3 marzo 2016

Monica Murphy
Il mio sogno proibito

Serie Reverie 1
Titolo originale His Reverie

Trama
Newton & Compton
ebook | € 4,99
L’ho sempre saputo, fin dal primo momento in cui l’ho vista. Era la ragazza perfetta per me, l’unica che desiderassi, la sola che avrei mai potuto amare. Lei è la luce, io sono le tenebre. Lei è innocente, io mi sono macchiato di fin troppe colpe. Lei è buona, io cattivo. Lei è un sogno che si avvera, io l’incubo che la tormenterà ogni notte. Veniamo da due mondi diversi.
Eppure è me che vuole, perciò ci teniamo stretto quello che abbiamo, finché è possibile. Lei è il mio amore segreto, e io sono il suo. Ma il problema è che i segreti non restano mai tali a lungo. E quando scopriranno che stiamo insieme, dovremo fare di tutto per metterci in salvo. Io non la lascerò nelle loro mani, perché Reverie Hale è mia.





Commento
***spoilers***
Ultimamente faccio confusione, forse è solo l'età e sto cominciando ad accusare la vecchiaia. Oppure più semplicemente ci sono troppi romanzi e autrici simili: continuamente - cioè proprio sempre semprissimo - confondo Monica Murphy con Abbi Glines, mischio i loro romanzi come se fossero intercambiabili. L'unica cosa di cui sono sicura è che, se mi succede una cosa così, è che evidentemente deve esserci un fondo di verità. Perché entrambe non mi dicono granché e perché, puntualmente, mi scordo di non andarci particolarmente d'accordo. Mea Culpa.
Ora, Il mio sogno proibito non è poi così male. Affiancato ad altri romanzi può anche brillare come una stella, ma non si scappa di fronte al piattume - non pattume, eh - del romanzo.
Quella che ci viene presentata come una storia piccantella dove il maschietto è un teppistello povero in canna e la signorina è una casta e innocente figlia di un predicatore si rivela essere in fretta uno Young Adult carino ma per niente piccantello, per niente infiorettato da angst e cattiverie e per niente morboso come poteva sembrare ad una prima lettura.
Considerando il tempo di lettura (meno di un giorno) e l'impressione finale che mi ha lasciato, Il mio sogno proibito è sembrato una semplice e piuttosto casta storia d'amore tra due adolescenti - 16/17 anni - che provengono da due situazioni diverse e che non hanno né la forza né gli strumenti per perseguire i loro desideri. Senza infamia, senza lode, né particolarmente bello, né esageratamente brutto ma - e su questo sono sicura - per niente emozionante.
Non so voi, ma io mi imbestialisco quando leggo di ragazzini che ottengono tutto anche se hanno contro il mondo: a 16 anni cosa vuoi fare? Dipendi dai genitori oppure dalla società e non c'è forza d'animo che possa contrastare certe istituzioni, meno che meno se desideri stare con la persona del tuo cuore e niente gira nel modo giusto.
Almeno in Il mio sogno proibito le fregnacce da romanzo sono in un certo modo ridimensionate, se vogliamo persino tarpate dalla verosimiglianza con la realtà. Non ogni aspetto, eh, perché per altri rimaniamo ancora nel reame della fiction sparatissima.
Per esempio Reverie è al 100% una ragazzina che non conosce niente della vita vera. Segregata dai famigliari in una vita all'insegna della purezza del corpo e della mente, immersa nella quotidianità di una famiglia che vive guadagnando sulla fede del prossimo, isolata dai coetanei, lontana da ogni interazione con i ragazzi, costretta persino a non uscire quasi mai di casa se non con mamma, papà e fratello. Reverie è casta perché ci crede - o così le hanno insegnato - è innocente perché la vita neanche l'ha sfiorata ed è gentile, pura nelle sue emozioni. Nonostante sia lontanissima dal modello di eroina che piace a me, è pur sempre credibile nelle sue reazioni e tenera nella sua evoluzione.
Come opposto a Reverie, la Murphy ha creato Nick ma è rimasta indecisa se farlo cattivo o meno: proviene dalla parte degradata della città, è povero in canna, cresciuto senza padre, finito in carcere minorile per un anno nonostante fosse innocente, gli muore la madre di cancro appena esce di galera, si nasconde dagli assistenti sociali fino ai 18 anni (che ancora non compie) e si accontenta di un lavoro orrendo pur di tirare insieme due soldi.
Nick è fondamentalmente buono, più realisticamente sfortunato e potenzialmente bad boy. C'è un miscuglio strano in lui, che funziona a dispetto dell'indecisione: da solo, nel suo habitat, è un povero ragazzo che ha avuto solo dispiaceri e che si innamora della ragazza più pulita e innocente che abbia mai incontrato, dall'altro quando è con Reverie sembra un bad boy navigatissimo e pericoloso.
Per quanto sia in conflitto interno, Nick funziona, esattamente come Reverie funziona nel suo essere così estremamente trasparente.
La storia d'amore è piuttosto semplice: la ragazza ricca e innocente vede il bel ragazzotto tutto fare e si innamorano, la famiglia non li vuole nemmeno vicini e il passato di Nick rischia di mandare tutto a catafascio. Ok, mi sta bene, così come mi sta bene che entrambi siano subito presi e innamorati, che la sensualità sia moderata e che tutto giri attorno all'amore. Quello che mi ha delusa parecchio è il fatto che, nonostante le potenzialità, il romanzo è piatto, per niente coinvolgente o emozionante. E' piacevole, certo, e si legge bene, ma non basta nemmeno il cliffhanger finale per risollevare il morale. Considerando che, ad un certo punto, l'ho messo da parte per leggere altro dovrebbe dare un'idea di quanto sia stato appassionante. Ecco, appunto.
Detto questo e tenendo presente la svolta finale - super citofonata - non credo che leggerò il seguito, dovesse mai arrivare in Italia. Non fa per me, è chiaro, quindi lascio a chi invece l'ha apprezzato il piacere di sbrodolarci sopra.

Nessun commento: