28 febbraio 2014

Loretta Chase
Suadente come seta

Serie Dressmakers 1
Titolo originale Silk is fot seduction

Trama
I Romanzi Mondadori
pag. 269 | € 4,50
Marcelline Noirot, giovane e brillante titolare di una sartoria londinese, sogna di trasformare in una prestigiosa casa di moda l’attività che ha costruito insieme alle sorelle. Ma per farlo ha bisogno di una cliente altolocata che attiri l’attenzione del ton, e le faccia pubblicità. La promessa sposa del duca di Clevedon sembra fare al caso suo. Così Marcelline si reca a Parigi, dove potrà incontrare il duca per conquistarne le simpatie affinché la presenti alla futura moglie. Il piano funziona fin troppo bene: Clevedon s’innamora di lei a prima vista e Marcelline viene travolta dal suo fascino. Ma con il rischio di un grosso scandalo, tutto potrebbe essere compromesso.






Commento
Niente di nuovo sul fronte duchi.
Dopo Il lord della seduzione - e conseguente botta emotiva e inserimento della Chase nella lista preferiti - ho smesso di leggere questa autrice. Non so perché, semplicemente non ne avevo voglia. Ho saltato a pié pari la serie ormai terminata e ho pensato di attenderne una più nelle mie corde. Lo ammetto, questo delle sarte non è un argomento che mi acchiappa, però mi sono detta 'ora o mai più' e, piuttosto di trascurare una brava scrittrice, ci ho provato.
Anche se la Chase è un'autrice bravissima - e si capisce dallo stile - ho chiuso il romanzo con un 'mah!' e una scrollata di spalle.
Sono stanca di leggere del solito duca alto, moro, con occhi verdi/blu/azzurrissimi, muscoloso e possente, libertino ma di classe - solo donne pulite, grazie - che si innamora della solita protagonista di ceto sociale più basso, opposta per carattere e comportamento, opposta a tutto quello che il duca di turno rappresenta. Mi sono stufata della solita storia che nasce come prurito da grattare tra le lenzuola, dei conflitti sociali, dei pettegolezzi e del conseguente 'chissenefreganoiciamiamo' e lieto fine di rivalsa sociale. Che noia. Ne ho letti talmente tanti di questi romanzi che ormai li fiuto dopo sole poche righe e mi annoio tantissimo quando so già cosa penseranno i personaggi e dove andrà la storia.
Bisogna dire, però, che la Chase è una vera maestra nei dialoghi e ha saputo risollevare l'interesse (che calava in certe parti) solo con un paio di battute ben fatte. Marcelline riesce a dare il meglio di sé solamente quando bisticcia con Clevedon, trasformandosi da sarta ansiosa e fissata con il denaro a donna intelligente, con una mente pronta alla risposta e dotata di buon senso, fiuto per gli affari e una massiccia dose di coraggio. Fuori dai dialoghi...eh...fuori dai dialoghi Marcelline non è niente di sorprendente, non è una protagonista che si fa ricordare come speciale e non compie scelte o azioni fuori dagli schemi. Prevedibile è meglio di fastidiosa, comunque.
Clevedon, il nostro duca alto, moro, figo e muscoloso, è un misto non ben definito tra un libertino con un wanderlust al limite del vagabondaggio, zero voglia di essere un inglese a Londra e ancora meno voglia di impegnarsi in un matrimonio scontato, e un bellimbusto ingessato nelle regole della società e del suo rango, tanto da comportarsi a volte come una carogna con la puzza sotto il naso. Ma sia l'autrice che la protagonista glielo perdonano - perché è duca, figo, alto, muscoloso - altrimenti la storia si sarebbe fermata subito.
Un'altra cosa che non mi piace nei romance è il troppo movimento. Clevedon e Marcelline si incontrano a Parigi e dopo 2 giorni di fuoco lei scappa verso Londra e lui la segue, si ritrovano sulla nave con conseguente tempesta, tornano a Londra e comincia il solito tira e molla, la solita storia contrastata, passione corrisposta ma senza futuro eccetera...in più c'è di mezzo il matrimonio, la sartoria, le clienti, Lucie, le altre due sorelle, Clara e suo fratello e non è ancora finita! Ecco, per me c'è troppa carne sul fuoco. Se leggo romance voglio che la storia d'amore sia al centro della narrazione e non che l'autrice mi costringa a tirare tutto per le lunghe e accontentarmi di poche scene tra i due - tra l'altro anche poco romantiche - e un innamoramento tanto improvviso quanto breve all'interno del romanzo. Mah, a me piace leggere dei pensieri, delle azioni, dei dubbi, non di un cavolo di vestito, di viaggi in carrozza, sali e scendi nel negozio...mi annoio!
Mi ha salvata solo la Chase, perché solo lei riesce a scrivere dialoghi che sanno eccitare e divertire, però anche così speravo in molto di più. Sì, lo ammetto, speravo in un altro Lord della seduzione. Ecco, l'ho detto. E mi sta pure bene che questo non sia una replica, perché così imparo a trascurare un'autrice e a leggere un romanzo per i sensi di colpa piuttosto che per l'interesse personale.
Però - se ho ragione - il seguito mi stuzzicherà molto più di questo primo titolo della serie. Rimarrò sintonizzata.

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