Serie Stapleton - Downes 1
Titolo originale The Ideal Wife
Titolo originale The Ideal Wife
Trama
I Romanzi Mondadori pag. 256 | € 4,50 |
Aiuto, che noia!
Il mese di Marzo è stato ricco di delusioni e di romanzi noiosi, non vedo l'ora di finire i titoli comprati in quel mese. Portano sfortuna.
Normalmente leggo la Balogh perché - in linea di massima - è un'autrice che raramente si allontana dal suo schema per sperimentarne di nuovi. Una lettura sicura è quello che ci vuole per riprendersi, o per rilassarsi, e quando questa ti fa addormentare invece di risveglarti l'effetto è decuplicato.
Non posso fare affidamento su un'autrice che questa mi frega. Vorrà dire che, d'ora in poi, sarò sospettosa anche con la Balogh.
La storia - o meglio, la trama - ha quel tocco di già letto, di sicuro che mi ha entusiasmata. Lo so che sembra un controsenso, ma spesso cerco un romanzo che non lasci spazio a sgradite sorprese, uno di quelli che inizi e sai già come sarà.
Ebbene, questo è il caso, in un certo senso. Tutto della storia è talmente prevedibile che non ci si aspetta nemmeno il colpo di scena, o il cambio di rotta all'ultimo secondo per dare un tocco di brio alla narrazione. Si inizia e si finisce su una strada liscia, piatta, senza curve e senza dossi, sicurissima da un lato, noiosa da morire dall'altro. Mi viene da dire 'te la sei cercata', anche se la Balogh a volte sa scrivere romanzi bellissimi con trame e personaggi completamente banali.
Abigail è una giovane dama di compagnia, non particolarmente bella, né intelligente, né fortunata. La sua famiglia è stata una di quelle che colano a picco per colpa di un padre alcolizzato e giocatore d'azzardo, una di quelle che lascia debiti, brutti ricordi e figli indigenti. Abby, però, nonostante sia tutto questo e forse anche di più, è resistente. Sopravvive, è autonoma, ha un carattere saldo e trova sempre un modo per tirare avanti. Così quando si trova senza lavoro, si inventa una parentela con il nuovo Conte di Severn e si presenta a casa sua per chiedere una lettera di referenze. Quello che non si aspetta è una proposta di matrimonio. Miles è deciso a sposare una donna scialba, silenziosa, sottomessa piuttosto che rimanere fregato con una delle nobili debuttanti sciocchine e viziate. Appena vede Abby si butta senza pensarci due volte e lei approfitta del colpo di fortuna e accetta.
Tutto il romanzo si svolge nell'arco temporale di una settimana e, proprio per questo, risulta essere esageratamente forzato, quasi grottesco. Miles e Abby sembrano due macchiette, due sciocchi senza cervello che scivolano sulle scene lasciando poco o niente, lui perché sembra essere un Ken troppo sorridente, troppo bello e troppo superficiale: la sua gamma di emozioni si riduce all'essere spensierato e felice. Basta. Abby, tra i due, è quella che dimostra maggiore approfondimento, con tutti i dubbi e i sensi di colpa che si porta appresso, eppure non trova mai il tono serio, drammatico, genuino che certe scene richiedevano. Il loro matrimonio - e lo ricordo...sono estranei totali - passa dal non conoscersi affatto, all'affetto e alla fiducia fino all'amore passionale e totalizzante. In una settimana. Geez, che velocità!
Se non fosse che la Balogh sa scrivere e che i dialoghi sono veramente briosi e vivaci, mi sarei addormentata dopo il primo capitolo. Il fatto che sia arrivata alla fine - annoiata e delusa, ma l'ho letto comunque tutto - fa capire quanto lo stile conti, quanto l'abilità nell'uso della parola a volte sorpassi ampiamente il peso della storia e la bellezza dei personaggi.
Probabilmente tenterò con il secondo titolo di questa serie, per vedere se è sullo stesso modello. In quel caso la Balogh la leggerò con altro e tanti saluti.
Normalmente leggo la Balogh perché - in linea di massima - è un'autrice che raramente si allontana dal suo schema per sperimentarne di nuovi. Una lettura sicura è quello che ci vuole per riprendersi, o per rilassarsi, e quando questa ti fa addormentare invece di risveglarti l'effetto è decuplicato.
Non posso fare affidamento su un'autrice che questa mi frega. Vorrà dire che, d'ora in poi, sarò sospettosa anche con la Balogh.
La storia - o meglio, la trama - ha quel tocco di già letto, di sicuro che mi ha entusiasmata. Lo so che sembra un controsenso, ma spesso cerco un romanzo che non lasci spazio a sgradite sorprese, uno di quelli che inizi e sai già come sarà.
Ebbene, questo è il caso, in un certo senso. Tutto della storia è talmente prevedibile che non ci si aspetta nemmeno il colpo di scena, o il cambio di rotta all'ultimo secondo per dare un tocco di brio alla narrazione. Si inizia e si finisce su una strada liscia, piatta, senza curve e senza dossi, sicurissima da un lato, noiosa da morire dall'altro. Mi viene da dire 'te la sei cercata', anche se la Balogh a volte sa scrivere romanzi bellissimi con trame e personaggi completamente banali.
Abigail è una giovane dama di compagnia, non particolarmente bella, né intelligente, né fortunata. La sua famiglia è stata una di quelle che colano a picco per colpa di un padre alcolizzato e giocatore d'azzardo, una di quelle che lascia debiti, brutti ricordi e figli indigenti. Abby, però, nonostante sia tutto questo e forse anche di più, è resistente. Sopravvive, è autonoma, ha un carattere saldo e trova sempre un modo per tirare avanti. Così quando si trova senza lavoro, si inventa una parentela con il nuovo Conte di Severn e si presenta a casa sua per chiedere una lettera di referenze. Quello che non si aspetta è una proposta di matrimonio. Miles è deciso a sposare una donna scialba, silenziosa, sottomessa piuttosto che rimanere fregato con una delle nobili debuttanti sciocchine e viziate. Appena vede Abby si butta senza pensarci due volte e lei approfitta del colpo di fortuna e accetta.
Tutto il romanzo si svolge nell'arco temporale di una settimana e, proprio per questo, risulta essere esageratamente forzato, quasi grottesco. Miles e Abby sembrano due macchiette, due sciocchi senza cervello che scivolano sulle scene lasciando poco o niente, lui perché sembra essere un Ken troppo sorridente, troppo bello e troppo superficiale: la sua gamma di emozioni si riduce all'essere spensierato e felice. Basta. Abby, tra i due, è quella che dimostra maggiore approfondimento, con tutti i dubbi e i sensi di colpa che si porta appresso, eppure non trova mai il tono serio, drammatico, genuino che certe scene richiedevano. Il loro matrimonio - e lo ricordo...sono estranei totali - passa dal non conoscersi affatto, all'affetto e alla fiducia fino all'amore passionale e totalizzante. In una settimana. Geez, che velocità!
Se non fosse che la Balogh sa scrivere e che i dialoghi sono veramente briosi e vivaci, mi sarei addormentata dopo il primo capitolo. Il fatto che sia arrivata alla fine - annoiata e delusa, ma l'ho letto comunque tutto - fa capire quanto lo stile conti, quanto l'abilità nell'uso della parola a volte sorpassi ampiamente il peso della storia e la bellezza dei personaggi.
Probabilmente tenterò con il secondo titolo di questa serie, per vedere se è sullo stesso modello. In quel caso la Balogh la leggerò con altro e tanti saluti.
2 commenti:
Questa scrittrice mi piace molto e penso di aver letto quasi tutti i suoi libri ma questo romanzo non mi ha mai incuriosito e dopo aver letto molte recensioni ho deciso di lasciarlo in edicola e non ne sono pentita
Mi sa che hai fatto bene Daisy...non ti sei persa nulla di speciale.
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