6 giugno 2016

Alice Basso
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome

Serie Vani 1

Trama
Garzanti | pag. 271 | € 9,90
Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei. E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili. Proprio ora che ha bisogno di tutta la sua concentrazione. Perché un'autrice per cui sta lavorando è stata rapita e la polizia vuole la sua collaborazione. C'è un commissario che ha riconosciuto il suo talento unico e sa che solo lei può entrare nella mente del sequestratore. Come nel più classico dei romanzi, Vani ha davanti a sé molti ostacoli. E non c'è nessuno a scrivere la storia della sua vita al posto suo: dovrà scegliere da sola ogni singola parola, gesto ed emozione.
[...]Sei acida e sarcastica e lucida e critica e odi tutto e tutti. Ma questa tua capacità di immedesimarti, di vedere le cose con gli occhi delle altre persone, di interpretare il mondo da dentro la loro testa...o il loro cuore. Questa che a te può sembrare una mera abilità professionale, be', si chiama empatia, sai. E tu puoi fingere con tutte le tue forze che sia il contrario, ma la verità è che fa di te la persona più comprensiva, più tollerante, e persino più clemente, che io abbia mai conosciuto.
Commento
Io a volte mi chiedo come faccio a perdermi certe uscite.
O sono sfortunata, o sono cieca, oppure rincitrullita. O tutte e tre insieme.
Per un puro caso sono entrata in possesso dell'ebook di L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome e, prima di iniziarlo, mi sono chiesta più volte chi fosse Alice Basso, perché non ne avessi mai sentito parlare e di che genere fossero i suoi due romanzi.
Ci ho messo qualcosa come dieci pagine per capire che io, a questa donna, devo fare un monumento.
Prima di tutto perché mi ha accompagnata durante una settimana di merda e mi ha fatta ridere. Ma ridere tanto, quella risata felice e spensierata che solo una storia inventata e un personaggio inventato sanno regalarti.
Secondo perché ha creato Vani che  è la protagonista femminile migliore di tutto il 2016, anche se l'anno non è ancora finito. E poi perché sotto sotto mi piacerebbe essere come lei. Ok, non sono così intelligente o acuta, non ho la stessa avversione per il cibo e la cucina, non mi vesto più come una dark, ma ragazzi se non condividiamo la stessa sociopatia, la stessa necessità fisica di solitudine e di isolamento dal mondo creato.
Terzo, ha saputo cancellare per un momento la mia totale insofferenza verso i gialli, i romanzi investigativi, i mistery e compagnia bella. Solo perché con il suo stile, con la sua storia e la sua protagonista ha creato un romanzo che è tanti generi insieme, una specie di tutti frutti letterario che può appassionare chiunque, persino i lettori fedeli di gialli e chi, come me, di giallo non possiede nemmeno un paio di mutande.
Quindi, sì, io un monumento a questa donna lo devo fare, o almeno una torta di ringraziamento. A lei e a Garzanti che, per inciso, mi ha gentilmente allungato l'ebook.
Veniamo al romanzo. Siamo a Torino e Silvana Sarca, anni 34, è nell'ufficio del suo datore di lavoro, il direttore della casa editrice Edizioni L'Erica. Silvana, per tutti Vani, è una ghostwriter, ovvero il segreto scomodo da tenere nascosto a tutti, ovvero la gallina dalle uova d'oro che permette al suo editore di guadagnare una barca di soldi con romanzi scritti da lei e firmati da altri.
Insomma, Vani è scomoda ma necessaria, ed è maledettamente brava nel suo lavoro. Perché se c'è una cosa che Vani sa fare è quella di infilarsi nella testa degli autori, imparare a pensare come loro, e a buttare su carta le loro conoscenze esattamente come se fossero uscite dai loro cervelli. Con la piccola differenza che Vani scrive meglio di loro, e loro lo sanno.
Ora, fosse solo questo il problema, uno se ne farebbe anche una ragione, ma la cosa bella - per me - è che Vani è una specie rarissima in via d'estinzione: una sorta di genio dotato di un'intuizione fuori dal comune, abbellita da un look dark anni '90, cinismo che le scorre nelle vene al posto del sangue e una totale acidità verso il mondo. Se potesse starsene in casa sua senza interferenze, con un sacchetto di patatine al formaggio e il suo lavoro, Vani sarebbe in Paradiso. Ma deve interagire con le persone, purtroppo, e non le riesce tanto bene. La gente teme che Vani possa leggere un po' troppo a fondo e sono sempre in difficoltà di fronte ad una Lisbeth Salander dei poveri con la lingua tagliente.
Nonostante il romanzo sia uno di quelli che si bruciano in poche ore, la trama è sorprendentemente fitta tanto che non ci si rende nemmeno conto di come spazi tra diversi generi. Si inizia con un contemporaneo da crampi alla pancia per il ridere, si passa al romantico con un pizzico di sofferenza, poi al giallo e all'investigativo senza perdere mai, nemmeno per un secondo, il ritmo, l'ironia e la particolare voce narrante della Basso - che, per me, è fantastica. 
Abbiamo, così, un contemporaneo divertente che si adagia sul romantico ma senza lieto fine, una vendetta tremenda vendetta degna di Vani e una rivalsa sociale e professionale che trova sfogo nella collaborazione di Vani con il commissario Berganza nel caso della scomparsa di un'autrice dell'Editrice L'Erica. Ce n'è veramente per tutti i gusti, nella giusta dose, scritto nel modo migliore possibile.
Per quanto riguarda i personaggi, Vani da sola potrebbe asfaltare qualsiasi buco e qualsiasi ostacolo nella trama, ma l'autrice non si limita a dare il meglio di sé con la sua protagonista, si scatena anche con i personaggi secondari. Uno tra tutti il commissario Berganza, una figura mitica che riesce a tenere testa verbalmente a Vani e che, ovviamente, entra nella rosa dei personaggi migliori del romanzo. La mini me Morgana, per la quale Vani sente uno slancio protettivo e il malefico Riccardo che si comporta da carogna ma rimane lì, sullo sfondo, e non si capisce bene se rientrerà dalla finestra oppure no.
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome è, in assoluto, il romanzo più divertente e piacevole, coinvolgente e particolare che abbia letto fino ad ora. Adoro la protagonista, adoro lo stile dell'autrice, adoro che permetta al lettore di assaggiare diversi generi e adoro che non calchi la mano - tranne che con la linguaccia di Vani.
Insomma, ho avuto una botta di fortuna totale nello scoprire Alice Basso. Chiaramente finito il primo romanzo ho iniziato subito il secondo perché come si fa a resistere? Io ve lo dico, non fate come me che passo sopra alle novità come un panzer, questa signora Basso non ve la dovete far scappare.
Il divertimento è garantito!

1 commento:

Alex Astrid ha detto...

La tua recensione mi ha conquistata, complimenti! Spero davvero che Vani sia fantastica come la descrivi... Incrocio le dita e inizio a leggere;)