13 luglio 2015

Richelle Mead
Promessa di sangue

Serie Vampire Academy 4
Titolo originale Blood Promise
Trama
Rizzoli | pag. 625 | € 18,00
Per onorare una promessa Rose lascia l’Accademia dei Vampiri prima di diplomarsi e abbandona la sua migliore amica Lissa. Non è una scelta facile, ma non può fare altrimenti. Dimitri, suo maestro nonché grande amore, è stato morso e portato via dai crudeli Strigoi durante l’ultimo combattimento. Ormai si è trasformato e Rose deve ucciderlo, come avrebbe voluto lui, per porre fine a quella sua vita insensata. Il viaggio alla ricerca di Dimitri è lungo e pieno di incognite. Lo troverà? E se mai lo trovasse, avrà il coraggio di conficcare un paletto d’argento nel cuore dell’uomo che ha amato alla follia? O sarà lui a ucciderla prima che lei faccia la mossa giusta?
"Perché sei qui?" mi chiese alla fine."Perché mi hai dato una botta in testa e mi hai trascinata qui." Se avessi dovuto morire, sarei morta in pure stile Rose Hathaway.

Commento
Sono indecisa. Non riesco a trovare una soluzione al mio dilemma.
I primi tre romanzi di questa serie sono filati via lisci come l'olio, con tanto di voti alti. Ora, al quarto, alla resa dei conti, al blocco di mezza serie, al primo vero ostacolo serio c'è un leggero tentennamento. Non riesco a dare a Promessa di Sangue un voto alto. Proprio non ce la faccio.
Prima di tutto perché non l'ho trovato appassionante e ritmato come i titolo precedenti; poi perché mi aspettavo qualcosa di completamente diverso (ma non è per questo che non mi è piaciuto); e infine perché mi è mancata tanto tanto l'irriverenza e la grinta di Rose.
Andiamo per ordine. Alla fine di Il bacio dell'ombra Rose era ad un bivio: mollare tutto e seguire il suo istinto, oppure rimanere attaccata ad una vita che non è più la stessa. Una volta presa la sua decisione è inevitabile che sia la storia che la protagonista subiscano un netto cambiamento: l'aria sbarazzina, adolescenziale e un po' sciocchina che aveva permeato i primi tre romanzi - anche a fasi alterne - sparisce del tutto, come un interruttore acceso e poi spento.
Totalmente in linea con la trama e con l'evoluzione della storia, la Mead cambia registro e si proietta verso una maturità che ho fatto fatica a seguire. Forse il distacco è stato troppo netto, sebbene obbligatorio, forse non ero pronta al cambio radicale di stile; non si scappa dal fatto che di ironia e frizzantezza in Promessa di sangue ce n'è pochissima. Questa cosa non è necessariamente un male, solo che ho sofferto un po' di nostalgia per la Rose piena di vita, briosa, l'anima della festa, mentre ho dovuto imparare ad apprezzare questa nuova Rose, adulta, seria, quasi irriconoscibile.
Oltre a questo, la difficoltà più grossa l'ho incontrata nella lentezza della narrazione: 625 pagine non sono poche e diventano pesantucce se scritte lentamente, se succede poco per molte, molte pagine.
E' un ritmo diverso, questo, che vuole costruire una tensione in crescendo per poi calare la mazzata tra capo e collo. Fino ad ora non mi era mai successo di annoiarmi durante la lettura dei romanzi della Mead, ma suppongo ci sia una prima volta per tutto. Me ne faccio una ragione, soprattutto considerando che la seconda parte del romanzo compensa ampiamente per la prima.
A questo punto è impossibile evitare il tasto dolente. Lo sapevo che il romanzo sarebbe stato incentrato sulla ricerca di Dimitri, immaginavo a cosa Rose sarebbe andata incontro, ma questo, questo proprio non me lo aspettavo. Se da un lato la scelta dell'autrice mi ha delusa un pochino, dall'altra mi ha galvanizzata: ha completamente rotto l'equilibrio della serie, ha distrutto uno degli elementi fondamentali che aveva costruito con così tanta pazienza e delicatezza. In poco tempo lo ha spazzato via, costruendo sulle sue macerie una nuova realtà che non piace a Rose e nemmeno a noi.
Coraggiosamente fantastica, la Mead ha deciso di non poter modificare le regole del mondo da lei creato ed è rimasta fedele fino alla fine. Mi ha spezzato il cuoricino, lo ammetto, ma mi ha anche dato una botta di adrenalina (e una botta di feels) che ha capovolto il giudizio che mi stavo facendo.
Non tutto il male viene per nuocere, quindi. Tutte le prime impressioni negative vengono cancellate dalle svolte coraggiose della trama, dall'evoluzione di Rose - che in questo romanzo diventa adulta - e dalla scelta di finirla con i giochi da ragazzini perché c'è troppo in ballo, troppe cose non vanno e non andranno come vogliamo e c'è ancora un sacco di strada da fare.
La strada è spianata, il futuro stabilito. Si capisce cosa dovrebbe succedere e quali dovrebbero essere le prossime mosse di Rose. Sono quasi entusiasta di buttarmici a capofitto, ma preferisco prendere una pausa, metabolizzare e poi ritornare dalla Mead. Devo fare pace con un certo personaggio...

2 commenti:

daydream ha detto...

Mi spiace che non ti abbia convinto come i primi tre... io l'ho semplicemente adorato (ma va, Deni, dai non lo avremo mai detto v.v) mi è piaciuta un sacco la svolta che la Mead ha dato alla trama... e be' per Dimka non ti dico niente... vedrai come andrà a finire :3
I prossimi due libri in confronto a questo si può dire comunque che sono un po' più "classici" come i primi (?) forse XD insomma, a livello di atmosfere etc... sono un mix v.v

Miraphora ha detto...

Guarda, di sicuro sono più belli di tanti altri romanzi simili, quindi il mio livello di gradimento è sicuramente alto; però non so...è strano. Ora come ora sono all'ultimo e ciaaaaaaaaaaao, sono in pieno trip! :D