29 settembre 2016

Amabile Giusti
Tentare di non amarti

Trama
Amazon Publishing
ebook | € 4,99
Penelope ha ventidue anni ed è una ragazza romantica e coraggiosa con una ciocca di capelli rosa e le unghie decorate con disegni bizzarri. Orfana, vive con la nonna malata nella misera periferia di una città americana e ha rinunciato al college per starle vicina. Di notte prepara cocktail in un locale e di giorno lavora in biblioteca. Aspetta l'amore da sempre, quello con la A maiuscola. Un giorno Marcus, il nuovo vicino, entra nella vita di Penny come un ciclone. E' tutt'altro che l'eroe sognato: ha venticinque anni, è rude, coperto di tatuaggi, ha gli occhi grigio ghiaccio e un piglio minaccioso. E' in libertà vigilata e fa il buttafuori in un club. Tra i due nasce subito ostilità e sospetto ma, conoscendosi meglio, scopriranno di avere entrambi un passato doloroso e violento, ricordi da cancellare e segreti da nascondere. Una storia d'amore e rinascita, dolce e sensuale, tragica e catartica. L'incontro di due anime profondamente diverse darà vita a un amore che guarirà il dolore e l'odio del passato.

Commento
Ho tribolato tanto prima di decidermi a leggere Tentare di non amarti. Non so perché, visto che dopo aver letto Cuore Nero mi ero convinta che la Giusti sarebbe stata sempre nelle mie corde.
Era come se, sotto sotto, la mia mente mi stesse dicendo non fidarti, non buttarti come se sapesse che il rischio di sbattere contro il muro della delusione fosse lì in agguato.
Avrei dovuto dar retta alle mie sensazioni e aspettare o, quantomeno, evitare di leggerlo in questo momento perché, con ogni probabilità, la colpa è mia e il romanzo non c'entra niente. Non posso, però, dare un voto che non rispecchi il mio primo giudizio, quello onesto.
Sono delusa.
Sono delusa perché mi aspettavo altro e ho trovato l'opposto. Sono delusa perché lo stile della Giusti, che tanto mi piace, è l'unica cosa che mi ha convinta della storia; sono delusa perché non c'è un briciolo di romanticismo.
Parto dicendo che non so come definire Tentare di non amarti. E' un new adult? Potrebbe, certo. E' un romance contemporaneo? Ne ha tutte le potenzialità. Potrebbe giocare la carta dell'erotico, a tratti, così come potrebbe strizzare l'occhio a quei romanzi che girano adesso dove i protagonisti maschili sono brutali e aggressivi.
Tutto questo potrebbe esserci, nel romanzo, se non mancasse l'elemento base: il romanticismo. L'emozione, il sospiro, il coinvolgimento emotivo, l'amore, io non ho trovato nulla di tutto ciò. Ci ho messo pazienza, ho letto con attenzione, ho evitato di ripetermi quanto tutto fosse sterile e freddo, e mi sono concentrata sugli elementi che mi stavano rendendo la lettura piacevole, ma alla fine no, non riesco a dire che Tentare di non amarti mi sia piaciuto.
Non è per Penelope, anche se l'avrei ficcata in una lavatrice e l'avrei stirata lei e i suoi vestiti con la stiratrice industriale, non è nemmeno Marcus con la sua boccaccia e la testa bacata, non è la trama, non è il finale, non è lo stile (che è l'unica cosa che mi è piaciuta sul serio). E' l'insieme che proprio non mi è entrato nel cuore, non mi ha emozionata.
Continuo a ripeterlo, ma per me che un romance sia tutto tranne che romantico non va bene, mi ammazza subito. Mi spiace dirlo, visto che avevo grandi aspettative, ma secondo me questa storia è fredda e quello che dovrebbe essere amore spunta fuori come un cubetto di ghiaccio e rimane sullo stomaco fino alla fine. Certo, si sa, il romanticismo è soggettivo e una storia può o meno piacere, non è detto che se io sono rimasta muta e passiva gli altri debbano avere la mia stessa reazione.
Ma, appunto, se è colpa mia qualcuno mi dica dove sta l'amore, per favore.
E' nell'accoppiata Penelope piccola e spennacchiata con Marcus l'enorme tatuato sboccato fumatore scopatore? E' nella pioggia che - madonna - mi ha fatto salire l'umidità nelle giunture, nella storia tragica di un amore non corrisposto o nella valanga di parole che escono dalla bocca di entrambi? Ad esempio, io in Marcus non ci ho trovato nulla di affascinante. Intravedo il potenziale, sopporto a malapena l'atteggiamento e i vocaboli coloriti, ma poi mi viene voglia di aspettarlo sul ballatoio e massacrarlo di botte ad ogni scopata - sia con lei che con altre. Penelope mi ha mandata dritta nel reame dell'incazzatura perenne anche se respect, sorella perché tira fuori certe cattiverie ben piazzate che ci vuole un primo premio, peccato che rimbalzino sul petto granitico di Marcus e non abbiano effetto.
Per caso il romanticismo è nel finale? A me è preso un coccolone quando ho visto il salto temporale e allora ho capito che ci sarebbe stato l'happy ending un po' americano, un po' alla Nora Roberts che mi ha proprio stesa - e non nel senso buono. Insomma, questo romanticismo dov'è? Ma soprattutto, dove sono i sentimenti di questi due? Quelli di Penelope quasi li capisco anche se non li condivido, ma quelli di Marcus? Non ho capito, mi saranno sfuggiti tra un cretina detto con scioltezza alla povera sventurata, una trombata con la cougar latina e una ripassata alla nostra Pippi calzelunghe.
No, per me questo romanzo ha poco o nulla di romantico ma ha molto di WTF. Non mi ha sconvolta la brutalità di Marcus, quanto la sua sociopatia spinta che pare venga curata all'improvviso dal topo bagnato aka Penny. Com'è che queste sfigate povere straccione patetiche riescono a smuovere all'ammoreh persino il pazzo più sociopatico di tutto il carcere di massima sicurezza? Non mi è chiaro come questa tipetta possa sorvolare sull'omicidio - omicidio - a sangue freddo e pensare solo a quanto vorrebbe farsi il maschio alfa del branco. Io al pensiero di avere istinti da pornostar per un omicida sociopatico, mi sarei sigillata in casa e per domare gli ormoni avrei comprato un dildo su internet, altro che saltare addosso al pazzo del piano di sopra.
Non lo so, continuo a rimanere confusa e a non capire. E continuo ad essere delusa e intristita. Mi aspettavo altro, mi aspettavo di più, mi aspettavo una travolgente e torturata storia d'amore. Non l'ho avuta e mi rode il fegato. Mi rode talmente tanto che mi tocca rifugiarmi in qualche comfort reading per superare il trauma. Poi, naturalmente, ritenterò la fortuna leggendo altro di Amabile Giusti.
Nonostante il voto e il gelo di Tentare di non amarti, continuo a pensare che questa donna sappia scrivere daddio. Quindi non mi arrendo, no, non lo farò. Ma dirò addio a Penny e Marcus, senza piangerci sopra.
PS: in base ai voti e alle recensioni su Goodreads quella strana sono io. Me ne farò una ragione.

3 commenti:

Alice Land ha detto...

Mira, ti lovvo e sono pienamente d'accordo con te. Fondiamo il club delle strane. Che poi io ho dato 4 stelle, ma perché ho fatto una sterile media matematica tra lo stile (5) e il mio gradimento della storia (3). Ma il succo è lo stesso tuo. Zero romanticismo, Marcus anche no grazie e Penny... Penny chi? Mah!

Miraphora ha detto...

@Alice
Una media generosa, direi. A questo punto ci tocca sperare che i suoi prossimi romanzi siano totalmente diversi da questo. Nel dubbio giro alla larga dal seguito :D

Le Tazzine di Yoko ha detto...

"per domare gli ormoni avrei comprato un dildo su internet, altro che saltare addosso al pazzo del piano di sopra" ho riso fino alle lacrime xD
A me è piaciuto molto, sopratutto perchè la scrittrice scrive molto bene, ma lui ammetto che un bel po' sociopatico lo è!