9 febbraio 2015

Jacqueline Carey
Trilogia di Imriel

Titoli originali
Kushiel's Scion
Kushiel's Justice
Kushiel's Mercy

Volume 1, parte 1 e 2
TEA | pag. 441/428 | € 9,00

Rapito quand'era solo un bambino, venduto come schiavo e costretto a sopportare terribili torture, il principe Imriel de La Courcel è stato tratto in salvo e adottato da Phèdre, non soltanto un'abilissima spia, ma anche un'anguissette, cioè una persona capace di mescolare la sofferenza e il piacere per natura e non per costrizione. Una volta tornato a corte, però, Imriel non può dirsi al sicuro: benché sia il terzo in linea di successione al trono di Terre d'Ange, sono molti a volerlo morto. Temono infatti che il giovane abbia ereditato la stessa sete di potere della madre, la famigerata Mélisande Shahrizai, scomparsa senza lasciare traccia dopo aver cercato per ben due volte di usurpare il trono. Imriel però sa di non doversi difendere solo dagli intrighi di palazzo, ma anche da se stesso. Ormai adolescente, sente crescere in lui oscuri desideri, mentre il suo corpo risponde pericolosamente al dono di Phèdre...Confuso e spaventato, il giovane decide allora di partire in cerca dell'unica persona che possa aiutarlo a far chiarezza nel suo animo e, forse, anche a ritrovare sua madre: il maestro di Anafiel Delaunay, l'uomo che aveva reso Phèdre una perfetta spia. Ma, ben presto, Imriel si ritroverà a fare i conti con un mondo in cui niente è ciò che sembra, in cui l'inganno può celarsi nelle parole più innocenti, e scoprirà suo malgrado che la ricerca del vecchio mentore non è che l'inizio. Per sfuggire agli intrighi della turbolenta corte di Terre D'Ange, il giovane principe Imriel de La Courcel si è stabilito sotto falso nome a Tiberium. Ma le ombre del passato lo hanno seguito: la sua amante, la bellissima Claudia Fulvia, dopo aver scoperto il suo segreto, lo ha infatti coinvolto negli affari della Gilda Invisibile, una setta segreta ramificata in tutto il regno. E adesso in città qualcuno lo vuole uccidere, come dimostra l'attentato cui il ragazzo è sopravvissuto per miracolo. Perciò, stanco di nascondere la propria identità e di difendersi da nemici senza volto, Imriel decide di andarsene da Tiberium e affrontare i suoi doveri di principe, accettando il matrimonio combinato con Dorelei mab Bredaia, sorella dell'erede al trono di Alba. E l'occasione di partire si presenta quando l'amico Lucius gli annuncia che si sposerà e gli chiede di accompagnarlo a Lucca, dove si svolgeranno le nozze. Tuttavia, al loro arrivo, i due giovani si trovano di fronte a una scena sconcertante: la torre campanaria è in fiamme, le mura sono circondate da un esercito di mercenari e la promessa sposa di Lucius è stata rapita...

Volume 2, parte 1 e 2

TEA | pag. 398/440 | € 9,00

Dopo essere miracolosamente sopravvissuto all'assedio della città di Lucca, Imriel de La Courcel, terzo in linea di successione al trono di Terre d'Ange, decide di tornare a casa per affondare i suoi doveri si principi, accettando il matrimonio combinato con Dorelei mab Breidaia, principessa di Alba. Non appena arrivato a corte, però, Imriel si innamora perdutamente di Simonie, la legittima erede al trono Angeline, con la quale inizia una relazione clandestina. Per la prima volta nella sua vita il giovane sente di essere davvero felice, ma sarà una felicità di breve durata...Fin dal suo arrivo sull'isola di Alba, il principe Imriel de la Courcel ha dovuto lottare: per conquistarsi il rispetto della popolazione locale, per vincere la diffidenza dei nobili di corte, per non soccombere alla disperazione dovuta alla lontananza da Sidonie, il suo grande amore, a cui ha rinunciato per sposare Dorelei mab Breidaia... Eppure anche un matrimonio combinato può regalare lampi di felicità; quando la moglie gli annuncia di essere incinta, infatti, il cuore di Imriel si accende di gioia e di speranza. Sentimenti che però non hanno nessun valore per Berlik, lo stregone del popolo dei Maghuin Dhonn, convinto che un giorno quel bambino distruggerà il regno di Alba. Così Berlik uccide Dorelei e il figlio che lei porta in grembo. Sconvolto, Imriel trova nella vendetta l'unica ragione di vita e, non appena viene a sapere che lo stregone è fuggito dall'isola, raduna un manipolo di guerrieri albani e si lancia al suo inseguimento. Sebbene il viaggio si riveli difficoltoso ed estenuante, il principe non si arrende, nemmeno quando scopre che Berlik si nasconde a Vralia, una terra selvaggia e pericolosa, dove l'inverno non ha mai fine e i boschi celano oscure insidie.

Per quanto improbabile fosse, eravamo fatti l'uno per l'altra. E, qualunque fosse la ragione, io ne ero felice. Il tempo cambia le cose, ma lo stesso fa l'amore. L'amore può fare molto. Io non temevo la parte oscura che era in me, non più. L'amore l'aveva pervasa, scacciando il buio. La tenerezza e i piaceri violenti potevano essere una cosa sola. Lo specchio luminoso e quello oscuro, che si riflettevano a vicenda creando l'infinito tra di essi.
Volume 3, parte 1 e 2
TEA | pag. 375/378 | € 10,00
Dopo aver vendicato la morte della moglie, Imriel è libero di tornare a casa, dove lui e Sidonie rendono finalmente pubblica la loro relazione. La regina Ysandre, però, non può permettere che la delfina di Terre D'Ange si fidanzi col figlio della famigerata Mélisande Shahrizai, la donna che per ben due volte aveva cercato d'impadronirsi del regno e che poi era svanita nel nulla. Perciò, come segno della propria fedeltà, Imriel dovrà consegnare la traditrice alla giustizia, altrimenti Sidonie sarà diseredata. Grazie ai suoi legami con la Gilda Invisibile - una setta segreta ramificata in tutto il mondo - il giovane riesce a scoprire il nascondiglio della madre, ma proprio quando si prepara a partire, giunge a corte Astegal, l'ambizioso principe di Cartagine. Con un subdolo incantesimo, Astegal assoggetta al suo volere tutti gli abitanti di Terre D'Ange, compresa Sidonie, che accetta persino di sposarlo. Essendo l'unico rimasto immune, il principe Imriel si trova quindi costretto a chiedere aiuto al solo uomo che possa spezzare il potentissimo sortilegio: Ptolemy Solon,governatore della remota isola di Cytherea, nonché amante di Mélisande Shahrizai... Rimasta vittima di un potente sortilegio, la principessa Sidonie ha dimenticato il suo amore per Imriel de La Courcel e ha accettato di sposare Astegal, sovrano di Cartagine. Disperato, Imriel è pronto a tutto pur di riconquistarla, ma è altresì consapevole che, se solo osasse avvicinarsi al palazzo reale, sarebbe certamente ucciso. Esiste un unico modo per ingannare le guardie e poter così raggiungere la principessa: lanciare su di sé un pericoloso incantesimo e assumere una nuova identità, sebbene ciò significhi anche cancellare la propria memoria. Coi ricordi e con l'aspetto di Leander Maignard, affascinante cortigiano della remota isola di Cythera, Imriel entra quindi nelle grazie del sovrano e riesce a farsi nominare consigliere personale di Sidonie. Ai due giovani bastano pochi giorni per innamorarsi di nuovo e, non appena si scambiano il primo bacio, gli effetti della magia svaniscono insieme con l'amnesia che li aveva colpiti. Purtroppo, però, tutta Terre D'Ange è ancora sotto l'influenza di Astegal. Imriel e Sidonie si mettono dunque in viaggio verso casa; ma, per liberare il regno dal giogo cartaginese, dovranno combattere contro le persone che amano di più al mondo: la regina Ysandre, Joscelin e Phèdre nó Delaunay...
Io li abbracciai tutti. Io, che un tempo ero stato un ragazzo malinconico che ruminava i suoi tristi problemi, riluttante a socializzare. Li presi nel mio cuore e li tenni lì. E attraverso tutti loro sentii l'eco della presenza del Beato Elua e dei suoi Compagni, una promessa di speranza, una promessa di guarigione, una promessa di felicità. Ma soprattutto sentivo la vicinanza di Sidonie, sicura e calda come la luce del sole, perché il suo cuore era legato al mio da una corda d'oro.
 Commento
Il fantasy non è mai stato il mio genere preferito.
Ho sempre fatto una gran fatica ad appassionarmici, forse perché in passato ho fatto scelte sbagliate. Jacqueline Carey è stata l'autrice che mi ha convertita - in parte - alle letture fantasy.
Non ho abbandonato la mia ritrosia, non sono diventata un'appassionata, non leggo spesso fantasy, eppure lei ha saputo regalarmi una chiave di lettura che fino ad ora non avevo mai sperimentato.
Il fantasy della Carey non è puro, non è estremo, ma è estremamente bello, estremamente curato e ricercato, è un fantasy troppo particolare per farmi storcere il naso.
La prima trilogia è stata una rivelazione, l'ho divorata nonostante le difficoltà oggettive - numero di pagine, numero di personaggi, numero di eventi importanti - eppure sono arrivata alla fine felice e decisa a comprare tutti - tutti - i suoi romanzi. Così ho fatto e, questa volta, ho saputo approcciarmi in modo diverso alla lettura.
Il risultato è stato un'esperienza letteraria lussuriosa. Mi sono immersa e rotolata nelle parole della Carey, mi sono lasciata trasportare dalla sua storia e ho amato. Ho amato Imriel come ho amato Phedre e Josceline. Ho amato questa trilogia per la sua ricchezza, per la sua linearità e perché ogni personaggio, ogni elemento e ogni parola hanno un ruolo determinante senza essere invadenti.
E' elegante, ricercata, opulenta, eppure scorre velocissima, cattura l'attenzione e la tiene saldissima dalla prima all'ultima pagina. Non c'è pausa, non c'è noia, non c'è monotonia, la Carey ha elevato il suo stile già preciso ad un livello di quasi perfezione. Sembrerà sciocco dirlo da parte mia, ma in un mese ho divorato i 6 tomi (in realtà tre romanzi divisi) e non ho mai sentito la necessità di prendermi una pausa in quasi 2500 pagine.
Il motivo è semplice ed è uno solo: Imriel. Se, all'inizio, avevo il dubbio che la Carey non avrebbe mai potuto superare la sua Phédre, con Imriel ogni timore sparisce. Lui è un personaggio fantastico, che cresce durante la trilogia, che si evolve e cambia, che regala così tanto di sé al lettore che, alla fine, non si può non adorarlo. Il bambino selvaggio, aggressivo e torturato della zenana, la perla gadjo che non voleva farsi toccare, che odiava tutti compreso se stesso è riuscito a conquistarmi come nessuno mai in questo fantastico mondo creato dalla Carey. Nemmeno il mio amore totale, la mia stima e la mia adorazione per Joscelin arrivano così a fondo. Imriel mi si è radicato nella pancia, ha preso possesso delle mie viscere e si è creato uno spazio suo che nessuno potrà occupare.
Alla fine di La maschera e le tenebre Phedre e Joscelin sopravvivono a Darsanga e salvano - nel corpo e nell'anima - il piccolo Imriel. Montreve è il punto di partenza della nuova trilogia, il nuovo inizio. Bucolica e rustica come gli alpeggi dove Imriel è cresciuto; pulita, limpida, tranquilla, lontana dalla Corte e dal peso della successione che oscura la sua infanzia, Imriel ritorna alla vita. Impara a prendere confidenza con i gesti della quotidianità e, con questi, a cedere un poco alla volta la sua fiducia. Prima tra tutti è Phedre. Con lei Imriel si sente a suo agio, lei lo capisce, sente come nessuno può il tormento che lo dilania dentro. Il ricordo delle torture, il peso del tradimento di sua madre e il timore di avere nel sangue lo stesso spirito infido gravano su di lui, impedendogli di vivere i suoi anni di infanzia come ogni bambino.
Mentre Phedre gli dona il regalo di saper spiegare i dolori della sua anima, Joscelin gli ridà indietro parte della spensieratezza, parte della felicità della gioventù facendogli da padre, da amico, da fratello e da insegnate. Con lui Imriel instaura un bellissimo rapporto che non teme niente, talmente è puro il loro affetto, duraturo e forte come solo Joscelin sa amare. Ma oltre loro due Imriel è circondato da amici semplici, garzoni e soldati con cui passare del tempo, e a volte da nemici o da parenti che sono sempre al limite della sua fiducia. In breve Imriel si rende conto che la sua discendenza è fonte di grande disagio: è uno Shahrizai, figlio della traditrice Mélisande, ma è anche parente di Ysandre e, quindi, in linea diretta di successione dopo la Delfina Sidonie e Alais. Questa situazione influenza in modo negativo la sua vita a corte e Imriel rimane segnato dai giudizi che i pari gli riservano e, in modo più profondo, la sfiducia nascosta che Ysandre e Sidonie provano per lui.
La sua crescita non ha nulla della normalità ed è - in modo meno drammatico - difficile quanto la sua infanzia. La scoperta di sé, del proprio carattere, della propria identità e della pesante eredità di Kushiel trasformano il piccolo e silenzioso Imriel in un giovane alto, bello in modo quasi osceno e irrequieto. I pensieri che gli frullano per la testa gli impediscono di trovarsi a suo agio con l'anguisette Phédre - il richiamo di Kushiel è troppo forte - e il risveglio dei sensi lo trasforma in una creatura che teme i propri impulsi. L'unica scelta, per Imriel è allontanarsi. Andarsene dalla corte, dagli sguardi sospettosi e dai parenti, dalla regina che lo vuole sposato con la dinastia di Drustan e lontano dal trono, lontano dal ricordo di Darsanga, lontano da una vita che è troppo stretta e non gli dona una via di fuga. Lontano da Sidonie, la cugina che lo attrae violentemente e che - a modo suo - ricambia l'ardore.
Comincia così il percorso di maturazione e di cambiamento che porterà Imriel in territori lontani e diversi dalla sua Terre d'Ange. La prima terra è la Caerdicca Unitas, nell'università dove il suo unico e migliore amico Eammon sta studiando filosofia. Con solo Gilot come accompagnatore, in incognito, Imriel prova per la prima volta la libertà. Libertà di essere se stesso, senza temere ritorsioni, libertà di perseguire i propri interessi, indagando sulla Gilda Invisibile e facendosi trasportare dai grandi quesiti della vita. Imriel scopre sul serio la vita e, più di tutto, scopre la sua identità. Impara a testare i limiti del corpo e dell'anima, impara l'arte dello spionaggio, della diplomazia e il coraggio. Imriel diventa uomo con l'assedio di Lucca: Lucius e lo spirito del suo antenato, Eammon, i lucchesi e le faide tra borghi, la morte e il pericolo, tutto forgia il carattere di Imriel fino a farlo splendere puro e resistente. La fine dell'assedio vede un Imriel nuovo e maturo: decide di tornare in Terre d'Ange e accettare la richiesta della regina, sposando Dorelei Mab Breidaia.
Ormai uomo e consapevole della sua passione per Sidonie, Imriel decide che la scelta migliore è soffocare l'amore che prova e che non può avere futuro, e impegnarsi ad accettare il presente. Sposa Dorelei e comincia una nuova vita in Alba, fatta di struggimento per Sidonie, amuleti magici e oscure presenze. Per quanto possa essere contento, il destino di Imriel non è in Alba. In seguito ad un'aggressione lo Stregone Orso segna Imriel in un modo che nemmeno Darsanga ha potuto fare. La sua seconda prova, quella che ripulirà il suo cuore da ogni pensiero impuro, sbagliato, angosciante, è la caccia allo Stregone e la ricerca della vendetta.
La caccia all'uomo porta Imriel lontanissimo dai luoghi familiari e lo lascia in balia del caso. Per mesi Imriel si sposta senza sosta, sulle tracce dell'uomo che vuole uccidere. Per mesi nel suo cuore i sentimenti si trasformano, i pensieri si stabilizzano, fino a che l'Imriel animato dal sacro fuoco della vendetta lascia spazio a quello nuovo, più razionale, più compassionevole, più maturo.
Imriel compie sacrifici che rendono giustizia agli déi di Alba, ma che contrariano i precetti dei suoi déi, del Beato Elua. Infatti non ha mai amato a suo piacimento e l'amore sfuggente che ha provato nel passato è sparito, ancora e ancora. Solo quando Imriel e Sidonie decidono che troppo male è nato dal tentativo di non amarsi, si lasciando andare al sentimento. La passione, lo struggimento, l'amore che lega i due è troppo forte per essere ostacolato, troppo importante perché un regno si possa mettere in mezzo. Ma, questa volta, l'impedimento è esterno.
Astegal di Cartagine e il cugino Bodeshum creano un incantesimo maligno su Città di Elua. Tutti - tranne Imriel - sono convinti dell'alleanza con i cartaginesi tanto che Sidonie sposa Astegal e parte per Cartagine. Imriel, immune grazie ad un altro incantesimo, è l'unico a ricordare la realtà. Nemmeno Phédre e Joscelin gli credono convinti, come sono, che sia pazzo. Ancora una volta Imriel scappa e, questa volta, corre verso l'unica persona che può aiutarlo e che mai avrebbe voluto incontrare ancora. Mélisande, sua madre, lo accoglie umile e silenziosa con solo gli occhi che parlano. Dopo tutto quello che ha fatto, dopo l'odio che ha saputo suscitare nei personaggi e nel lettore, ritrovare la cattiva per eccellenza fa uno strano effetto. Soprattutto perché è grazie a lei che Imriel riesce a completare il suo progetto. Il lieto fine, come si può immaginare, non è in dubbio. Si fa desiderare parecchio e arriva con i suoi tempi, ma è soddisfa appieno il lettore che ha dovuto aspettare per molto tempo di chiudere questo ciclo.
Naturalmente, con tutta la buona volontà, è impossibile rendere giustizia alla complessità e alla ricchezza di questa trilogia. E' fantastico leggere i romanzi uno dietro l'altro, seguire il filo della storia senza perdere un briciolo di attenzione e ricordando fin nei minimi particolari ogni evento, ed è altrettanto bello farsi prendere in modo così totalizzante da una storia.
Era da troppo tempo che una serie non mi rimaneva dentro così, e mi è mancata la sensazione di cercare disperatamente il prossimo romanzo, di stropicciare il libro fino a che la rilegatura si staccava, segnare con le pagine con le orecchie e consumarlo, come la storia ha consumato te.
Bellissimo, magico, perfetto. Assolutamente da leggere.

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