16 maggio 2016

Anna Todd
Come mondi lontani

Serie After 3
Titolo originale After we fell

Trama
Sperling & Kupfer
ebook | € 8,99

La vita di Tessa non è mai stata così complicata. Nulla è come lei pensava che fosse. Né la sua famiglia. Né i suoi amici. L'unico su cui dovrebbe poter contare, Hardin, sembra sempre pronto, con il suo carattere scontroso, a rovinare tutto. Non appena scopre l'enorme segreto che lei gli ha nascosto, diventa furioso e, invece di provare ad essere comprensivo, cerca di ostacolarla in tutti i modi.
Così, mentre la partenza per Seattle si avvicina, per Tessa è arrivato il momento di fare una scelta e affrontare la più dolorosa delle domande: Hardin sarà mai in grado di cambiare per lei? Tessa sa che lui la ama e farà di tutto per proteggerla, ma c'è una bella differenza tra non poter vivere senza una persona e amarla. La spirale di gelosia, rabbia e perdono che li lega è esasperante. Eppure Tessa non ha mai provato niente di così intenso per qualcuno, nessun bacio è mai stato così eccitante né un'attrazione così irrefrenabile. L'amore finora è bastato per tenerli insieme. Ma il bisogno che provano l'uno per l'altra sarà più forte di tutti gli ostacoli?


Commento
Ziita zitta, quatta quatta sono arrivata alla fine anche di After 3. Ci ho messo più del previsto perché l'ho alternato, l'ho abbandonato, l'ho usato come tappa buchi e, infine, come unico metodo per superare un mortale e noioso pomeriggio di lavoro.
Lo so, il voto è basso, ma non si è ancora svegliato in me il lato oscuro della cattiveria, quello che mi suggerisce parole cattive nelle recensioni. Mi chiedo se con After succederà mai, visto che ormai sono al terzo e ancora non voglio strappare le unghie degli alluci di Anna Todd.
Tra l'altro ho appena realizzato che io chiamo i libri con il loro numero nella serie invece del titolo. E' più forte di me, li considero come un'unico romanzo diviso, piuttosto che cinque romanzi separati. Capita solo a me? Del resto, quando un libro ti sembra essere un'unica, lunga, infinita parentesi, è difficile che abbia una sua identità, diventa parte di un mischiotto.
Ricapitolando la mia esperienza con la serie so far: After 1, senza infamia e senza lode ma con il finale aperto malandrino; After 2, con qualche infamia e senza lode e un finale stile Carramba.
After 3 sembra la puntata 2368 di Beautiful: praticamente Ridge e Brooke si sono sposati e lasciati circa quindici volte, hanno una decina di figli e ancora una lunga vita davanti. Hardin e Tessa mi sembrano loro: usciti da una soap dove i drammi si susseguono con una frequenza allarmante (andate a farvi esorcizzare, per cortesia), dove l'ammoreh e il doloreh hanno la stessa intensità di una sciacquata di candeggina nel WC, dove chi è passivo subisce ogni forma di cattiveria e dove chi è cattivo - o presunto tale, dai - compie malefatte inenarrabili. E non dimentichiamoci la quantità spropositiata di litigi, di lascia o raddoppia, di coppie scoppiate, di ora ti faccio ingelosire, di telefonate assurde, di gite fuoriporta che si trasformano nelle vacanze di Shining e di un finale che, per quanto sia interessante, viene subito smorzato dall'incontenibile amoreh di questi due.
Oh, e come posso scordare la scena di sesso telefonico. 666 Hardin Hotline, soddisfazione garantita.
E' un filino grottesco, After 3, quando non si adagia sugli allori della noia e della ripetizione, ma è anche così sincero che riesce a farmi tenerezza. Come per i primi due romanzi, sia Tessa che Hardin ammettono apertamente le loro disfunzionalità e non si nascondono come struzzi di fronte all'evidenza dei fatti. O meglio, ammettono il problema ma ovviamente non fanno nulla per porre rimedio. Quindi, a pensarci bene, un po' struzzi lo sono.
In particolare, tra i due è Tessa quella che sta virando pericolosamente verso la strada della noia mortale. Ormai le sue reazioni sono sempre le stesse, così come le azioni e le parole che dice, e non riesce a diventare qualcosa di più: i suoi passetti sono piccoli e insicuri, le piace tormentarsi e non forza mai la mano. Capisco che Hardin ha delle reazioni imprevedibili, ma forse è arrivato il momento di cambiare registro e vedere se anche lui cambia la solfa? In questo senso, devo essere sincera, il finale fa ben sperare: il fatto che Tessa sia andata lo stesso a Seattle e Hardin sia stato costretto ad accettarlo è l'inizio di un comportamento più maturo da parte di lei. Forse. Spero.
Hardin, invece, seppure non stimoli in me nessun tipo di risveglio ormonale, mi fa tenerezza. Cosa vi devo dire? Questo ragazzo ha un sacco di problemi e nessuno si rende conto che la soluzione è a portata di mano: un buon terapista e via il dolore! Invece no, tutti lo trattano come un folle, lo tengono buono per evitare che esploda, lo assecondano per evitare gli scoppi di rabbia, lo escludono perché altrimenti chissà come reagisce e poi si sorprendono e si incazzano se lui ancora non sa come comportarsi, non sa che nascondere le cose non le fa scomparire e non sa che i sentimenti non devono essere a senso unico. La cosa triste è che lui ammette di avere dei problemi, non dice certo di avere ragione o di essere perfetto, il suo unico ostacolo è che nessuno gli impone delle regole, dei paletti, uno schema dentro i quali possa muoversi e avere, così, delle sicurezze. Invece no, convenientemente Hardin è l'elemento imprevedibile che genera ogni sorta di problemi e di contrasti e che sostiene da solo la poca complessità del romanzo.
Se la Todd non cambia in fretta lo schema rischio di addormentarmi, oltre a dare un voto ancora più basso. Onestamente a questo piattume preferirei una valanga di stupidaggini trash, almeno quelle mi divertono, ma questo no, questo mi annoia e non mi lascia nessuna voglia di iniziare il quarto.
Hardin e Mira vogliono dello Xanax, grazie. Ci accontentiamo anche del Tavor, purché qualcuno ci imbottisca di qualcosa.

4 commenti:

Mery ha detto...

Scusa ma non ti viene mai il desiderio di leggete autori diversi, gialli o polizieschi? Di recente ho scoperto un autore che si chiama De Giovanni scrive polizieschi ma ha uno stile meraviglioso è quasi lirico nel modo di raccontare. La Sellerio poi pubblica un sacco di autori divertenti oppure Astoria che pubblica quasi solo autrici donne. Sono libri di evasione ma scritti bene. È solo un suggerimento a me le tue recensioni piacciono comunque! Notte, notte
Mery

Mery ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Miraphora ha detto...

@Mery
Ho sperimentato un sacco nel corso degli anni e ho capito che se c'è un genere che non mi piace è proprio il giallo o il poliziesco. Ne ho provati alcuni ma niente, non lo sopporto. Sicuramente ci sono autori bravissimi, ma non mi interessa il genere.
Per le letture d'evasione rimango fedele a certe categorie, ormai sono più che collaudate XD, mentre se voglio buttarmi su qualcosa di più sostanzioso vado verso i classici o verso altri autori. C'è così tanta scelta, per fortuna!

Mery ha detto...

Davvero di recente ne stanno ripubblicato un sacco ad esenpio delle sorelle Bronte e infatti ho letto Agnes Browne di Anne Bronte... non è un capolavoro ma godibile!