pure peggio.
Perché della ragazza ricca, pura, carina e innocente c'è solo quella carina e ricca, le altre sono state uccise dall'alter ego sboccato e trash di Avery.
Lo detto, chi si offende facilmente si sciacqui le orecchie con il Lysoform, ma non c'è modo di girarci attorno: la prima impressione che ho avuto di Avery è quella di una bionda un po' zoccola, leader in una confraternita, viziata, snob, altezzosa, con un'amica che è una ninfomane (la scena in cui fa finta di montarle la gamba è l'apice del trash), e una visione della vita totalmente fuori da ogni logica. Avesse avuto, che so, diciassette anni ancora ancora potevo capirla, ma alla veneranda età di 20 (o erano 21?) anni onestamente credo sia improbabile pensare che certe cose possano esistere su questa miserabile terra.
Quindi Avery è un no categorico, aggravato in modo drammatico dalla scelta dell'autrice di adottare un lessico gratuitamente volgare. Vada per il carattere orrendo - c'è sempre spazio per farla cambiare - ma che dica cazzo e scopare con scioltezza e li infili quasi ad ogni frase mi ha disturbata parecchio. L'immagine perfettina di Avery cozza con il suo lessico e, insieme alle scene di sesso dettagliate ed esplicite risulta volgare, ma proprio volgare, al punto che storcevo il naso per il fastidio.
Tanto non mi è piaciuta Avery, quanto invece ho trovato credibile Seth. Il bad boy cresciuto in una roulotte, con zero istruzione, zero soldi, zero prospettive, con un linguaggio povero e generalmente volgare, l'attitude da la società fa schifo, odio il mondo, è stato più gradevole di Avery. Almeno lui aveva tutti i motivi per essere così com'era, per reagire in quel modo e per avere certi pensieri, e la sua coerenza alla storia è stata forse l'unica cosa che mi ha impedito di abbandonare il romanzo.
Perché, se si escludono questi elementi, la storia di per sé non è brutta e non è nemmeno scritta così male (sì, ok, errori e lessico trash a parte), è la classica storia romantica e vagamente erotica di due belloni che si trovano, hanno questa relazione conflittuale, poi scoppia la passione, c'è l'elemento di rottura di rito, e il finale turbolento ma felice. Non c'è nulla che non vada nella struttura e nell'idea di base, tant'è che è stata proprio questa ad incuriosirmi e sicuramente a molte piacerà leggere una storia come questa, che stuzzica anche con le sue scene di sesso, ma per me non è stato abbastanza.
Sono tristemente delusa, avevo riposto alte aspettative in questo romanzo e pochissime sono state soddisfatte. Me ne farò una ragione, magari la serie migliora, magari l'autrice era alle prime armi, chi  lo sa. Per ora mi tocca dire che Non tradirmi mai è un romanzo per chi non si aspetta troppo, per chi non viene deluso facilmente, e per chi apprezza certe caratteristiche.
Forse comincio ad essere troppo vecchia per leggere romanzi fatti in un certo modo. Mamma mia, sto invecchiando.

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