1 gennaio 2014

Julie James
Si direbbe amore

Serie FBI/US Attorney 2

Trama
I Romanzi Mondadori
Emozioni
pag. 289 | € 5,90
Jordan Rhodes, ricchissima ereditiera proprietaria di un'enoteca, è abituata a essere corteggiata per il suo denaro, e non è affatto preparata al fascino di Nick McCall. Agente dell'FBI, Nick ha bisogno della sua collaborazione per smascherare Xander Eckhart che ricicla denaro sporco della mafia e che Jordan conosce per motivi professionali.
Il piano è che Nick si finga il suo fidanzato per il tempo necessario a piazzare alcune cimici di sorveglianza, ma tutto si complica quando Eckhart s'insospettisce e assolda un investigatore per pedinarli. La loro finta relazione dovrà allora durare più della notte prevista, facendo vacillare le loro rispettive certezze sull'amore...







Commento
Bene, a quanto pare la serie FBI/US Attorney continua ad essere pubblicata e sembrerebbe pure ottenere riscontri positivi dalle lettrici.
Io vado controcorrente - tanto per cambiare - e mi allontano dalle voci felici che elogiano la James e i due titoli della serie. Certo, sono romance piacevoli, con quel pizzico di suspance che smuove il sangue ma nessuno dei due romanzi è riuscito ad emozionarmi veramente.
Ci sono certe autrici - certi romanzi - che hanno una struttura particolare. La prima parte, quella in cui i due protagonisti si girano attorno e si conoscono e che contiene anche l'evoluzione della trama suspance (o presunta tale), crea un crescendo nel lettore, un'aspettativa che arriva ad un punto di rottura superato il quale...ci si sgonfia letteralmente. Il coinvolgimento, la suspance, la sensualità, tutto sparisce nel momento stesso in cui i due si dichiarano amore, o riconoscono di provare dei sentimenti. Da quel momento in poi il livello di attenzione e di interesse diminuiscono drasticamente, tanto che si cerca di bruciare le ultime pagine per finire in fretta il romanzo. La seconda parte, quindi, si trascina senza infamia e senza lode, come se l'autrice avesse dato il meglio all'inizio e le sue forze si fossero esaurite prima della fine della stesura.
E' successo esattamente questo con Si direbbe amore. Ho apprezzato e letto con gusto la prima metà e mi sono afflosciata all'inizio della seconda. La noia e la prevedibilità hanno ammazzato la curiosità di sapere come sarebbe finita la storia - non che ci voglia chissà quanto impegno per immaginarlo - e ho faticato un pochino per arrivare all'ultima pagina.
La James riprende lo schema del primo romanzo della serie, sempre in ambito FBI, ma questa volta andiamo tutti sotto copertura. Il protagonista Nick McCall (mezzo italiano e mezzo newyorkese - che fantasia!) è un agente dell'FBI con una grande esperienza alle spalle. Viene ingaggiato come supporto alla prima missione di un nuovo agente, un lavoro di pochi giorni prima della sospirata vacanza. Caso vuole, però, che l'agente che sarebbe dovuto andare sotto copertura si sia beccato una bella forma virale di influenza costringendo Nick a prendere il suo posto. Si trova così a fingere di essere il compagno della bella Jordan, ereditiera e grande conoscitrice di vini, con il compito di piazzare cimici nel ristorante di un famoso uomo d'affari. Far parte di una coppia - anche se per finta - pone Nick sotto un certo stress: Jordan è affascinante e lui ne è molto attratto, ma è anche una testona, difficile da gestire e da assecondare. Non è semplice per il nostro agente rimanere immune alla bellezza e alla sorprendente normalità di Jordan, soprattutto quando ad ogni degustazione di vino sembra che stia per avere un orgasmo.
Le circostanze li obbligano a passare un sacco di tempo assieme e, tra un bacio rubato e un week end tra vigneti e suite d'hotel, l'innamoramento ci scappa e per il povero Nick finiscono i tempi da scapolo.
Tutta questa parte è ricca di scene divertenti e sensuali e i protagonisti riescono a dare il meglio sia in solo che in coppia; però l'idillio dura poco. Come ho già detto, appena Nick capisce di provare dei sentimenti e Jordan ammette di essere innamorata di lui finisce la magia. Nemmeno lo stile della James riesce a ringalluzzire l'attenzione e la storia striscia anonima e noiosa fino alla fine.
Mi dispiace dirlo, perché la James fa parte di quel gruppo di autrici di romance contemporaneo da tenere sempre sott'occhio, ma questa volta mi ha annoiata. La parte suspance che dovrebbe movimentare la lettura e tenere il lettore incollato alle pagine non è niente di speciale: non è la prevedibilità, quanto l'assenza di emozioni che lascia indifferenti.
Fossi stata più cattivella e spietata avrei mollato il romanzo nel momento in cui i due si accorgono di essere innamorati. Tanto sapevo già come sarebbe andata a finire e non avevo voglia di andare avanti. Invece, diligente come sono, ho tenuto duro fino alla fine. Non ho vinto nessun premio, però. A questo punto all'uscita del terzo romanzo della serie mediterò se dare un'ultima possibilità o evitare drammi e torture. Comunque la James non esce dalla mia lista, ho come l'impressione che i suoi romanzi migliori debbano ancora venir pubblicati (in Italia).

Nessun commento: