12 maggio 2016

Maggie Stiefvater
Shiver

Serie Wolves of Mercy Falls 1
Titolo originale Shiver


Trama
BUR | pag. 401 | € 11,00
Grace e Sam non si sono mai parlati, ma da sempre si prendono cura l’una dell’altro. Non si conoscono, eppure lei rischierebbe la vita per lui, e lui per lei. Perché Grace, fin da piccola, sorveglia i lupi che vivono nel bosco dietro casa sua, e in particolare uno dotato di magnetici occhi gialli, che negli anni è diventato il suo lupo. E perché Sam da quando era un bambino vive una doppia vita: lupo d’inverno, umano d’estate. Il caldo gli regala pochi preziosissimi mesi da essere umano prima che il freddo lo trasformi di nuovo. Grace e Sam ancora non si conoscono, ma tutto è destinato a cambiare: un ragazzo è stato ucciso, proprio dai lupi, e nella piccola città in cui vive Grace monta il panico, e si scatena la caccia al branco. Grace corre nel bosco per salvare il suo lupo e trova un ragazzo solo, ferito, smarrito, con due magnetici occhi gialli. Non ha dubbi su chi sia, né su ciò che deve fare. Perché Grace e Sam da sempre si prendono cura l’una dell’altro, e adesso hanno una sola, breve stagione per stare insieme prima che il gelo torni e si porti via Sam un’altra volta. Forse per sempre.
"Sei bello e triste" dissi alla fine, senza guardarlo. "Proprio come i tuoi occhi. Sei come una canzone che ascolti da piccolo e finché non la riascolti credi di averla dimenticata."
Commento
Totalmente contro ogni previsione, è amore.
Quello che sto per scrivere verrà capito probabilmente solo da una categoria di lettori, ma spero che invogli tutti gli altri ad entrare nel cerchio. Chi prende in prestito un libro in biblioteca vive un'esperienza di lettura diversa rispetto a chi lo ha acquistato o ricevuto. Possedere un libro, che tu lo abbia scelto o meno, porta sempre una specie di stress da prestazione, come se ci si sentisse in obbligo di farselo piacere.
Chi prende i libri in biblioteca non ha questo peso, è completamente libero di vivere la lettura e il romanzo, di amarlo, odiarlo, abbandonarlo, rileggerlo, stropicciarlo così come gli viene. E ora mi rivolgo a chi vive la realtà delle biblioteche: capita anche a voi di sentire un intenso slancio emotivo verso i romanzi che vi sono piaciuti? Vi capita che, se un romanzo vi piace, la soddisfazione è mille volte più intensa perché libera da vincoli, obblighi e sensi di colpa? Per me è così, se uno dei libri della biblioteca mi piace ho sempre la sensazione che sia destino.
Shiver ci ha messo sei anni per entrare nella mia vita. Sei anni in cui lo vedevo, lo prendevo in considerazione e poi lo mettevo da parte. Ora non vedo l'ora di leggere il resto e fare indigestione, perché io e questo romanzo siamo così in sintonia che non concepisco l'idea di non proseguire la lettura e, chissà, magari alla fine comprarli tutti. Probabilmente mi ha toccato così tanto perché è stato una sorpresa inaspettata, una scoperta improvvisa che mi ha regalato una delle migliori esperienze di lettura da inizio anno.
Cos'ha di così speciale per avermi colpita così, cos'è che rimane piantato in testa e che emoziona?
Per me rispondere è semplice: Shiver è malinconico, intriso di un romanticismo sofferto, doloroso e bellissimo, così commovente da lasciarmi un groppo dolorosissimo in gola.
Forse ci sono altri modi per descrivere Shiver ma non mi arrivano le parole. Sono sensazioni troppo viscerali, troppo timide e sfuggenti perché una semplice frase possa esprimere quello che emerge dalle pagine. E poi si sa, quando soffro finisco per adorare, quando piango venero e quando c'è struggimento gioisco, e Shiver è pieno di tutto questo, ne è intriso, gocciola emozioni da ogni pagina.
Tutto il romanzo ruota attorno ad un amore che travalica completamente la fisicità e si basa su una connessione. Gli ostacoli esaltano il dolore della lontananza, ma anche la vicinanza ha un sapore dolce amaro. Tutto è oscurato dall'ombra del tempo, dall'idea che ci sia una scadenza, così che ogni singolo momento è vissuto al massimo con una gioia totale, ma anche con un dolore costante.
La solitudine e la perdita non sono mostri orrendi, ma compagni fedeli che non abbandonano mai i due protagonisti. Tutto questo si mischia con la felicità del nuovo amore, con l'impazienza di spendere ogni secondo insieme, ogni sguardo l'uno per l'altra, con la frenesia di avere tutto e subito perché il domani forse non c'è. Lo struggimento è totale, la tenerezza anche.
Per estensione Grace e Sam mi sono entrati nel cuoricino. Lei perché è fuori dal canone dell'adolescente innamorata, è sicura, intensa nelle sue emozioni e non ha paura di andare contro le convenzioni e contro la realtà per seguire il suo cuore. Non ha mai paura, Grace, è come se conoscesse da subito lo svolgersi degli eventi e aspetta. Aspetta il suo lupo, aspetta l'inverno e aspetta Sam persino quando lui è perso nel suo io lupesco. E di Sam non si può non innamorarsi almeno un pochino: un ragazzo così malinconico, così desideroso di amore, così fragile suscita per forza attaccamento. E' giovane e saggio allo stesso tempo, goffo e profondo, recita poesie che ti fanno malissimo e poi illumina tutti con il suo sorriso. Entrambi i personaggi sono così lontani dallo stereotipo della coppia giovane e così immersi nella loro storia da risultare speciali, in tutto e per tutto. Sam e Grace sono inscindibili dal bosco, dal lato selvatico, selvaggio e imprevedibile della natura, sono un tutt'uno con ciò che normalmente passa in secondo piano.
Da buona ragazza di campagna che ha sempre preferito le ambientazioni selvagge a quelle urbane, i paesaggi descritti dall'autrice sono lo sfondo perfetto per una storia come questa ed evocano con una facilità allarmante le immagini del romanzo: i boschi che iniziano appena fuori dalla porta di casa, il clima che non si ferma di fronte a nulla, il freddo - il grosso terzo incomodo, il personaggio fantasma -, gli spazi aperti che a volte sono un luogo sicuro, altre una minaccia, tutto è parte integrante della storia. Non c'è Sam senza il bosco, non c'è il bosco senza i lupi, e Grace si infila prepotente in questa relazione strettissima.
Altro grosso pregio che ha contribuito a rendere speciale la lettura è la semplicità della trama: il nucleo è l'imminente trasformazione di Sam, l'ultima, e la disperazione con la quale Grace e Sam vivono il poco tempo rimasto. Non c'è stratificazione, non ci sono eventi esterni che complicano le cose, così come i personaggi secondari rimangono in disparte finché la loro presenza è richiesta. L'essenzialità della storia permette di concentrarsi totalmente sui sentimenti e non si spreca con cattivi da sconfiggere, antagonisti da schiacciare e sciocchi ostacoli da superare. La loro corsa contro il tempo è disperata, e la disfatta inevitabile.
Dulcis in fundo, la Siefvater scrive bene: è una storia per ragazzi ma non ha nulla della frivolezza e della leggerezza di quell'età, è seria, concentrata, ben articolata, esprime benissimo ogni concetto ed evoca le immagini senza sforzo apparente.
Insomma, se non si fosse capito, Shiver mi è piaciuto. Tanto.
Quasi non riesco a liberarmi, tanto mi è rimasto impresso.

8 commenti:

Alice Land ha detto...

*__* Adoro che tu lo abbia adorato. :*

Miraphora ha detto...

C'è un sacco di adorazione nel mio cuoricino.

The Ink Spell ha detto...

Come scrivi tu, nessuno <3

Miraphora ha detto...

@The Ink Spell
Esagerata <3.
Quando mi escono bene è perché il romanzo è fantastico.

Chiara Cilli ha detto...

Aw, sono felicissima che ti sia piaciuto! ♥

Miraphora ha detto...

@Chiara Cilli
Vabé con gli altri due ho pianto come una pazza.
E poi Cole <3

Le Tazzine di Yoko ha detto...

Ma non lo avevi ancora letto? o_o
Pensavo che già lo adorassi xD quindi praticamente nulla di nuovo ahah

Miraphora ha detto...

@LeTazzine di Yoko
Forse per i miei stati su FB? O forse mi conosci troppo bene? XD
Ho finito la trilogia e pure Sinner, comunque, e AMO follemente.