24 marzo 2014

Kresley Cole
Lothaire

Serie Immortals After Dark 12

Trama
Leggereditore
pag. 566 | € 14,00
Guidato dalla sua insaziabile sete di vendetta, Lothaire, il vampiro più spietato del Lore, trama per conquistare la corona dell’Orda in cambio dell’anima della sua nuova e incantevole prigioniera, Elizabeth Peirce. Ma ben presto la giovane umana comincia a tentarlo facendogli perdere la ragione...La vita di Elizabeth è stata un vero inferno, anche prima che una creatura malvagia come lui la rapisse sottraendola al braccio della morte. Anche se Lothaire ha in mente di sacrificarla, il vampiro sembra desiderare il suo tocco, la circonda di lusso e di piacere sensuale. Per cercare di salvare la sua anima, Elizabeth decide di arrendersi con il proprio corpo, e nel frattempo giura a sé stessa di non cedere anche con il proprio cuore. Ma è più difficile di quanto pensi, perché tutto dipende dalla scelta di Lothaire: nel giro di poco tempo dovrà decidere se portare a compimento la sua vendetta millenaria e soccombere alle miserie del suo passato, oppure rischiare tutto pur di avere un futuro d’amore con Elizabeth.L’ultimo, emozionante capitolo di una serie che ha conquistato migliaia di lettrici in tutto il mondo.
"Dea, se la grandezza di un vampiro si potesse misurare dal calibro dei suoi nemici, allora considerami pure formidabile. Se si potesse misurare dal loro numero, allora non ho eguali."
Commento
Iniziamo con una lode.
Lode alla Leggereditore, che ha mantenuto l'immagine della cover originale. Finalmente ci siamo lasciati alle spalle le copertine fatte con lo stampino, tutte così simili una con l'altra da farmi comprare lo stesso romanzo più volte. Finalmente uno sgnoccolo vampirico in copertina, con i suoi occhioni rossi e lo sguardo cattivo. Finalmente!
Tenere in mano questo libro è una goduria. E' grosso, bello cicciotto nelle sue 566 pagine. Morbido, ti rimane tranquillamente aperto sulla mano e le pagine si girano placide e carine. Bello da vedere, con il suo sgnoccolone in giacca di pelle. Dal momento in cui lo prendi in mano per iniziarlo non vorresti mai metterlo giù. Non solo perché è bello da vedere, ma perché il contenuto è forse il più folle e il più assurdo tra tutte le trame della serie.
Avendo letto altri romanzi della Cole e seguendo la serie degli Immortali come se fosse una droga, posso affermare senza possibilità di errore che questa donna è un genio. Un genio della comicità, del caos razionale e delle trame che sembrano centrifugate e confuse e che alla fine assumono un senso logico talmente evidente e scontato che non capisci come ci sia arrivata ma te ne freghi.
D'altronde, con dei personaggi come Nix o come Lothaire non si può seguire una narrazione standard, bisogna per forza sottomettersi al filo dei loro pensieri e incrociare le dita. Mentre Nix è un personaggio che tende alla comicità estrema, Lothaire è uno di quelli che vive in uno stato perenne di follia cosmica.
E cosa succede se accoppi un vampiro matto come un cavallo, ultraipercentenario, con una grave tendenza al ricatto e alla vendetta, convinto di essere the ultimate villain, il più cattivo malvagio furbo contorto complesso intelligente nemico ever con una giovane montanara, carina e sexy ma posseduta dalla Dea della Morte? Succede che ti vengono degli addominali di pietra a forza di ridere.
Cominciamo con Ellie - Elizabeth - la nostra montanara. Ellie ha 19 anni e per tutta la vita ha vissuto sulla montagna di famiglia nella sua roulotte con la mamma e il fratellino, senza pensieri e senza grandi aspirazioni. Sfiga vuole, però, che la Dea della Morte Saroya abbia deciso che il suo corpo è l'ideale per incarnarsi, giovane e bella com'è. Così la dea si impossessa del corpo di Ellie e semina morte (a polpa e pezzettoni) sulla montagna. La poveretta non sa che cosa le succede, si sveglia ricoperta di sangue e di viscere umane, e niente serve a farla guarire: nemmeno un esorcismo. Decisa a suicidarsi per liberarsi della barbona che si è accampata dentro di lei (cit.), Ellie viene salvata in extremis da un folle biondo dagli occhi rossi che riesce a mandarla in prigione. Per 5 anni Ellie rimane confinata dietro le sbarre, felice di non avere occasione per uccidere quando Saroya esce a giocare, si laurea ed è prontissima ad accettare la sua sentenza di morte. Non sa che per questi 5 anni Lothaire - il biondo pazzo - ha fatto di tutto per spianarsi la strada prima di reclamare la sua sposa. Non Ellie, ma Saroya la stronza sanguinaria.
E' ovvio che un vampiro potente come Lothaire abbia una dea come Sposa, no?
Col cavolo. Appena Lothaire salva Ellie e la porta con sé cominciano i problemi. La bestiola, come la chiama lui, è tutto tranne che semplice da gestire. Lo tormenta, lo prende in giro, lo stuzzica fino a mandarlo in bestia - e un Lothaire pazzo e incazzato è una cosa apocalitticamente divertente - perché Ellie sarà anche una sempliciotta che ospita la sua Sposa, ma è anche una furbetta. Ellie spera che Lothaire la uccida in un raptus di follia, liberandola così da Saroya.
Tra tutti i personaggi femminili inventati dalla Cole, quello di Ellie è quello che mantiene più a lungo la sua umanità - che, per forza di cose, perderà - con tutte le sue fragilità e debolezze, ma che riesce anche ad essere divertente come le valchirie, feroce e aggressiva con la tipica vena di comicità che rende tutto più accettabile. E' un bel personaggio, spassoso, umano, giovane, anche se la sua accettazione per il sopranaturale è troppo veloce e la sindrome di Stoccolma prevedibile. Però, considerando le circostanze, c'era da aspettarselo e non è nemmeno una cosa mai letta nel genere.
"Allora, Ellie, che lavoro fa?"
Be', prima ero impiegata nel braccio della morte, ma di recente sono stata assunta come giocattolo di un vampiro. Presto verrò sacrificata, così la Dea della Morte e l'Antico Nemico potranno fare tanti bamini.
Lothaire, invece, non ha raggiunto il livello di figaggine che speravo. Dopo tutti i romanzi, dopo tutta la costruzione di personaggio fatta su di lui, dopo tutto quello che ha fatto e che ha detto, avevo delle aspettative così alte che, naturalmente, in un modo o nell'altro non sono state rispettate. Non che non mi sia piaciuto, per carità l'ho adorato, ma mi aspettavo una potenza diversa, più in linea con la sfacciata maschia virilità degli altri personaggi maschili della Cole. La sua follia e la sua sete di sangue sono talmente invadenti da definire in gran parte la sua personalità e non gli permettono di dare il 100% come vampiro eroe di paranormal romance, anche se lo rendono speciale e fuori dalle righe.
"Sei coperto di...pelle e cartilagine."
Lothaire si diede un'occhiata. "E allora?"
Ellie fece un verso. "Sei stato al parco giochi? Ti sei sporcato giocando con gli altri vampiretti?"
"Poshyol ty. Vaffanculo."
E a questo punto io sono morta dal ridere e ho deciso seduta stante che Ellie e Lothaire sono la migliore coppia del Lore. Perché è ovvio che Ellie è la Sposa di Lothaire, nonostante lui sia convinto che un'umana, montanara, grezza e volgare non possa raggiungere il suo mistico livello di cattiveria e intelligenza.
I loro battibecchi e i loro bisticci intrattengono così bene il lettore che non ti accorgi nemmeno che la storia manca della complessità dei romanzi precedenti, che dell'Ascesa si parla solo per pochi secondi e che tutto il Lore è una realtà lontana. La trama, infatti, è piuttosto semplice, lineare e anche prevedibile - in un certo senso - e si focalizza principalmente sulle interazioni tra i due, con qualche eccezione per Thaddeus, Megera e una breve apparizione di Nix, delle valchirie e dei Daci.
Però non considero questa monotonia un difetto, perché Lothaire ha bisogno di spazio per esternare la sua follia in tutte le sue sfumature e ogni scena è utile e mai uguale all'altra (anche se lo schema si ripete). In più, cosa che di solito non succede, il suo passato - che è la causa della sua follia e la motivazione delle sue azioni - è ben sviluppato all'interno della storia e ci fa conoscere un Lothaire più sano, meno squilibrato, e ci fa capire i suoi eccessi. E' interessante vedere come la Cole, con la scusa che il protagonista è un vampiro purosangue, introduca altri personaggi mai sentiti prima: i Daci. Parenti di Lothaire o meno hanno anche loro qualcosa da dire, non per niente la Cole ci ha cucito sopra uno spinoff.
Anche se il voto non è massimo sono molto soddisfatta di come la Cole ha gestito un personaggio difficile come Lothaire e non sono delusa della scelta della sua Sposa, delle svolte nella trama (o della loro mancanza) e dell'isolamento dal resto dei personaggi.
Mi mancava troppo la Cole per bocciarla o darle un voto basso, mi mancava così tanto che ho segnato così tante citazioni che il libro si è gonfiato per i segnalibri. Spero solo di non dover aspettare molto prima di riaverla tra le mie manine con un nuovo romanzo (magari il seguito di Poison Princess, grazie).

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