8 ottobre 2015

J. R. Ward
The Bourbon Kings

Serie The Bourbon Kings 1

Trama
Piaktus | ebook | € 12,99
For generations, the Bradford family has worn the mantle of kings of the bourbon capital of the world. Their sustained wealth has afforded them prestige and privilege—as well as a hard-won division of class on their sprawling estate, Easterly. Upstairs, a dynasty that by all appearances plays by the rules of good fortune and good taste. Downstairs, the staff who work tirelessly to maintain the impeccable Bradford facade. And never the twain shall meet. For Lizzie King, Easterly’s head gardener, crossing that divide nearly ruined her life. Falling in love with Tulane, the prodigal son of the bourbon dynasty, was nothing that she intended or wanted—and their bitter breakup only served to prove her instincts were right. Now, after two years of staying away, Tulane is finally coming home again, and he is bringing the past with him. No one will be left unmarked: not Tulane’s beautiful and ruthless wife; not his older brother, whose bitterness and bad blood know no bounds; and especially not the ironfisted Bradford patriarch, a man with few morals, fewer scruples, and many, many terrible secrets. As family tensions—professional and intimately private—ignite, Easterly and all its inhabitants are thrown into the grips of an irrevocable transformation, and only the cunning will survive.
"You're the love of my life, whether you're with me or not." When she looked up in shock, he just shrugged. "I can't change what happened and I know there's no going back...all I ask is that you don't fall for appearances, okay? You've had ten years around this family, but I've been with them and the people who sorround them all my life. That's why you're the one I want. You're real. You're not capable of being what they are and that's a very, very good thing."
Commento
Momento di imbarazzo. Sorriso di circostanza. Gelo che scende nella sala. Una valanga di WHAT THE FUCK! nel cervello.
Immagino che prima o poi la Ward avrebbe dovuto beccarsi una buca nella pista del suo successo. Era inumano che in 36 romanzi pubblicati non ce ne fosse nemmeno uno veramente brutto, ma solo alcuni poco riusciti - e solo perché erano i primi nella sua carriera. Insomma, stavo cominciando a dubitare della sua natura, già me la immaginavo fatta di circuiti e intelligenza aliena pronta a colonizzare il mondo. Invece, con The Bourbon Kings, anche la Ward più matura, quella in pieno successo, ha dimostrato di essere umana e di poter sbagliare.
Perché, parliamoci chiaro, leggere questo romanzo sapendo di avere tra le mani un titolo della Ward e morire di noia è stato un trauma di proporzioni galattiche. Io, che lo avevo preso apposta per superare una lettura orrenda, mi sono trovata ad annaspare tra una sigla di Dynasty, un intrigo alla Beautiful e Dallas, con una love story alla Febbre d'amore. Tutto molto so '90 e anche un po' '80, ad essere sinceri.
Tanto per cominciare qualcuno mi spieghi dov'è finito lo stile inconfondibile della Jessica, perché io l'ho cercato da pagina 1 fino alla fine e l'ho intravisto solo un paio di volte e solo di sfuggita. E' come se la Ward si fosse volutamente censurata, come se si fosse sforzata di ripulire la sua parlata per adeguare il lessico e lo stile ad una trama di lusso. Come a dire, il pedigree non si può sporcare con i vari fuck che l'hanno resa famosa. Insomma, non ho ben capito se c'è stato un allontanamento consapevole da ciò che è stata ed è tutt'ora con la BDB, o se in automatico la Ward si sia allineata alla storia che voleva raccontare. L'unica cosa certa è che, persa la vena volgare, è perso anche lo stile inconfondibile che l'ha resa così unica e speciale.
Almeno la trama e i personaggi fossero stati bellissimi! Mi sarei fatta andare bene qualsiasi registro, ma né la trama, né i protagonisti mi hanno lasciato qualcosa che mi abbia spinta a dire wow
Partiamo dicendo subito che la trama è corale: c'è sì una storia d'amore da considerare come principale, ma attorno si sviluppano altre coppie - o potenziali coppie - oltre ad una serie di personaggi secondari che a volte hanno più carisma dei due protagonisti.
Sono costretta, quindi, a spendere due parole su Tulane (sì, Tulane) aka Lane e Lizzie. Lane è il figlio di mezzo della famiglia Bradford, quello tranquillo che non dovrà ereditare l'impero di famiglia. Lizzie è la capo giardiniera e in gioventù si sono lasciati andare ad una relazione passionale e clandestina - soap opera style a gogo. Dopo la classica e prevedibile rottura e conseguente allontanamento, Lane è costretto a tornare a casa e i due si incontrano nuovamente. Quella che avrebbe dovuto essere una reazione forte da parte di entrambi - mi aspettavo litigi e contrasti stellari - si trasforma presto in un ritorno di fiamma che sa tanto di romance da edicola e che spegne fin troppo in fretta qualsiasi interesse per i due. Lane e Lizzie diventano noiosi in fretta e si fanno rubare la scena da altri personaggi che, in tutta franchezza, mi hanno stuzzicata ben più di loro.
Tanto per iniziare Edward, il figlio grande e quello fisicamente derelitto, e Sutton sono sì una di quelle coppie contrastate e mai realizzate che vorrei tanto leggere: lui con le sue ferite e lei con il suo cuoricino pieno d'amore; poi c'è Gin, la sorella Bradford, e l'avvocato di Lane che si trattano talmente male che non si può non adorarli. Persino Maddox, il fratello piccolo sparito da anni esercita un fascino maggiore di Lane, e dire che compare solo in un flashback di quando erano piccini.
Boccio senza pietà alcuna la storia d'amore, di una banalità che non mi aspettavo in un questo romanzo, mentre promuovo l'ambientazione. La famiglia ricca che governa il paese, le tresche familiari che fanno impallidire Brooke Forrester, i debiti e gli omicidi, tutto smaltato con una patina di lusso ignobile (di cui la Jessica ha una conoscenza in prima persona) che spedisce la trama nel reame della fiction sparata. Quella dei Bradford è una realtà talmente lontana non solo per l'aspetto economico ma anche per la cultura, le abitudini, le regole, ed è perfetta per un romance contemporaneo.
Peccato che questo primo romanzo si chiuda senza concludere la questione che porta avanti tutta la storia. Arrivi alla fine convinta che il classico cattivo paghi, e invece il cattivo fa la fine del topo e si scopre che c'è un altro cattivo, e via così fino alla fine aperta. Peccato che The Bourbon Kings non sia una soap e che la prossima puntata arriverà nel 2016 e non il giorno dopo all'ora di pranzo.
Il voto è inevitabilmente basso perché mi aspettavo molto di più, considerata la pubblicità mastodontica fatta, mi aspettavo una BDB umana e traslata in un altro stato, mi aspettavo J. R. all'ennesima potenza, forte della sua esperienza consolidata e della sua bravura.
Quello che mi sono trovata per le mani è così sotto tono e così fuori dallo standard della Ward da bloccare qualsiasi guizzo di entusiasmo provato durante la lettura, e da lasciarmi inebetita e incredula di fronte all'ultima pagina.
Se è questo il tono della serie, mi dovrò fare forza prima di leggere il seguito, The Angel's share, perché è ovvio che lo leggerò, non posso fare altrimenti. Appena scopro chi è il protagonista, se è ancora Tulane mi dovrò scolare una bottiglia di rosso prima di iniziarlo.

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