20 giugno 2016

Victoria Aveyard
Regina Rossa

Serie Red Queen 1
Titolo originale Red Queen

Trama
Mondadori
Pag. 430 | € 19,00
Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso...Mare rappresenta un’eccezione destinata a mettere in discussione l’intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l’altro e Mare contro il suo cuore. Regina Rossa apre una nuova serie fantasy vivida e seducente dove la lealtà e il desiderio rischiano di esseri fatali e l’unica mossa certa è il tradimento.

Commento

Ancora una volta vado contro la maggioranza. Ancora una volta assecondo il trend del momento e non mi allineo al pensiero comune. Ancora una volta un romanzo super pompato, super osannato, super amato che a me ha lasciato poco o nulla.
Uscito quasi un anno fa per Mondadori, Regina Rossa mi è rimasto sul groppone. Lo vedevo, mi ispirava, lo desideravo e poi mi dicevo che, piuttosto, avrei aspettato l'edizione economica. Perché, parliamone, 19€ sono tante e spenderle al buio non mi è passato neanche per l'anticamera del cervello. Taccagna sì, ma con una logica. Perciò scoprire che il mio circuito bibliotecario lo aveva (dovrò fare una donazione) è stata una bella sorpresa. Non ci ho pensato due volte e l'ho anche iniziato con una buona dose di eccitazione.
Niente, ce l'ho messa tutta ma per ne è un no. O sono io, o è colpa delle letture precedenti che mi hanno viziata, oppure io e la Vicky siamo proprio agli opposti ma il risultato non cambia.
Noia cosmica, noia totale, oltre quattrocento pagine di punti interrogativi continui e di piattume senza nessuna forma di pausa. L'unico momento un po' interessante, e lo dico con disperazione, è il finale ma le circostanze hanno smorzato brutalmente qualsiasi gradimento: mi è andata via la corrente mentre leggevo e quindi ciccia.
La storia di per sé è molto interessante. In questa società fantastica le persone sono divise in rossi e argentei: i rossi sono gli umani senza poteri, i servi, gli schiavi, piegati al dominio degli argentei, creature con enormi poteri e sangue argenteo. Pallidi, crudeli, potenti, gli argentei sono una casta a parte che non si mischia con i rossi, che non lavora e non soffre mai.
Nel villaggio di Palafitte vive Mare, una giovane che non ha né arte né parte: tutti i fratelli sono al fronte a combattere per gli argentei, il padre è invalido, la madre non la ritiene buona a nulla e la sorella è più bella e più brava di lei. Mare è brava solo a rubare, e aspetta l'inevitabile chiamata alle armi ripulendo tutti quelli che riesce. Una sera infila la mano nella tasca di un giovane che dimostra interesse nei suoi confronti e il giorno dopo Mare viene convocata alla casa dei reali argentei in qualità di inserviente, dove scopre che quel giovane è niente di meno che Cal, il principe figlio del re. Durante una festa di gala dove le figlie dei casati sfoggiano le loro abilità, Mare cade nel cerchio - una cupola elettrica - e all'improvviso si rende conto di emettere scintille e lampi. Come può una rossa possedere i poteri degli argentei?
Per evitare che si scopra questa anomalia, il re e la regina decidono di controllare Mare dandola in sposa al secondogenito Maven e di usarla come propaganda anti Guardia Rossa per sedare le rivolte. A palazzo Mare assume una nuova identità come argentea, viene educata nei modi e nel potere, e impara che non tutti gli argentei sono cattivi. Il suo odio, però, rimane vivo, e decide di entrare nella Guardia Rossa, agendo dentro la corte per collaborare al progetto di rovesciare il re e ristabilire una società dove rossi e argentei hanno pari opportunità.
E qui mi fermo. Il resto della trama si può facilmente intuire ma preferisco evitare spoiler grossi.
Se questa storia, così come la Aveyard l'ha creata, fosse stata anche più coinvolgente, sviluppata meglio e con personaggi più approfonditi, sarebbe stata molto bella.
Bella non lo è, purtroppo, perché tutto scivola senza lasciare segno, senza nessun ritmo, nessuna emozione, niente di niente nel panorama dei sentimenti.
Mare è un involucro vuoto. Una sacca di sangue usata come fantoccio che non ha nessun pensiero coerente, nessun sentimento vero, nessun carattere. Imita le reazioni e i sentimenti di un'adolescente, ma non è in grado di ricrearne l'intensità. Quella che dovrebbe essere la protagonista indiscussa del romanzo è solo una pedina mossa dall'autrice per seguire una scaletta, niente di più. Mare è totalmente intercambiabile, vuota, insulsa, la rappresentante perfetta per una storia altrettanto vuota.
Che sia chiaro, gli eventi ci sono, le svolte e colpi di scena, i buoni e i cattivi, tutto. Il problema è che non emoziona, nemmeno di fronte alle stragi, alle morti, al dolore - che ci dovrebbe essere - si prova il minimo trasporto emotivo. Il nulla cosmico.
Non serviva molto, bastava un briciolo di profondità, qualche momento di pausa perché i personaggi potessero emergere, perché il senso di pericolo si infiltrasse nella storia, perché il lettore entrasse in contatto con la trama.
Del resto, da una storia che spunta dal nulla, ambientata in uno spazio e in un tempo di cui non si sa niente, con personaggi/automi totalmente bidimensionali, cosa ci si poteva aspettare? Va bene il target YA, va bene il genere, ma ho letto fantasy/distopici per ragazzi che erano dei piccoli gioielli, in confronto questo è una patacca di latta che si trova con i Cioè in estate.
In questi giorni è uscito il seguito ma, onestamente, io non ho la benché minima intenzione di perderci del tempo. Lo lascio a chi si accontenta o a chi lo ha adorato, io mi dedico ad altro. Grazie tanto e addio.

2 commenti:

The Ink Spell ha detto...

Se non l'ho ancora letto era proprio perché non ero convinta. Quando tutti osannano un titolo a questa maniera io finisco sempre per essere la pecora nera a cui non piace.
Dopo la tua recensione, sono sempre più convinta a non leggerlo.

Miraphora ha detto...

@The Ink Spell
Io sono come te. Più i blog lo pompano più mi puzza di insincero. Francamente con tutto quello che se n'è detto mi aspettavo qualcosa di veramente molto bello, o quantomeno ben fatto.