4 agosto 2014

Alessia Gazzola
L'allieva

Serie Alice Allevi 1

Trama
TEA | pag. 384 | € 5,00
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.

Commento
Il momento delle ferie è sempre difficile per un lettore. Bisogna scegliere con cura cosa portarsi dietro, quali romanzi - che hanno fatto la muffa per anni - devono finalmente uscire dallo scaffale e quali servono per compensare le eventuali delusioni. Bisogna sempre abbondare e diversificare.
Per me, che spesso leggo su commissione o a scadenza, le vacanze sono sinonimo di libertà: libertà di scegliere cosa leggere, libertà di prendermi il mio tempo e libertà di godermi un romanzo senza il pensiero fisso di doverci fare un commento (a volte pesa, anche se non sembra).
Quest'anno ero partita con un progetto che si è perso per strada. La mia idea iniziale era di portarmi solamente l'ebook reader e niente - niente - cartacei. Era un'idea idiota, adesso me ne rendo conto, che infatti è durata pochi giorni. Oltre alla svalangata di ebook che mi ero preparata - di cui ne ho letti solo due e solamente uno mi è piaciuto - ho preso ben due romanzi che erano fermi nella mia libreria da un po' e una sola scelta dalla biblioteca comunale. Tutto sommato le mie scelte sono state vincenti.
In particolare quella della biblioteca, presa a caso e per sentito dire, è stata quella che ha avuto più successo proprio perché non conoscevo l'autrice né la serie.
Quindi immaginatevi me, spalmata sul lettino sotto l'ombrellone, con tre litri di potrezione 50, occhialoni da sole riflettenti e cornetto in mano. Cosa mai avrò potuto voler leggere, se non un medical thriller chick lit? Detto così sembra un genere tremendo - e forse lo è - ma per passare due giornate senza pensieri, sopportando una nipote che mi lanciava la sabbia e vicini d'ombrellone molesti, la Gazzola è stata perfetta.
L'allieva, ovvero Alice Allevi, mi ha conquistata alle prime pagine quando, per evitare la serata di gala, snocciola nella sua testa una serie di scuse tra le quali la mia preferita: ho la salmonellosi ed è finita la scorta di Imodium. Alice ha passione, dicono, per la medicina legale ma è pigra. E' l'ultima ruota del carro tra i specializzandi e subisce con filosofia i commenti cattivi dei colleghi e dei superiori. Goffa, insicura, timida, Alice sembra essere troppo passiva per fare la differenza anche se, a dirla tutta, riesce dove i suoi colleghi falliscono miseramente. Alice usa il cervello ma anche il cuore e, in una materia gelida come la medicia legale, riesce a cogliere sfumature che, con gli occhi cinici e calcolatori dei suoi colleghi, vanno perse.
Ironica e buffa, Alice fa tenerezza e riesce ad essere ridiola e dolce, brillante e insignificante, speciale e totalmente normale. Potrebbe essere una di noi, presa a caso dalla schiera di povere lavoratrici che subiscono l'arroganza dei superiori e la fame di successo dei colleghi, con quel tocco di magia che solo la letteratura riesce a donare a chi, di base, magico non lo è per niente.
Così Alice vive una love story degna di un film con il fascinoso e irrequieto giornalista Arthur e, in linea con il suo lavoro, segue (un po' morbosamente un po' grazie alla sua forza di volontà) il caso di un apparente suicidio.
Ho apprezzato che la Gazzola non si sia dilungata nei dettagli anatomici o tecnici, semplificando l'aspetto medico legale attraverso l'approccio non convenzionale di Alice, fatto di intuito e sentimenti più che di virtuosismi dell'anatomopatologia; anche perché - diciamocelo - come argomento da trattare il medical o si avvicina al thriller pesante (un po' CSI un po' Kay Scarpetta) altrimenti è meglio sdrammatizzarlo, mischiandolo selvaggiamente con altri generi in un crossover sregolato.
L'allieva è un esempio di come più generi si uniscano, più il risultato ha un brio e un'unicità che altrimenti non avrebbe mai avuto. E' un romanzo che ha la giusta dose di tecnicismi per rendere la storia realistica e un'iniezione di leggerezza - fatta in parti uguali di amore e di ironia - che lascia il sorriso sulle labbra.
Alcune hanno paragonato questa serie a quella di Stephanie Plum della Evanovich e devo dire che non hanno per niente torto: è un'ottima alternativa se seguite quella serie e state invecchiando tra un'uscita e l'altra. Da parte mia ho già messo in richiesta in biblioteca i due seguiti, in modo da scatenarmi durante le prossime vacanze.

Nessun commento: