5 settembre 2016

Jennifer L. Armentrout
Tra due mondi

Serie Covenant 1
Titolo originale Half-Blood

Trama
Harper Collins
pag. 331 | € 16,00
Gli Hematoi discendono dall'unione di dei e mortali, e i figli di due Hematoi di sangue puro hanno poteri di origine divina. I nati dall'unione tra i figli degli Hematoi e i mortali, invece... be', non proprio. I Mezzosangue hanno solo due possibilità: venire addestrati per diventare Sentinelle con il compito di combattere e uccidere i daimon o diventare servitori nelle dimore dei Puri. La diciassettenne Alexandria preferirebbe rischiare la vita lottando piuttosto che sprecarla pulendo i pavimenti, ma non è detto che ci riesca. La sua condotta, infatti, è tutt'altro che irreprensibile. Ci sono diverse regole che gli studenti del Covenant, come lei, devono seguire e Alex ha dei problemi con tutte, ma soprattutto con la numero 1: le relazioni tra i Puri e i Mezzosangue sono proibite. Sfortunatamente, lei è attratta da Aiden, bellissimo e... Puro. Comunque innamorarsi di Aiden non è il suo più grande problema, rimanere in vita abbastanza a lungo e diventare una Sentinella invece sì. Se fallirà nel suo compito, dovrà fronteggiare un futuro più terribile della morte o della schiavitù: diventerà un daimon, e Aiden le darà la caccia. E quella sarebbe una vera disgrazia.
"Okay. Sono pronta a passare a qualcos'altro, come far pratica con i coltelli o imparare la difesa contro le arti oscure. Cose interessanti."
"Non dirmi che hai appena citato Harry Potter."
Sorrisi. "Può darsi."
Commento
Solo per la citazione a Harry Potter questo romanzo si merita un voto alto. Lo so, è assurdo che alla veneranda età di 33 anni mi esalti quando trovo un richiamo ad HP negli altri romanzi, ma cosa posso farci? Quando ho letto questo piccolo scambio di battute mi sono letteralmente svegliata. Da qui si possono immaginare le motivazioni dietro il tre e mezzo del voto.
Quando Harper Collins ha annunciato l'uscita del primo romanzo della serie Covenant - con questa copertina un po' da erotico, tra l'altro - a tutta la comunità di fangirls armentroutiane è salita la pressione al cervello.
E io non sono da meno. Sono più anziana della maggior parte delle blogger per cui risento di più quando si scatena la febbre da novità. Naturalmente, anche per Tra due mondi, ho sperimentato una versione più perversa e oscura di questo - ah! - entusiasmo.
Per me, più che la felicità, è stata l'ossessione il vero sentimento dominante: se vedevo una foto su Instagram di qualcuno che l'aveva ricevuto dall'editore mi scoppiavano i capillari nelle palle degli occhi, se vedevo una recensione in anteprima mi distruggevo le dita a morsi per il nervoso, se arrivava un corriere al lavoro lo assaltavo per sequestrare il pacchetto (9 volte su 10, non era per me).
Dopo più di un mese dalla mia richiesta all'ufficio stampa avevo perso la speranza. Ho pensato è andato, amen, lo metto nel carrello e me lo compro.
Insomma, lo volevo e basta. E poi è arrivato proprio durante la mia ultima settimana di lavoro, di lunedì. Praticamente una benedizione con tutti i crismi.
E, ovviamente, non ho aspettato un solo secondo prima di iniziarlo, perché ero arrivata al punto in cui qualsiasi romanzo avessi per le mani rimaneva lì depresso e abbandonato perché non volevo leggerlo.
L'ossessione, appunto.
Devo mettere le mani avanti, io e la Jenny non andiamo molto d'accordo quando si tratta di paranormale. Lei tende ad avere uno stile troppo Young Adult, e io tendo a pretendere trame corpose e mature come i paranormali adulti che tanto mi piacciono. Ci deludiamo entrambe, insomma, e non riusciamo a trovare un punto di incontro.
Ora, con questo non voglio dire che il voto è regalato e che in realtà le avrei dato una fogliolina e un calcio nei denti, per carità, voglio solo sottolineare che parto leggermente prevenuta. Credo di essere una delle poche creature che non hanno apprezzato la serie Lux (che devo ancora finire), quindi potete immaginare come fossi in ansia.
Ansia e ossessione, una combinazione tremenda.
Quindi eccomi qui, con tre foglioline e mezzo e una cosa da dire sulla punta della lingua che se non metto a parole mi causerà acidità a profusione.
Lo dico e basta.
Tra due mondi mi è sembrato simile ai romanzi della Vampire Academy di Richelle Mead. Simile in modo allarmante, simile al punto che certe scene erano un deja-vu continuo, simile al punto che, onestamente?, ho perso la curiosità per la trama prima della metà del romanzo.
Ecco, l'ho detto.
Naturalmente non voglio insinuare eventuali scopiazzature o che la Armentrout abbia sfruttato fin troppo un filone che, evidentemente, era molto diffuso ai tempi della pubblicazione, però una volta letti entrambi, è impossibile non notare che ci sono alcune caratteristiche uguali.
Ma veniamo al romanzo.
Considerando che non sono una fan dei paranormali della Jenny e che faccio veramente fatica a non odiare le sue protagoniste più giovani, direi che l'esperienza con Tra due mondi è stata pacifica e piacevole.
Essendo chiaramente uno young adult, il livello di sensualità e la presenza dell'amore - fisico e romantico - è molto ma molto soft: non ci sono scene hot, non ci sono strani intrallazzi e non c'è quell'ossessione ormonale che sembra dilagare tra i romanzi di taget YA. Qui no, si è liberi da ogni peso e la storia procede sulla sua strada senza sbavare: ha una trama da sviluppare e tutto il resto si adegua. Naturalmente c'è un lato romantico e l'autrice ne ha abbozzato i contorni e ha iniziato a svilupparlo, ma non è il centro del romanzo: se la nostra Alexandria ha dei momenti da teen ager innamorata non permette che offuschino il vero nucleo della storia.
I personaggi principali sono assolutamente in linea con quelli che la Jenny crea di solito e, come sempre, i maschietti sono molto più piacevoli della femminuccia. Non intendo solo perché sono degli sgnoccoli totali, ma proprio di carattere hanno un appeal che le protagoniste femminili si sognano. Ad esempio Alexandria ha un modo di fare da badass che stona con i suoi anni, con la sua esperienza e con il contesto: mi ricorda molto Rose Hathaway ma meno simpatica. Il carisma è abbozzato, è ancora troppo piccina, mi riservo il diritto di darle un giudizio più completo man mano che la serie prosegue.
I maschietti, invece, vanno bene: c'è la Sentinella Aiden che l'aiuta ad addestrarsi (hello, novello Dimitri) e che è puccioso oltre che sexy. Non è il mio preferito, nel senso che è troppo perfettino per risvegliare il mio interesse. Al contrario, Seth lo sterminatore di dei è molto più affascinante: oltre al potere e al pericolo c'è un carattere irriverente e aggressivo (nel senso buono) che stuzzica.
La trama, per quanto sia perfettamente in linea con il genere e il target, mi è sembrata fin troppo semplice. La questione di questa specie di zombie che si nutre di sangue (hello, vampiri mostri della VA) e che attacca la loro specie è okey, ma manca di una base solida. Esattamente come tutta la struttura sociale di dei, semidei, Hematoi, Mezzosangue, che si capisce solo vagamente cosa fanno e come si collegano tra loro.
Ecco, se devo proprio trovare un punto debole, forse il romanzo manca di una sorta di preparazione ai contenuti, il lettore viene lasciato al buio e si deve fare strada tra i concetti usando le informazioni che arrivano a casaccio e tenendo buone alcune definizioni anche se non si capiscono.
A me sarebbe piaciuto - e servito, anche - avere un'introduzione che spiegasse brevemente le origini, la struttura sociale e i pericoli, in quel modo non avrei perso il ritmo della lettura per tentare di farmi un'idea precisa delle basi della storia.
Probabilmente tutto risulterà più chiaro nei romanzi successivi, ma così com'è fatto Tra due mondi si sente che manca di qualcosa e che quel qualcosa tende a sminuire il risultato finale.
Di sicuro è uno YA paranormale divertente, veloce, godibile e con la giusta dose di drama adolescenziali e amore, azione e pericolo, e pure con qualche morte ben piazzata per cancellare l'impressione di romanzo leggerino. Certo è che se penso all'hype che avevo, alla voglia di leggerlo e alle grandissime aspettative, una leggera delusione c'è, anche se non è abbastanza per mettere il muso.
Mi tocca aspettare il seguito - che gran sacrificio - e proseguire con la serie perché la Jenny si legge sempre, a prescindere dal genere e dal contenuto.

2 commenti:

The Ink Spell ha detto...

Ti dirò che anche io l'ho trovato piuttosto carente e molto, troppo, simile a Vampire Academy. Però non nego che mi ha tenuta incollata perché, oh, diciamocelo, come scrive la Armentrout, pochi scrivono.
E poi, come sempre, io tifo per l'altro. Team Seth!

Miraphora ha detto...

@The Ink Spell
La Jennifer è capace di farti piacere anche una filastrocca. E' brava in quello che fa, che sia originale al 100% o sempre in splendida forma è un altro discorso. Di sicuro la forma rende bello anche un contenuto banale.