27 agosto 2015

Richelle Mead
L'ultimo sacrificio

Serie Vampire Academy 6
Titolo originale Last Sacrifice

Trama

Rizzoli | pag. 755 | € 16,90
La nostra Rose è dietro le sbarre, è stata rinchiusa dai Moroi dopo essere stata sorpresa sul luogo dell’omicidio della regina Tatiana. Verdetto: pena capitale. Rose e i suoi amici non si danno per vinti ed escogitano un piano di fuga per prendere tempo e provare la sua innocenza.
Ad accompagnare Rose in questa folle corsa contro il tempo ancora una volta Dimitri. Amore. Morte. Gelosia. Amicizia. Tutto è messo a dura prova, fino all’ultimo, finale sacrificio.








Commento

Ho finito! Ho finito la serie! Come sono felice e soddisfatta, non lo potete capire.
Quanto è raro che una serie finisca in fretta e bene? Quanto è raro che nell'ultimo titolo succedano tutte - ma proprio tutte - le cose che avresti voluto accadessero dal primo libro?
Oh Richelle, Richelle, se nell'ultimo anno non ci fossi stata tu avrei definitivamente perso interesse nello YA paranormale, ma sono stata fortunata ed eccomi qui con il sorrisone sulle labbra e una voglia matta di trovare una serie come la tua.
Ok, ok, avendo iniziato a pubblicazione conclusa non ho sofferto le pene dell'inferno editoriale. Le pause, i blocchi dell'editore per me non ci sono state, così come l'incognita se avrei mai visto la fine della serie. E' una tattica che sto adottando da un po' di tempo e che non mi fa pentire di non lasciarmi trascinare dalle ondate di entusiasmo. Aspetto, aspetto e poi divoro, e il risultato è questo: le serie me le godo sul serio.
E poi, dai, come si fa a non rimanere soddisfatti da questo romanzo? Come ci si può aspettare altro o di più quando l'autrice serve una dietro l'altra tutte le cose che desideri e ti regala il finale giusto per tutto e tutti? Non si può e basta.
Partiamo dalla soddisfazione più grossa: Rose. Con tutti i calci, i pugni, gli Strigoi, i drammi e - in generale - l'essere sempre quella che rimane a bocca asciutta, Rose raggiunge un picco di sfiga cosmica che ti consuma dentro. Appena ne supera una, arriva n'altra batosta. Appena si risolve una questione, si becca una condanna. La nostra Rose non s'è fatta mancare proprio niente, di nessun genere. Ogni cosa che poteva capitarle succede e poi la Mead ci regala un contentino per tenerci calmi perché, è ovvio, prima o poi qualcosa di buono capiterà pure a lei.
Ecco quindi che, tra una fuga, un omicidio da risolvere, intrighi politici e amorosi, anche Rose ha il suo momento. Un momento di sollievo che ti frizza nel cervello e che chiude - letteralmente - la serie e che ti lascia un bel sorriso sulla faccia. Rose è l'unico personaggio sempre in salita, sempre in evoluzione, che cambia e impara nel corso dei romanzi e che non perde mai il nucleo del suo carattere. Rose è una combattente non solo di fatto, perché ha una capacità di resistenza, di non buttarsi giù e di mollare il colpo anche quando i rifiuti sono tanti e sono pesanti.
Collegato a Rose non si può non nominare Dimitri. Lui mi ha dato da pensare molto e spesso ho sentito la voglia matta di dargli uno scapaccione, eppure rimane saldo sul suo ruolo e non si smuove nonostante gli scossoni. Dimitri è il primo punto fermo per Rose (e per noi) ed è parte importante della chiusura del romanzo, senza di lui non ci sarebbe stata una vera fine.
Il secondo punto fermo è Lissa. Smette i panni dell'amica - nel romanzo precedente ci aveva provato - ed è costretta a darsi una vera svegliata. In un certo senso Lissa diventa adulta e lo fa con l'aiuto indispensabile di Christian, senza il quale probabilmente non avrebbe retto il peso del suo ruolo.
Dopo i due pilastri portanti di Rose ci sono una serie di personaggi che meritano di essere apprezzati: Adrian, perché per quanto sia incasinato, viziato e fragile, dimostra un cuore puro e una fedeltà che sorprende e fa tenerezza; Sydney, perché sbuca dal nulla e si gioca qualcosa di grosso e, senza fare tante storie e lamentarsi, è di grandissimo aiuto a Rose; Christian, perché diventa uomo in sordina e tutto ad un tratto è maturo, solido, comprensivo e, infine, Zmey, il papà Moroi con il gusto per i vestiti sgargianti e un feroce senso della famiglia.
La trama, beh, è in linea con la serie e non si scompone: la Mead ha già dato con i drammi, con i colpi di scena e con le mazzate tra capo e collo. Ora è il momento della resa dei conti e l'autrice deve far combaciare le prove, deve far procedere due diverse indagini, deve confutare dei sospetti e fare l'accusa finale con il conseguente finale ad effetto. La Mead fa tutto, lo fa bene e lo fa in modo tale da farti venire voglia di avere per le mani qualche suo altro romanzo, perché in questo genere YA paranormale lei mi ha colpita molto più di altri nomi osannati, anche se ho l'impressione che cadrà nel dimenticatoio e tanti saluti.
Considerando quanto mi è piaciuta la Vampire Academy non penso che aspetterò che qualche editore italiano prenda in considerazione i suoi titoli inediti, a questo punto me li leggo in lingua e mi faccio felice. Direi che la Mead se lo merita.


2 commenti:

daydream ha detto...

Bene, bene *-* sono contenta che la serie alla fine ti abbia lasciata così soddisfatta :D
Io sto leggendo un po' a rilento in lingua la serie spin off con Sidney e Adrian... primo libro abbastanza bello, secondo un po' meno avvincente, confido nel terzo u.u insomma la Mead è la Mead, ma Sidney non è Rose e ogni tanto di questa cosa ne risento :/ però finché non continuo ad andare avanti non posso giudicare XD

Miraphora ha detto...

Onestamente l'idea che sia Sydney la protagonista mi frena, è piacevole ma non è Rose, appunto. Forse solo la presenza di Adrian riesce a rendermi tutto più appetibile, ma intanto aspetto ancora un po'. Se poi proprio nessuno la pubblica ci faccio un pensierino :D