27 marzo 2014

Georgia Cates
Piacere estremo

Serie Beauty 1
Titolo originale Beauty from Pain

Trama
Leggereditore
pag. 324 | € 12,00
Laurelyn è stata delusa dagli uomini e dall’amore, ma una sera incontra un uomo affascinante che la invita a cena e le propone uno strano accordo: passare insieme tre mesi che lui s’impegna a rendere indimenticabili. A una condizione: nessuno dei due dovrà rivelare all’altro la propria identità. Inizialmente Laurelyn è turbata e offesa, ma poi spinta da un’amica e dalla curiosità decide di cedere alla proposta. L’uomo si fa chiamare Lachlan Henry, ma sotto quel nome si nasconde un ricchissimo magnate dell’industria vinicola che non vuole legami di nessun genere. I due trascorrono insieme tre mesi splendidi, tra ville lussuose e sesso spettacolare, ma quanto può durare il loro gioco senza che il più temibile degli imprevisti, l’amore, mandi all’aria ogni strategia?




Commento
E' uno scherzo, vero?
Che cavolo sta succedendo? Perché il cliffhanger è diventato il nuovo - se non l'unico - modo per chiudere un romanzo? Le autrici si sono trasformate tutte in sadiche che godono nel lasciare il lettore in sospeso fino all'uscita del seguito?
Non ci posso credere.
Ok, allora, immaginatevi la sottoscritta che inizia il romanzo totalmente ignara della malvagità dell'autrice della trama e della tipologia del romanzo. Lo legge, lo trova un po' noioso ma va avanti finché la storia diventa interessante. Appena all'orizzonte si vede quel qualcosa che può - finalmente - smuovere la trama e che dovrebbe emozionare (al contrario di tutto quello che accade prima)...il romanzo finisce. Finisce, stop, the end, bye bye, cara lettrice attendi il seguito.
Dire che ci sono rimasta di cacca è poco. Dire che ho urlato mi prendi per il culo!! è la pura verità. Ho anche sfogliato le pagine finali di pubblicità per vedere se ci fosse una parte mancante tra i ringraziamenti dell'autrice (grazie al cispolo anche a te, donna sadica!). Poi ho cercato su Google e ho scoperto che la Cates riprende la storia nel secondo romanzo. A quel punto l'ho mandata con tanto sentimento a farsi un giro in un certo posto. Poi mi sono resa conto che c'è un terzo romanzo con gli stessi protagonisti, e mi è venuta voglia di strapparmi i capelli. Non sono brava ad aspettare, non mi piacciono le attese, e non mi piace NON MI PIACE rimanere a bocca aperta come una scema alla fine di un romanzo.
Ecco, detto questo si capisce che il mio voto non può essere alto. Semplicemente non può.
Se già fin dall'inizio ho sentito che qualcosa mancava - helloooooo fellings, dove diavolo siete? - la fine mi ha dato il colpo di grazia.
Non è tanto il lasciare in sospeso la storia in un momento topico - anche se nel romance è cattiveria pura - quanto il fatto di sentirmi privata di qualcosa che avevo il sacrosanto diritto di leggere prima di chiudere il libro. A maggior ragione se ho chiuso un occhio sugli aspetti che normalmente mi avrebbero fatto scartare un romanzo. Mi sono sentita derubata, ecco.
Io neanche sapevo chi fosse Georgia Cates. Non ho letto la trama del romanzo, non ho indagato se faceva parte di una serie, non ho cercato commenti e pareri. Niente. Sapevo solo che doveva essere l'ennesimo erotico sulla falsa riga dell 50 Shades. Niente di male, ne leggo parecchi e tutti hanno qualcosa di carino e piacevole. Mi ero messa nello stato mentale da erotico prima di iniziarlo, ero prontissima e preparata.
La prima parte è standard. La protagonista è una giovane americana di 22 anni che parte con la migliore amica per un viaggio catartico di 3 mesi in Australia. Reduce da una brutta storia, Laurelyn è pronta per fare tabula rasa, ricaricarsi, riprendersi per poi buttarsi a capofitto nella sua carriera di musicista. A due giorni dal suo arrivo incontra un uomo che la punta subito come un setter. E' il nostro magnate, Jack.
Jack ha 30 anni, è giovane, ha una bella carriera nel settore vinicolo, ha un sacco di soldi, una famiglia che gli vuole bene. Sembra tutto in regola, ma il vizietto c'è. A Jack piacciono le relazioni anonime a scadenza programmata: per tutelarsi da ricatti, dalle stalkers, dalle maniache, dalla vita vera, Jack stabilisce che l'unico modo per avere una relazione è quella di nascondere la sua identità e mettere un limite temporale: durante quel periodo porta avanti la relazione e quando giunge al termine sparisce senza guardarsi indietro. Con Laurelyn vuole fare un esperimento, mantenere le regole ma allungare il periodo fino a 3 mesi, cosa che non aveva mai fatto. La parte difficile è convincere una donna a iniziare un rapporto così freddo, asettico, impersonale e mantenere le sue regole. Laurelyn è giovane e, anche se si pone dei sani e sacrosanti dubbi sulle motivazioni di Jack, decide di buttarsi e provare.
Ora, in un erotico di questo tipo le regole sono ormai un punto fisso nella costruzione della storia, del personaggio maschile e della relazione, per cui non ci ho fatto caso ma dopo un po' che leggevo mi compariva la nuvoletta sulla testa. Perché Jack si comporta così? Perché si nasconde, quando non ha apparenti traumi, problemi o motivazioni esterne? L'autrice non cede di una virgola, tanto che non so nemmeno se un problema di fondo c'è sul serio o se questo è il comportamento un po' immaturo di un uomo che teme di impegnarsi sul serio. Non ci è dato sapere, bisogna confidare nei due seguiti.
Non pensavo nemmeno che i sentimenti entrassero in gioco così presto, sarebbe stato strano il contrario, e i personaggi seguono il modello alla perfezione e agendo come da manuale, senza uscire con sentimentalismi inutili e forzati. Perfetto, mi sono detta, è tutto nella norma.
Poi oltre la metà, quando il castello di bugie di Jack comincia a vacillare - lo capiscono tutti tranne lui - mi aspettavo un'apparizione netta, brusca, forte di sentimenti. Il classico alternarsi di alti e bassi, di tira e molla, di montagne russe emotive che segnano il punto di svolta nella storia, ovvero il momento in cui uno dei due capisce che la relazione sta cedendo il posto all'amore. Non succede nulla. O meglio, io non mi accorgo di nulla tanto che appena Laurelyn/Paige svolta la curva dell'amore rimango perplessa per la velocità con la quale riconosce di provare di più oltre l'attrazione fisica. Non sono sicura di voler commentare la parte finale, perché è quella che mi ha lasciata perplessa più delle altre: d'altronde il cambio di rotta di Jack che, all'inizio, è anche piacevole e tenera subisce una frenata improvvisa per, poi, riprendere con il turbo in chiusura di romanzo. E quando dico chiusura intendo 2 pagine prima della fine.
Eppure l'autrice ha adottato un metodo anche intelligente di alternanza di punti di vista, dedicando un capitolo ciascuno con una regolarità inquietante e anche un po' clinica. Se non fosse stata così precisa nel ritmo dei due POV, se si fosse soffermata di più sul personaggio piuttosto che sulla struttura forse avrebbe donato maggior spazio ad un'introspezione che, così, è solo accennata. Il risultato è che Jack un momento è dominato dal sesso e l'altro è in ansia, o preoccupato, o completamente chiuso. Non c'è connessione tra i suoi estremi, non c'è profondità, non c'è una continuità nello sviluppo del personaggio che dovrebbe sostenere tutta la struttura della storia. Da magnate maniaco del controllo e della privacy si passa direttamente ad un uomo che si adatta ai cambiamenti di una relazione (well, duh! non lo fanno tutti?). Jack poteva essere cento volte più intenso, più contorto, più duro, invece è solo un ragazzo che deve trovare il suo metodo.
Laurelyn non è nulla di strano, rimane dello stampino con scioltezza e si ammorbidisce un pochino perché Jack non cede di una virgola. A qualcuno toccava la parte dell'innamorato/a e, ovviamente, è Laurelyn a prendersi l'incarico di cambiare il tono della storia. Oltre a questo non ho nulla da dire perché non spicca in modo particolare in positivo o in negativo, semplicemente si plasma sullo schema della storia. Meglio di niente, direi.
Ultimo elemento che devo assolutamente commentare. Se questo è un erotico io sono Snoopy.
Il fatto che i due personaggi facciano sesso e che alcune scene siano scritte discretamente bene - sottolineo discretamente - non lo rende un erotico, non lo rende eccitante, non lo rende emozionante. Ci sono dei buchi enormi nelle scene di sesso, dei buchi di descrizioni delle azioni, dei pensieri, dei dialoghi...semplicemente si passa da un movimento all'altro senza continuità e - soprattutto - senza sentimento. Jack e Laurelyn fanno il sesso meno divertente di sempre, altro che erotico. Non c'è nemmeno quel tocco di volgarità, estremo, quel voler a tutti i costi scendere nei dettagli anatomici che per lo meno dona una ragione d'essere alle scene di sesso tra sconosciuti. Anzi, se proprio devo dirla tutta, sembra quasi che la Cates si sia autocensurata perché non ricordo di aver letto pene/pisello/(mi censuro)c***o o simili nella versione femminile.
Non lo so, mancano troppe cose fondamentali in questo romanzo per poterlo definire buono ma, stranamente, nonostante i difetti l'ho trovato piacevole da leggere perché è corto.
Lo so, ho parlato solamente delle cose che non mi sono piaciute però se sono arrivata alla fine, gli ho dato 3 cuoricini e voglio sapere che diavolo succede - leggi comprerò il seguito sicuro come la morte - allora tanto male non può essere, no? Ho letto molto, ma molto, ma molto di peggio e questo non fa parte degli erothorror (horror + erotici, sono un genio!). Teniamo d'occhio la Leggereditore per il secondo della serie, se me lo perdo non ci dormirò la notte. O forse no.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ho letto e non mi è dispiaciuto, mi è piaciuta la madre del protagonista, voglio leggere il seguito.
Isa

Miraphora ha detto...

:D Oddio certo che se dici che ti è piaciuta la madre e non fai un commento sul protagonista...suona un po' male X°°°°°°D