31 marzo 2016

Cassandra Clare
Le Cronache di Magnus Bane

Titolo originale The Bane Chronicles

Trama
Mondadori
pag. 501 | € 18,00
Chi è davvero Magnus Bane? È forse l'individuo misterioso che s'insinua nelle trame della Rivoluzione francese, o lo strampalato europeo che crea scompiglio in un remoto Perù dell'epoca coloniale, o il venditore di alcolici che sfida il proibizionismo nella Manhattan degli anni Venti? E se invece fosse soltanto un giovane alla moda, sempre pronto a scendere in pista nelle discoteche più elettrizzanti nella New York degli anni Settanta?
Cassandra Clare ci accompagna attraverso luoghi ed epoche affascinanti alla scoperta dei retroscena più avvincenti del passato di Magnus Bane, eclettico e inafferrabile personaggio che ha vissuto mille vite in una, tutte legate da un filo rosso: la perenne lotta tra la forza dell'amore e quella del destino, a cui nessuno può opporsi, neppure il Sommo Stregone degli Shadowhunters.
L'amore non supera ogni cosa. L'amore non dura per sempre. Tutto ciò che hai può esserti sottratto, e l'amore può essere l'ultima cosa che ti resta, ma anche quella può esserti tolta. Magnus sapeva, però, come l'amore potesse anche essere l'ultima speranza e una stella da seguire. Una luce che si spegneva, ma prima poteva brillare ancora una volta.
Commento
Quanta nostalgia.
In questo periodo oscuro di depressione a causa della tremenda serie tv di Freeform, almeno Magnus Bane ha saputo tirarmi su di morale e farmi ritrovare la serenità.
Ammetto che, prima di prenderlo in prestito in biblioteca, ci ho pensato su un pochino. Il problema è che non ho un buon rapporto con i racconti e l'idea che questo libro fosse una raccolta - anche se a tema Shadowhunters - non mi entusiasmava. Non avevo quasi voglia di leggere questo romanzo ma, rispensadoci, mi sono detta che per Magnus valeva la pena di superare il blocco.
Per fortuna che mi ci sono messa d'impegno perché, altrimenti, avrei perso l'occasione di gustarmi questi racconti.
Considerando che i nomi in copertina sono tre, non so quanto della Clare ci sia rispetto al solito, se le altre due autrici siano uno zic in più o se hanno effettivamente partecipato alla stesura in maniera importante. Quello che so è che i racconti sono tutti veramente belli e che mantengono lo stesso ritmo, lo stesso brio e lo stesso stile. Se ci sono diverse mani in pasta non si sente la differenza.
Naturalmente lo scopo della raccolta è di dare ai fans della serie l'occasione di conoscere meglio Magnus, di sapere qualcosa di più sul suo passato e di entrare nella sua testolina glitterosa.
Risultato? Se nella serie ho adorato Magnus, qui l'ho proprio amato.
A parte la bellezza dei racconti e la tenerezza che Magnus suscita sempre, la cosa furba e interessante di questa raccolta è l'utilizzo che se ne può fare. A meno che, come per me, abbiate una scadenza per la lettura, potrete leggerne uno e poi metterlo da parte, leggerne due o tre e prendere una pausa; usarlo come alternativa al romanzo che state leggendo; insomma, è un libro molto versatile.
In un certo senso è anche un libro da centellinare, se lo si vuole assaporare, ma funziona benissimo anche una scorpacciata senza freni. Io ho scelto il secondo metodo, e non me ne sono pentita.
Un'altra cosa curiosa è che, nonostante le 500 pagine, il romanzo scorre velocissimo. Forse è il fatto che ogni racconto sia a se stante, in ogni caso il risultato è lo stesso: queste pagine non si sentono, volano via veloci e leggere fino alla fine.
Tra tutti i racconti, come si può già immaginare, quello che mi è rimasto più impresso è quello sul primo appuntamento con Alec. Se in sei romanzi Alec rimane sempre un pochino sulle sue, qui si lascia andare in un modo che non si era mai visto. La tenerezza, la dolcezza, e l'onestà di un amore che deve nascere sono così intense da lasciare una sensazione di soffice felicità. Almeno, io ho avuto gli occhi a cuoricino per tutto il tempo.
Il tempo era qualcosa che per Magnus si muoveva a singhiozzo, dissipandosi come foschia o trascinandosi come pesanti catene, eppure, quando Alec stava con lui, era come se finalmente trovasse il ritmo ideale, come se i loro cuori battessero all'unisono. Si sentiva ancorato a lui, inquieto e in rivolta con tutto il suo essere se invece non c'era, perché riconosceva la differenza e capiva come il suo mondo burrascoso si rasserenasse al semplice suono della voce dell'altro.
Naturalmente ci sono moltissime parti divertenti, altre più serie e drammatiche, altre ancora più logiche e interessanti, ma l'elemento comune dominante è la personalità di Magnus. Confermo la mia prima impressione: Magnus è buono dentro, è come un krapfen ripieno di crema pasticcera e ricoperto di zucchero. Bello da vedere, buono da mangiare, assolutamente necessario alla tranquillità e alla pace dei sensi.
Peccato che ce ne sia così poco, ma chissà magari nei prossimi romanzi della Clare spunterà fuori più luccicante che mai.

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