25 aprile 2014

Mary Balogh
L'ideale di moglie

Serie Stapleton - Downes 1
Titolo originale The Ideal Wife

Trama
I Romanzi Mondadori
pag. 256 | € 4,50
Abigail Gardiner è appena stata licenziata ed è disperata. Così decide di rivolgersi a un lontano parente, il carismatico Miles Ripley, conte di Severn e nientemeno che lo scapolo più ambito di Londra, affinché le fornisca le referenze che l’aiutino a trovare al più presto un nuovo impiego. L’ultima cosa che si aspetta è di ricevere invece una proposta di matrimonio, che lei accetta d’impulso sorprendendo perfino se stessa. Una scelta che avrà poi conseguenze imprevedibili, perché se Miles aveva delle ragioni particolari per sposarla, lei nasconde un segreto che potrebbe compromettere il loro futuro. Proprio ora che l’amore è sbocciato inatteso...






Commento
Aiuto, che noia!
Il mese di Marzo è stato ricco di delusioni e di romanzi noiosi, non vedo l'ora di finire i titoli comprati in quel mese. Portano sfortuna.
Normalmente leggo la Balogh perché - in linea di massima - è un'autrice che raramente si allontana dal suo schema per sperimentarne di nuovi. Una lettura sicura è quello che ci vuole per riprendersi, o per rilassarsi, e quando questa ti fa addormentare invece di risveglarti l'effetto è decuplicato.
Non posso fare affidamento su un'autrice che questa mi frega. Vorrà dire che, d'ora in poi, sarò sospettosa anche con la Balogh.
La storia - o meglio, la trama - ha quel tocco di già letto, di sicuro che mi ha entusiasmata. Lo so che sembra un controsenso, ma spesso cerco un romanzo che non lasci spazio a sgradite sorprese, uno di quelli che inizi e sai già come sarà.
Ebbene, questo è il caso, in un certo senso. Tutto della storia è talmente prevedibile che non ci si aspetta nemmeno il colpo di scena, o il cambio di rotta all'ultimo secondo per dare un tocco di brio alla narrazione. Si inizia e si finisce su una strada liscia, piatta, senza curve e senza dossi, sicurissima da un lato, noiosa da morire dall'altro. Mi viene da dire 'te la sei cercata', anche se la Balogh a volte sa scrivere romanzi bellissimi con trame e personaggi completamente banali.
Abigail è una giovane dama di compagnia, non particolarmente bella, né intelligente, né fortunata. La sua famiglia è stata una di quelle che colano a picco per colpa di un padre alcolizzato e giocatore d'azzardo, una di quelle che lascia debiti, brutti ricordi e figli indigenti. Abby, però, nonostante sia tutto questo e forse anche di più, è resistente. Sopravvive, è autonoma, ha un carattere saldo e trova sempre un modo per tirare avanti. Così quando si trova senza lavoro, si inventa una parentela con il nuovo Conte di Severn e si presenta a casa sua per chiedere una lettera di referenze. Quello che non si aspetta è una proposta di matrimonio. Miles è deciso a sposare una donna scialba, silenziosa, sottomessa piuttosto che rimanere fregato con una delle nobili debuttanti sciocchine e viziate. Appena vede Abby si butta senza pensarci due volte e lei approfitta del colpo di fortuna e accetta.
Tutto il romanzo si svolge nell'arco temporale di una settimana e, proprio per questo, risulta essere esageratamente forzato, quasi grottesco. Miles e Abby sembrano due macchiette, due sciocchi senza cervello che scivolano sulle scene lasciando poco o niente, lui perché sembra essere un Ken troppo sorridente, troppo bello e troppo superficiale: la sua gamma di emozioni si riduce all'essere spensierato e felice. Basta. Abby, tra i due, è quella che dimostra maggiore approfondimento, con tutti i dubbi e i sensi di colpa che si porta appresso, eppure non trova mai il tono serio, drammatico, genuino che certe scene richiedevano. Il loro matrimonio - e lo ricordo...sono estranei totali - passa dal non conoscersi affatto, all'affetto e alla fiducia fino all'amore passionale e totalizzante. In una settimana. Geez, che velocità!
Se non fosse che  la Balogh sa scrivere e che i dialoghi sono veramente briosi e vivaci, mi sarei addormentata dopo il primo capitolo. Il fatto che sia arrivata alla fine - annoiata e delusa, ma l'ho letto comunque tutto - fa capire quanto lo stile conti, quanto l'abilità nell'uso della parola a volte sorpassi ampiamente il peso della storia e la bellezza dei personaggi.
Probabilmente tenterò con il secondo titolo di questa serie, per vedere se è sullo stesso modello. In quel caso la Balogh la leggerò con altro e tanti saluti.

2 commenti:

Daisy ha detto...

Questa scrittrice mi piace molto e penso di aver letto quasi tutti i suoi libri ma questo romanzo non mi ha mai incuriosito e dopo aver letto molte recensioni ho deciso di lasciarlo in edicola e non ne sono pentita

Miraphora ha detto...

Mi sa che hai fatto bene Daisy...non ti sei persa nulla di speciale.