21 settembre 2015

J. R. Ward
Immortal

Serie Fallen Angels 6
Trama
Signet | pag. 469 | € 7,60
The Creator invented the game, and the stakes are nothing less than the fate of the quick and the dead: seven souls, seven crossroads. Reluctant savior Jim Heron has compromised himself, his body and his soul, and yet he’s on the verge of losing everything...
...Including Sissy, the innocent he freed from Hell. Jim’s determined to protect her—but this makes her a weakness the demon Devina can exploit. With Jim torn between the game and the woman he’s sworn to defend, evil’s more than ready to play dirty.
Humanity’s savior is prepared to do anything to win—even embark on a suicide mission into the shadows of Purgatory. True love is Jim’s only hope for survival—and victory. But can a man with no heart and no soul be saved by something he doesn’t believe in?

The Creator begot me on purpose to provide chaos to His universe - otherwise utopia would exist and there would be no need for Heaven. I am His balance, the darkness to the sunshine, the bitter cold to warmth, the scorching heat to temperance. I am the disease to health and the poverty to wealth. I am the cheater who stands side by side with the honorable. This is my nature, His gift to me and the world. He can not and will not punish what He Himself has conjured up with deliberation. If He does? Then He has failed.

Commento
Le poche volte che sono andata a catechismo da piccola, ero la spina nel fianco della suora. Tutto quello che diceva per me non aveva senso, le pippe religiose che mi dovevo sciroppare mi innervosivano e non riuscivo mai ad ottenere una risposta ragionevole - o semplicemente credibile - alle poche domande che avevo il coraggio di fare.
Va da sé che ho perso in fretta interesse nelle questioni religiose e tutt'ora non credo in una sola delle cose che danno tanto conforto alle persone. Per questo - e per molti altri motivi che non sto a spiegare - ho sempre evitato i romanzi a tematica religiosa, proprio perché mi sentivo priva degli strumenti per apprezzarli o capirli e assolutamente inadatta ad accettare certi concetti.
E' chiaro, quindi, che se prendo in mano un titolo del genere per incuriosirmi e per mantenere alto il mio interesse devi spaccare culi. Ovvero, se leggo un romanzo a tema religioso devo proprio amarti come autore. E io amo la Jessica. La amo e ho amato alla follia la serie Fallen Angels perché la Ward ha trasmesso una religiosità diversa dal solito, una fede che non si basa sul credere ciecamente all'esistenza di Dio, ma sulla speranza di agire nel bene, nella consapevolezza che nel Mondo il male esiste per una ragione.
A questo proposito devo per forza iniziare il commento di Immortal parlando di Devina, e non a caso ho scelto una sua citazione. Devina è il male che è in ognuno di noi, non è solo l'emblema del male divino, o il soldato scelto nella lotta tra il bene e il male. In sei romanzi lei e Jim hanno combattuto tra di loro e anche contro se stessi, contro la loro natura e contro i cambiamenti che avvengono. Devina cambia radicalmente: non diventa magicamente buona, questo no, ma cambia nella sua essenza. Il male sarà sempre male, ma in relazione a cosa? Di fronte a nuovi stimoli, a nuove situazioni, persino lei dimostra di possedere desideri, paure, sentimenti e una fragilità che non ti aspetti. Devina non ne ha il diritto, eppure soffre. Soffre perché odia la sua natura, desidera Jim e una relazione con lui - immersa nel male, ma pur sempre una relazione -, teme la sconfitta, teme i cambiamenti e ha il terrore di non poter gestire ciò che succede.
Devina è molto più umana alla fine di quanto lo era all'inizio e il  mio gradimento per lei è aumentato esponenzialmente, fino alla fine quando mi è letteralmente dispiaciuto per lei. Quanto è brava la Ward, che mi fa desiderare un lieto fine malvagio anche per Devina? Spero solo che in qualche modo la ricichli, perché mi sono affezionata.
Forse non c'è bisogno che mi dilunghi sugli altri personaggi, perché la mia ossessione per Jim è nota, però due parole su Adrian, su Eddie, su Sissy e persino su Nigel mi sembrano necessarie. Essendo Immortal l'ultimo romanzo della serie, la Ward doveva per forza chiudere le questioni secondarie lasciate in sospeso: la prima - spoilerata alla grande - riguarda Eddie; la seconda più grossa è su Nigel e poi c'è Sissy. Eddie era morto - dato per morto, quantomeno - e così la parte ragionevole e preparata del gruppo è sparita da un momento all'altro e Jim e Adrian si sono presi delle sbandate memorabili; quando Eddie rientra in scena è per un meccanismo di favori messo in atto da Jim stesso e che rimette in pista l'angelo e Nigel nello stesso tempo. Questa scelta è un'iniezione di positività che rafforza la sensazione che il lieto fine sia l'unica possibile scelta. Così, con il classico due piccioni con una fava, la Ward sistema Eddie, Ad e Nigel. Quello che combinano poi in alcuni casi si può trascurare. Ad esempio Ad che, fino al quinto romanzo è stato un personaggio importante, ora rimane sullo sfondo quasi contento di regalare il poco spazio libero al suo compare Eddie. Lui serve ad un unico scopo e lo fa egregiamente: equilibra lo spirito di Jim come nessuno ha saputo fare, contrastando con la sua calma l'irruenza del salvatore. Per Nigel bisogna fare un discorso a parte perché lui ha un ruolo simbolico: nonostante il suo ruolo, nonostante il suo contatto con Dio, riesce comunque a compiere degli sbagli e a pagarne il prezzo come un'anima qualsiasi.
Sissy, invece, è l'unica che si prende con la forza lo spazio che necessita, agendo sia per la sua personale salvezza sia per quella di Jim. Di lei ormai si sa tutto tranne il lato oscuro retaggio dei giorni passati con Devina: è questo che la sprona a fare cose che altrimenti non avrebbe il coraggio di fare e a diventare - oltre a Jim e Devina - il terzo personaggio cruciale del romanzo.
Mancando solo due anime e avendo solo un romanzo per metterle in gioco la Ward ha scoperto tutte le sue carte e giocando d'astuzia. Inserire altri quattro personaggi esterni sarebbe stato un allungamento inutile della serie, invece così - affibbiando a Sissy e a Jim i due ruoli chiave - la Ward snellisce, serra il ritmo e conclude con il botto.
Mi aspettavo una fine diversa? Forse sì, forse speravo in qualcosa di meno semplice - o logico? - o in una risoluzione meno personale e più epica ma, tutto sommato va bene così. Ho ottenuto quello che volevo e non me ne posso lamentare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie alle traduzioni amatoriali ho potuto leggere "Envy" e conto di iniziare presto a leggere il quarto... Questa serie mi piace da impazzire, decisamente più della BDB; l'amore è protagonista in tutte le sue sfumature, ma non riesco proprio a considerarlo romance. Forse è proprio per questo che la saga non ho avuto successo da noi, nonostante i personaggi buchino letteralmente le pagine, e mi dispiace tantissimo!
Grazie infinite per la recensione, non ero ancora riuscita a leggere un commento in italiano all'ultimo romanzo. Solo una cosa... Mi diresti quanto peso ha la componente M/M? Cioè una coppia "angiolesca" è palese, ma le amicizie tratteggiate dalla Ward sono così intense che qualche dubbio ci scappa sempre...

Lorna

Miraphora ha detto...

Ciao Lorna! Non c'è nessuna coppia M/M. Mi rendo conto che ad un certo punto la Ward ha lasciato intendere delle cose, ma in questo ultimo titolo non ci sono sviluppi né approfondimenti. Suppongo si sia lasciata sfuggire di mano la questione e poi l'abbia rimessa nella direzione che voleva.

Anonimo ha detto...

Capito! Vabbè, la Ward ama proprio queste intense amicizie mascule, in effetti rientra un po' nello stile della Confraternita...
Grazie infinite per la risposta, un saluto!

Lorna