30 aprile 2015

Elisa Gentile
Non meriti un minuto in più del mio amore

Trilogia delle Bugie 1

Trama
Newton & Compton
pag. 319 | € 9,90
Selvaggia ha sedici anni ed è la figlia di un noto petroliere italiano e di una ricca americana. Troppo presi dal lavoro e occupati a tradirsi reciprocamente, i suoi genitori non si sono mai interessati a lei. È cresciuta sola, nella sfarzosa casa di Manhattan, affidata alle cure amorevoli di Amelia, la governante. Jayden ha ventotto anni, è un ragazzo ricco, bello e determinato, anche se nel suo recente passato c'è un dolore che lo ha messo a dura prova. Quando Jayden vede Selvaggia a Central Park, viene colpito dai suoi modi eleganti, ma anche dalla sua acerba sensualità, ma non ha il coraggio di parlarle. I giorni passano e finalmente Jayden riesce ad avvicinarla. Inizia un romantico corteggiamento fatto di viaggi, cene romantiche e incontri molto sensuali. Nonostante l'attrazione che prova, Selvaggia, ancora sedicenne, è vergine e non vuole lasciarsi andare. Nel frattempo il passato di Jayden torna a bussare alla sua porta. E il suo passato si chiama Monya...

Commento
Dopo dieci giorni DIECI sono riuscita a finire questo romanzo.
Ieri sera mi sono messa a letto, sotto le coperte, in silenzio, concentrata perché mi mancavano solo 20 pagine e - per Dio - lo dovevo finire. Ormai era una questione personale: una prova di forza, uno scontro tra titani, una lotta tra me e il romanzo, una sfida che non volevo mollare.
Quando ho chiuso il libro (ad un orario improponibile ma tanto sono in ferie!) sono schizzata fuori dalle coperte e - tipo Rocky - con tanto di calzine antiscivolo ho fatto il giro della casa a pugni in aria! Vittoria! Vittoria! Ho sconfitto il mostro!
No, non sono così carogna. Il mostro non è il romanzo. Il mostro è la NOIA.
Chiedo perdono all'autrice, all'editore, a chi ha amato questo libro: io sono quasi morta dalla noia.
Mi ero anche messa d'impegno, portandomelo sul treno per leggerlo - come faccio sempre - ma, dopo soli due giorni, ho mollato il colpo e ho cambiato romanzo, tenendo NMUMIPDMA (il titolo abbreviato, è chilometrico dannazione) sul comodino come lettura serale. Dopo altri due giorni ho ceduto il colpo e l'ho alternato ad un'altra lettura serale fino a che, grazie al cielo, l'ho finito.
A questo punto ho bisogno di una seduta di terapia perché voglio proprio capire cosa cavolo c'è - o non c'è - in questo libro che mi ha provata così tanto. Provo con un'analisi razionale e vediamo cosa ne cavo fuori.
Partiamo dalla trama. Selvaggia ha 16 anni, è giovane ma già disillusa dalla vita. E' un'ereditiera figlia di due persone che non la amano, che l'hanno mollata in una delle loro case, l'hanno fatta crescere dalla tata e le hanno fatto vedere e sentire che l'amore - e il sesso - non è per niente rose e fiori. Selvaggia è giovane, reagisce in modo immaturo (ovviamente, ed è giusto così), ha paura e si lascia andare poco e con poche persone. Selvaggia non mi è dispiaciuta, anche se ha avuto poco spazio per evolversi ha rosicchiato un minimo di autonomia per darsi una svegliata. Il problema è che è schiacciata dal personaggio maschile per quasi tutto il romanzo.
Jayden - Jade - è il figaccione di turno. In teoria. Dico in teoria perché un uomo come Jade, a casa mia, finisce a polpa e pezzettoni nel pentolone dello spezzatino. Cara Elisa Gentile, se c'è una cosa che non mi è piaciuta per niente di questo romanzo - no doubt about that - è il tuo eroe. Jayden mi ha disgustata, mi ha irritata, mi ha annoiata. Non mi è piaciuto, non mi è piaciuta la sua testa, non mi sono piaciuti i suoi pensieri e non mi è piaciuta la sua costante ossessione per il sesso squallido. No grazie, Jade ve lo potete tenere, io ci fare solo il Ciappi.
Tra i due nasce questa storia d'amore vagamente sbagliata: 12 anni di differenza (sai che roba...) un uomo maturo - o che si finge tale - super ricco e super professionale, uno squalo che fuma come una ciminiera, mente con slancio e, più in generale, salta da un pensiero all'altro senza un collegamento apparente, pedina la povera Selvaggia fino al momento giusto per abbordarla, la convince a mettersi con lui e poi se la mette su un piedistallo. Onestamente, la differenza d'età non mi ha turbata perché Selvaggia è fin troppo matura per la sua età e perché Jade è, sotto sotto, ragazzetto peggio di lei, e poi perché Jade - nonostante i suoi mille difetti - non calca la mano e non la obbliga a bruciare le tappe.
E' chiaro che è Jade, tra i due, ad avere sporchi segreti e un passato turbolento che vuole tenere nascosti. E' chiaro che è Jade a combinare una cavolata dietro l'altra, rattoppando alla bell'e meglio nella speranza di tenere divisa la sua vita con Selvaggia e la sua debolezza (nervosoooo! badilate sui denti, bastonate sulle rotule!), quello che non mi è chiaro è il perché.
Perché? Perché fa una cosa e subito dopo ne fa un'altra. Perché pensa una cosa e poi cambia idea non si sa quando. Mi sento di dare la colpa - se così si può dire - alla struttura della narrazione.
E' il difetto più grosso, per me, e che ha rovinato completamente la lettura: la narrazione è frammentata, spezzata, senza collegamenti, senza stacchi netti e puliti. Ci sono troppi cambi improvvisi di scena, non solo di ambientazione, ma anche di punti di vista e salti temporali inaspettati che confondono tremendamente. Se sto leggendo una determinata scena mi aspetto che questa abbia un inizio, uno svolgimento e una fine - netta o a cliffhanger che sia. Mi aspetto che, se l'autrice cambia scena, lo si possa capire subito e non che sia costretta a tornare indietro per capire dove sono, chi sono e cosa cavolo stanno facendo. Più di una volta mi sono trovata a fissare le parole senza sapere cosa stavo leggendo: torno indietro una, due, tre volte e poi mi stufo.
Ecco che, ovviamente, subentra la noia: personaggi che o non mi piacciono o non mi fanno impazzire, scene che mi mandano in pappa il cervello e - sorry - una trama non particolarmente originale, non c'è altra scelta se non perdere gradualmente interesse fino a sperare di arrivare alla fine il più velocemente possibile.
Dicono che i seguiti saranno più emozionanti e più belli, dicono che Jade o lo odi o lo ami ma che in ogni caso ha il suo perché, dicono che è una serie bellissima. Ho deciso di fidarmi sulla parola e di evitare di infliggere a me una dose di noia e al romanzo un commento non esattamente entusiasta.
E' chiaro che questa trilogia non fa per me, così come lo stile dell'autrice, ma il bello di questo mondo letterario è che ce n'è per tutti i gusti. Ci separiamo così, io e NMUMIPDMA, senza rancore e senza odio.

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