13 giugno 2016

Trudi Canavan
La Corporazione dei Maghi

Trilogia The Black Magician 1
Titolo originale The Magicians' Guild

Trama
TEA | pag. 395 | € 9,00
A Imardin è il giorno dell'Epurazione, l'appuntamento annuale durante il quale, su ordine del re, la Corporazione dei maghi scaccia dalla città vagabondi, mendicanti e tutti coloro che sono sospettati di vivere da fuorilegge. E, come ogni anno, gli abitanti dei quartieri poveri si radunano nella piazza del Nord, per protestare, urlando la propria rabbia e lanciando sassi contro i maghi, i quali, però, essendo protetti da una barriera magica, ignorano altezzosamente quella rivolta. Tutto sembra svolgersi secondo un triste ma collaudato copione; poi, d'un tratto, una pietra manda in frantumi la protezione e ferisce un mago. Tra l'esultanza della folla e lo sgomento dei maghi, viene subito individuata la responsabile dell'incredibile gesto: è Sonea, una giovane orfana, che subito dopo fugge via, spaventata dalle conseguenze della sua azione. Ma la Corporazione dei maghi non può permettere che qualcuno dotato di un simile potere sfugga al loro controllo e vuole trovare la ragazzina per convincerla a unirsi a loro e a sottoporsi al necessario addestramento. Tuttavia, all'interno della Corporazione, c'è anche chi trama per sfruttare Sonea e raggiungere così i suoi scopi malvagi...

Commento
Vittima di un raptus psicotico, ho messo per aria la mia libreria e mi sono resa conto di essere tristemente orfana di fantasy di un certo spessore.
Per la cronaca, io ne leggo poco e tendo a cercare romanzi che un po' si somiglino. Non ho ancora avuto il coraggio di buttarmi su Martin e piango per lo stop alla pubblicazione di Jacqueline Carey - per cortesia risparmiamoci odio verso l'editore, è colpa dei lettori ok? - che resta tuttora la mia autrice preferita di questo genere.
Su suggerimento della mia amica Mara ho provato a leggere il primo della trilogia della Canavan perché, a suo dire, bellissima. Tanto cosa avevo da perdere? O mi sarebbe piaciuta oppure no, tentare non mi costava nulla. Bene, devo dire che, effettivamente, sono rimasta piacevolmente colpita. Non ammaliata, non innamorata persa, ma colpita.
Prima di tutto parliamo dei tempi di lettura. Quattro giorni per un fantasy di quasi 400 pagine, con circa 1 ora e mezzo di lettura al giorno, è un tempo di tutto rispetto. Va bene che io leggo in fretta, ma anche così, se sei un mattone, sotto alla settimana non ci arrivi. Invece per La Corporazione dei Maghi ho scoperto di poter procedere speditissima nonostante il genere, perché l'autrice ha uno stile molto leggero, stimolante e un ritmo piuttosto sostenuto. Se considero che la storia mi è piaciuta ma con qualche riserva, arrivo alla conclusione che sono riuscita a mantenere l'attenzione viva e attiva soprattutto grazie allo stile e alla strutturazione della narrazione.
Il costante alternarsi dei punti di vista, infatti, stimola la curiosità: i diversi momenti, con diversi personaggi, portati avanti contemporaneamente hanno cancellato qualsiasi forma di stagnazione della narrazione. In pratica non c'è tempo per annoiarsi e, per me, questo è un grosso punto a favore.
Nonostante il romanzo si legga in fretta e non ci si annoi mai, la trama di per sé non brilla per ricchezza, complessità o originalità. In tutte queste pagine oltre la metà è occupata da una sola cosa: la fuga, mentre il vero nucleo della storia viene tranquillamente relegato nell'ultima parte e - per me - sacrificato un pochino.
Di cosa parla questo fantasy? Sonea è una giovane e povera ragazza, vive con gli zii e sopravvive con i lavoretti che riesce a trovare. Come centinaia di persone come lei, per Sonea il giorno dell'Epurazione significa perdere tutto: casa, lavoro, dignità. Dal suo lato della città le persone odiano tutti quelli che vivono bene: i ricchi, i commercianti, i nobili, il re ma, in particolare, i maghi. Maghi che, come ogni anno, si occupano di scacciare le persone durante l'Epurazione avvalendosi dei loro poteri. Maghi che vivono isolati, che non fanno nulla per la povera gente, e che non si mischiano mai alle persone comuni se non raramente.
Nel momento in cui comincia l'Epurazione, Sonea di unisce ai ragazzi come lei nella protesta, prende un sasso e lo lancia, sfogando l'odio e la paura che ha dentro. Se per anni gli scudi dei maghi li avevano protetti dalle sassate e dalle ribellioni, basta un solo lancio da parte di Sonea per superare la barriera e colpire uno dei maghi. In pochi secondi la ragazza scopre di aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto essere in grado di fare, scopre di possedere la magia. Comincia, così, la sua fuga.
Per oltre duecento pagine Sonea scappa dai maghi, decisa a non farsi acchiappare: sicuramente la vorranno uccidere. I suoi aiutanti, però, contano sulla sua nuova abilità e la nascondono nei cunicoli e nelle gallerie. Da un lato i maghi, con i loro mantelli e i loro silenzi, dall'altro i Ladri, Cery e un futuro totalmente incerto.
Durante i lunghi mesi in cui sta nascosta, Sonea usa la magia poco e male, non riesce a controllarsi e non riesce a capire cosa la scatena; il lungo isolamento la intristisce e il costante pericolo rende la sua situazione insopportabile. Francamente, alla lunga lo è anche per noi, così quando finalmente i maghi la trovano la storia cambia rapidamente. Basta fughe improvvise, basta pericoli inutili, appena i maghi e Sonea si incontrano, tutto diventa logico, razionale, persino giusto.
La seconda parte del romanzo è tutta concentrata sull'apprendimento di Sonea, sul conoscere la realtà della Corporazione e imparare a svincolarsi dai preconcetti di una vita. Con l'aumento del suo Controllo, procede anche la sua istruzione e in fretta si scopre che Sonea è forte, così forte che rischia di scombinare il sistema dei maghi. C'è chi la vuole e c'è chi non accetta che una povera della parte sbagliata della città entri nei loro ranghi.
Bene, per quanto mi riguarda, tutto il romanzo pecca di una cosa: è tremendamente dispersivo. In 395 pagine tira per le lunghe due soli blocchi narrativi, e li stiracchia fino al punto di rottura. E' vero, se la prende comoda e così tutto è bello preciso, ma è anche vero che in proporzione al volume di parole, il volume di informazioni è decisamente carente. Avrebbe potuto combinare molto di più, invece la Canavan ha scelto la via del poco e del diluito.
Per i personaggi promuovo Sonea, anche se è talmente in balia delle circostanza da essere ancora poco incisiva, e Akkarin perché è oscuro, misterioso e - pare - faccia cose che sembrano troppo vicine alla magia nera.
Leggerò il seguito? Direi proprio di sì, sono curiosa di sapere cosa succederà a Sonea e se questo mondo magico troverà modo di spiccare sul serio.

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