1 ottobre 2015

Charlaine Harris
A un punto morto

Serie Sookie Stackhouse 12
Titolo originale Deadlocked

Trama

Delos Books
pag. 365 | € 15,90
Essendo da sempre in possesso di poteri telepatici, Sookie Stackhouse si è resa conto prestissimo dell'esistenza di cose che preferiva non sapere. E adesso che è adulta si rende conto che ci sono cose di cui è a conoscenza, ma che preferirebbe non vedere... per esempio Eric Northman intento a nutrirsi da un'altra donna. Una più giovane.
Ci sono un paio di cose che le piacerebbe dire al riguardo, ma è costretta a tacere, perché Felipe de Castro, il re vampiro della Louisiana (e dell'Arkansas e del Nevada) è in città. Quello è decisamente il momento peggiore perché un corpo umano venga ritrovato nel giardino di Eric...
Sookie pensa che, almeno questa volta, il destino della ragazza morta non abbia niente a che vedere con lei, ma si sbaglia. Non sa di avere un nuovo nemico, molto più astuto di quanto potrebbe mai sospettare, e deciso a distruggere il suo mondo.


Commento
*sigla di Rocky in sottofondo* Tananaaaaaaa, nananaaaaaaa, tananaaaaaaaaaaaaa, nananaaaaaaaaaaaaaa. Come sono fiera di me stessa! Sto procedendo secondo la mia scaletta e non sto sgarrando. Poter spuntare il penultimo titolo della serie Sookie Stackhouse dalla mia lista infinita di serie da completare mi ha dato una grandissima soddisfazione.
Il pensiero, poi, che mi manchi solo l'ultimo romanzo e poi ho chiuso mi riempie di trepidazione. E' da tempo immemore che non ero così ansiosa di iniziare un romanzo della Harris e, francamente, pensavo che non mi sarebbe più capitato. Invece eccomi qui, soprendentemente soddisfatta della mia prova e del romanzo stesso. E' un momento epico, direi, ci vuole un minuto di raccoglimento e riflessione.
Perché ho lasciato questa serie a languire per ben - fatemicontrollare - tre anni e mezzo? Facile. Perché la serie TV True Blood, liberamente ispirata ai romanzi, mi ha talmente annoiata/schifata che ho deciso di mollare il colpo senza completare di vedere né l'ultima stagione né di leggere i romanzi. Insomma, c'è stata una specie di intossicazione che ha avvelenato la mia percezione di questa saga.
Ora, però, sulla scia della mia ossessione per finire di leggere le serie complete, non ho potuto trovare una scusa credibile per non portare a termine il progetto Sookie.
Ogni volta che mi cadeva l'occhio sulla mia libreria mi dicevo dovresti finire Sookie e prontamente iniziavo altro. Ci è voluto l'allineamento planetario niente nuovi romanzi/niente soldi per comprarne per convincermi che era arrivato il momento. Ammetto di non aver iniziato A un punto morto con la giusta predisposizione mentale, convinta com'ero che sarebbe stato noioso. Sono felice di essere stata smentita, con qualche riserva.
Naturalmente, dopo tre anni e mezzo, non mi ricordavo quasi più niente a parte l'essenziale; così mi sono rivolta all'oracolo Wikipedia, ho letto il riassunto del terzultimo romanzo e sono partita spedita con A un punto morto. Se anche voi non avete memoria della situazione eccovi il riassunto del riassunto del riassunto: Sookie ha una relazione con Eric, anche se ultimamente non sta andando bene, vuoi perché il Re potrebbe arrivare e scoprire cos'hanno combinato, vuoi perché Eric sembra essere promesso sposo ad una vampira. Nel frattempo Sookie vive con i suoi parenti fae, Dermot e Claude, e cerca di capire cosa fare del cluviel d'or e di rimanere fuori dalle faide e dalle lotte che la circondano.
A un punto morto inizia esattamente da qui, senza pause e senza grossi scossoni con lo scopo di chiudere uno dei due filoni narrativi principali, portando verso il compimento del secondo e chiudendo quelli più piccoli - legati ai personaggi secondari - inseriti nel corso dei romanzi.
Così, mentre Sookie fa quello che deve fare, la Harris regala una serie di lieti fine più che meritati agli umani della serie, senza preoccuparsi di risultare troppo stucchevole o scontata perché tanto c'è Sookie che equilibra la situazione.
Il primo grosso blocco che viene risolto è quello dei fae che è, del resto, anche alla base della trama del romanzo. Chi è che cerca disperatamente il cluviel d'or, chi è che perseguita Sookie, trama contro di lei con ogni mezzo e, nella foga, tira in balli anche i vampiri e i mannari? Bene, se temete che la Harris non dica tutto state sereni, si toglie ogni sassolino dalla scarpa indicando senza ombra di dubbio il colpevole e chiudendo letteralmente i fae a casa loro. Certo, ora che spunta fuori il nome del colpevole ne succedono di tutti i colori e, come è solita fare la Harris, costruisce una specie di indagine amatoriale fatta da Sookie e sostenuta dagli altri personaggi. Onestamente il fatto che l'autrice abbia chiuso con decisione la parte sui fae mi ha resa felice: ormai si tirava troppo per le lunghe e più di una volta mi sono trovata a chiedermi quale fosse la necessità di ripetere scene e situazioni che non avevano più nessun potenziale. Quindi tanti saluti ai fae e spazio ai vampiri!
Ebbene sì, la relazione di Sookie con i vampiri, che poi è ciò che ha iniziato la serie, è ancora in sospeso e - in particolare - la relazione con Eric è traballante dalla prima all'ultima pagina. Non sono soddisfatta, nossignore, di quanto poco ci sia il vampirone vichingo rispetto a quello che ci si aspetterebbe: Sookie e Eric hanno un problema di fondo, un grosso problema che rischia di distruggere non solo la loro relazione ma proprio la loro realtà. In tutto questo, tra l'accordo di matrimonio e la crescente distanza che si crea tra di loro, si infiltra un senso di insoddisfazione e di distacco che accompagna Sookie fino alla fine. Temo che la Harris, incapace di compiere una scelta, si stia orientando verso il classico meglio sole che male accompagnate, che potrebbe anche essere un finale giusto se non fosse che io amo i finali dove le coppie si formano e rimangono salde.
Considerando quanto poco succede nel mondo dei vampiri e considerando che il Re è ancora in zona, è evidente che mi devo aspettare un ulteriore sviluppo nell'ultimo romanzo: non c'è molto che io possa fare a parte iniziarlo il prima possibile.
In chiusura mi confermo soddisfatta ed intrattenuta da A un punto morto, al punto da lasciarmi la voglia di completare la serie e al punto da farmi tornare alla mente perché questa serie mi sia piaciuta così tanto all'inizio: Sookie, se è padrona della scena, è una protagonista davvero fantastica da leggere!

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