7 maggio 2015

Richelle Mead
Morsi di ghiaccio

Serie Accademia dei Vampiri 2
Titolo originale Frostbite

Trama
Rizzoli | pag. 412 | € 16,50
È un anno difficile per Rose all’Accademia dei Vampiri. Il suo grande amore Dimitri sembra preferirle un’altra; l’amica Lissa passa tutto il tempo libero con il suo ragazzo.
E come se non bastasse, ecco arrivare la guardiana Janine, madre sempre assente con cui Rose ha un legame complicato.
Nel frattempo i temibili Strigoi sono alle porte.
Una vacanza sulla neve regala a tutti l’illusione di essere al sicuro, ma è proprio allora che Rose corre i rischi più gravi.






Commento
Rendiamo grazie alla letteratura di intrattenimento.
Grazie per riuscire a farmi allontanare da una bruttissima giornata di lavoro.
Grazie per essere leggera, divertente, appassionante senza farmi venire sonno.
Grazie per avermi regalato una storia frivola, giovane e perfetta per quei momenti di depressione che mi ingrigiscono.
Grazie per togliermi un sacco di anni, per farmi tornare la fissa dello young adult paranormale, dei vampiri adolescenti e delle eroine kick ass.
Grazie Richelle per non avermi delusa con il secondo romanzo, dopo che il primo mi era piaciuto così tanto.
Grazie alle biblioteche, perché se non esistessero sarei già entrata nel tunnel della depressione o, probabilmente, sarei sempre senza soldi sul conto.
Rendo grazie, quindi, perché per una volta sono riuscita a far combaciare una serie di cose che mi hanno fatto godere letteralmente la lettura di questo romanzo.
Questo mese ho fatto un fioretto: meno letture comandate e più letture del cuore. Mi sono stufata un pochino di tenere un ritmo serrato, di essere puntuale, precisa, di dare precedenza a certi libri. Per carità, leggo solo ciò che mi piace e seguire un certo programma non mi pesa più di tanto, ma mi manca poter scegliere romanzi vecchi, uscite che mi ero persa, e fare una scorpacciata di serie fino a finirle tutte. Mi mancavano i pomeriggi in biblioteca e il ritiro di 10 volumi dall'interprestito - con la bibliotecaria che mi fissa sconcertata - mi mancava la libertà di scegliere dalla pila senza sentire l'urgenza di leggerli.
Da un paio di settimane a questa parte leggo con calma e solo ciò che mi attira e sto riuscendo a seguire il mio programma: finire le serie.
Naturalmente ho dato precedenza a quelle già iniziate e poteva non esserci la Mead? Ovviamente no!
Morsi di ghiaccio è il secondo romanzo della serie ed è, in tutto e per tutto un degno seguito di L'accademia dei Vampiri. In due giorni ho divorato il libro, leggendono in ogni momento libero e sfoggiandolo con orgoglio sulla metro, sui mezzi, nella pausa pranzo, e pure la sera a casa.
Fidanzato: cosa leggi?
Io: vampirelli adolescenti!
Rose, con la sua boccaccia e il suo carattere energico, mi ha distratta dalle delusioni del lavoro (e mi ha fatto dimenticare che ogni giorno ucciderei i miei colleghi), mentre la Mead, con il suo stile semplice e d'effetto, ha ripulito il mio ritmo di lettura ormai cigolante.
Il romanzo precedente - come questo - aveva chiuso la storia senza lasciare in sospeso il lettore. Rose e Lissa si erano stabilite all'Accademia dopo un'introduzione rocambolesca, il cattivo era stato sconfitto e non c'era nulla che lasciasse in bilico l'attenzione, nemmeno la mancata risoluzione della questione Dimitri.
Morsi di ghiaccio inizia con un'utilissimo quanto frizzante riassunto sia della storia, alla nelle puntate precedenti, sia dell'universo creato dalla Mead. In breve spiega ancora una volta le fazioni Strigoi e Moroi, reintroduce i personaggi e le circostanze e si collega alla nuova trama. Poche pagine fatte benissimo che hanno ringalluzzito il mio entusiasmo e hanno sottolineato come Rose sia sì la protagonista ma soprattutto una voce narrante brillante che compie metà del lavoro: cattura nuovamente l'attenzione e incolla il lettore alla lettura.
Questa volta la maggior parte del romanzo non ha una trama da action movie, non ci sono inseguimenti, rapimenti o violenze acrobatiche. Buona parte della lettura scorre pacifica su scene molto belle e ben costruite, su dialoghi a tratti anche commoventi - ho un debole per le relazioni difficili (Rose/mamma, Rose/Dimitri) - e su situazioni scolastiche che, ormai, sono ampiamente sottovalutate. Invece la Mead sfrutta al meglio questa banalità apparente per far sbocciare il personaggio di Rose. Se nel primo romanzo era fantastica ma un po' esagerata, in Morsi di ghiaccio mantiene il piglio deciso che la identifica e lo arricchisce con un lato vulnerabile che ammorbidisce gli spigoli di un carattere difficile.
Così il lettore diventa amico di Rose, condivide i cambiamenti della sua amicizia con Lissa, ormai in coppia fissa con Christian, la sua cotta per Dimitri che sta diventando molto simile all'amore, il difficile rapporto con la madre e la sua lotta per migliorare la sua impulsività. Dalla presenza di Mason, a quella di una new entry come Adrian - lo rivedremo, è ovvio - al tira e molla emotivo di Dimitri, Rose oscilla in modo naturale tra passioni travolgenti, curiosità e affetto.
La parte più attiva del romanzo è quella finale dove succede l'inevitabile fattaccio e dove Rose, ancora una volta, si trova in mezzo all'azione.
Sparsi nel romanzo ci sono una serie di omicidi: gli Strigoi, notoriamente cacciatori solitari, hanno cominciato a prendere di mira i Moroi eliminando sistematicamente membri delle famiglie reali: per evitare rischi inutili, l'Accademia e i familiari dei ragazzi si trasferiscono per le vacanze invernali in una tenuta di lusso dove saranno al sicuro circondati dai guardiani. In breve quelle che dovevano essere vacanze all'insegna dello sci e del cazzeggio diventano riunioni di guardiani per stabilire un programma di caccia, mentre Rose, Lissa e gli altri ragazzi si destreggiano tra segreti, informazioni top secret e scelte sbagliate. Non era possibile che la voglia di combattere passasse senza far danni così Rose è costretta a seguire il gruppo di Mason per salvare capre e cavoli. Riuscirà la nostra eroina a salvare tutti o farà più danni che altro?
Non proseguo oltre con la trama, altrimenti si perde il gusto di leggere. Basti sapere che per me, questo romanzo, è stato terapeutico oltre che piacevole: senza intoppi, senza pesi, con ironia e brio Rose mi ha trasportata in un mondo fittizio che ha lati oscuri - ma non troppo - e lati frivoli che fanno sempre bene al cuore. Ormai non ho dubbi, proseguo la serie e mi metto già in lista d'attesa in biblioteca. A quanto pare, la stanno leggendo tutti. Chissà perché.

2 commenti:

daydream ha detto...

Son contenta che ti sia piaciuto anche questo secondo volume *-*
Ancora ricordo quando ho iniziato io la saga... ho letto i primi quattro nel giro di un mese *-* semplicemente fantastici! E il successivo mi piaceva sempre più del precedente :D tant'è che la Mead è diventata una delle mie preferite :D
Sono sicura che ti piacerà un sacco anche il terzo, però sta attenta... e non dico altro v.v

Miraphora ha detto...

Oh come lo so...l'ho già letto O_O