12 novembre 2015

Jay Crownover
Oltre l'amore

Serie Marked Men 3
Titolo originale Rome

Trama
Newton & Compton
ebook | € 4,99
Dietro la sua aria insolente e i tatuaggi che ricoprono il suo corpo, Cora Lewis nasconde un cuore spezzato, e non vuole bruciarsi di nuovo. Cora vorrebbe incontrare una persona che non abbia problemi da risolvere e sia pronta a impegnarsi. Finché non conosce Rome Archer. Rome è ben lontano dall’essere perfetto. È testardo, rigido e prepotente. Ed è tornato dalla sua ultima missione molto provato sia fisicamente che moralmente. Rome si è sempre trovato a ricoprire troppi ruoli: fratello maggiore, figlio prediletto, super soldato. Ma nessuno fa più per lui. Ora è solo un uomo che cerca di capire cosa fare con la sua vita, e come tenere a bada i demoni oscuri legati alla guerra e alle perdite subite. Era pronto ad affrontarli da solo, ma Cora ha fatto irruzione nel grigiore della sua vita, illuminandola... E quel che all’inizio sembra imperfetto potrebbe anche durare per sempre...

[...]ora starti accanto è l'unica cosa che mi sembri solida e reale...sei così piena di colori, così esuberante che non ti perdi mai nel paesaggio monocolore della mia testa.
Commento
Cantiamo in coro l'alleluja!
Finalmente, dopo ben due romanzi un po' così che non mi hanno entusiasmata, la Crownover è riuscita a piacermi! Finalmente, dopo Rule - che francamente meh - e Jet - che mi è rimasto indifferente -, Rome - per ora l'unico che mi aveva attirata - si è rivelato essere il migliore del trio e ha centrato in pieno tutte le mie patetiche aspettative.
Finalmente, aggiungerei, dopo qualche New Adult un po' sottotono, sono riuscita a leggerne uno che mi è piaciuto. Mi mancava e parecchio, questa bella smania, anche se il dubbio che Oltre l'amore possa essere definito al 100% NA mi ronza ancora nella testolina.
Rome, infatti, ormai è un adulto, mentre Cora è sicuramente più in linea con il target di età. Siamo al limite, secondo me, ma la Crownover si gioca benissimo le sue carte e il risultato è un ottimo romance, un buon NA e una storia che mi ha risollevato il morale e il giudizio - negativo - che mi ero fatta di lei e della serie.
Rome, il fratello grande, soldato ormai congedato, si trova in una situazione che, più che una pausa di transizione, sembra un buco nero. Reduce da grossi traumi, soffre di PTSD e affoga il suo senso di colpa e il suo dolore nell'alcool e, in un atteggiamento scontroso che manda all'aria il poco di tranquillità che il gruppo aveva raggiunto, si trova solo contro tutti. Proprio lui che era il punto fermo dei fratelli, della famiglia e della sua squadra, ora non ha un ruolo né uno scopo e si sente tutto tranne che figlio, fratello e soldato. Tra il ricordo di Remy, quello dei compagni e la sensazione di essere un perfetto nessuno, inutile a tutti, Rome combatte un altro tipo di guerra: una che non riesce a gestire.
Nel momento in cui la sua paura diventa ingestibile reagisce diventando aggressivo, aggredendo verbalmente chi gli sta vicino e rendendo la sua vita un vero inferno. Nessuno riesce a prenderlo per il verso giusto e nessuno si sforza di guardare un po' al di là dell'apparenza, come se Rome facesse apposta e non avesse diritto a soffrire come loro.
Solo Cora, perfettamente in linea con il suo personaggio, se ne frega di tutto e di tutti e reagisce a Rome colpo su colpo senza paura e senza pietà. E' di questo che lui ha bisogno: di reazioni vere, di qualcuno che gli indichi una strada da seguire che non sia la sua, di qualcuno che non lo guarda con pietà e compassione ma come se fosse un essere umano che ha tutte le possibilità di tornare in riga se solo volesse. Cora capisce subito che Rome ha bisogno di una spinta e di certo non guasta che lui sia così bello e così intenso, oltre che impossibile da ignorare.
Il loro rapporto è istintivo: Rome si rifugia nel carattere di Cora e lei trova in lui una persona da amare senza compromessi, ma al 100%. Gli emozionanti alti e bassi di entrambi i personaggi sono gli ostacoli che devono superare per arrivare alla fine del loro percorso: insieme o da soli, entrambi devono capire qual'è il loro desiderio più grande, dove vogliono vedersi nel futuro. Per Cora è quasi facile, lei vuole una relazione stabile, adulta, vera, di quelle che non ti fanno venire i patemi e che ti regalano pace e felicità. Per Rome è una nuova identità, un se stesso nuovo e più equilibrato senza il peso di dover tenere a bada un'intera truppa, famiglia, amici e colleghi.
Come coppia mi sono piaciuti tantissimo: Cora è grintosa, non si lascia andare a paturnie adolescenziali nemmeno quando le capita il fattaccio. Non mi ha dato fastidio il suo lato estroso - anche se i piercing sottopelle mi fanno di impressione - i tatuaggi e il suo stile punk rock, è talmente opposta a Rome che in un certo senso si completano. Sono tremila volte più maturi dei personaggi precedenti e altrettante volte più emozionanti da leggere.
Lo stile entra in sintonia con i personaggi e smette di essere petulante come con Jet e hogiàscordatoilnome. Nei dialoghi non c'è spazio per i tira e molla da ragazzini, non c'è spazio per le bugie puerili e per reazioni fuori contesto. L'autrice livella tutto su un tono maturo che fino ad ora aveva circumnavigato e si butta in dialoghi spicci e brutali nella loro onestà, in decisioni mature e ponderate, in reazioni dolorose e motivate, in errori che hanno un senso e non si possono camuffare con capricci adolescenziali.
Insomma, la Jay bella è migliorata, secondo me, come è migliorato il tipo di storia che vuole raccontare.
Ho l'impressione, considerando l'evoluzione dell'autrice, che questa sia una serie in lento crescendo e che si sia resa conto - forse un po' tardi - che certe sciocchezze, sebbene siano perfettamente in tono con il genere, non devono necessariamente essere ficcate a forza in un romanzo solo. Con Oltre di noi l'infinito aveva chiaramente esagerato, ma in Oltre l'amore ha corretto il tiro e spero che con il prossimo romanzo si stabilisca su una rotta simile a questa.
Non pensavo di dirlo, ma quasi non vedo l'ora di leggere il prossimo titolo della serie (Nash, e ho detto tutto).

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