14 settembre 2013

Ornella Albanese
Il cacciatore di dote

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 2,99
Sommerso dai debiti, il conte Lupo Sanminiati ha solo un modo per evitare la prigione: trovare al più presto una moglie ricca. Con una lista di giovani aristocratiche adatte allo scopo, il nobile si reca a una festa danzante e dà inizio alla caccia. Ma le voci del suo dissesto finanziario, purtroppo, si sono già diffuse rendendo vano ogni sforzo. Tutto sembra perduto, finché si fa avanti Aurea del Poggio, che Lupo non aveva preso in considerazione perché troppo insignificante. La ragazza gli propone l’accordo che lui desidera, però fin dalla prima notte di nozze si troverà impreparata a fronteggiare il tipo di vita che l’aspetta al fianco del marito. E l’unica soluzione possibile ferirà profondamente Lupo, rischiando di compromettere il futuro di entrambi.





Commento
Direi che ci siamo, ho avuto l'ultima prova che ha confermato il nome di Ornella Albanese nella mia lista di letture. Lista fissa di letture, ovviamente. All'alba del 2013, mi chiedo come sia possibile che ci sia ancora il blocco della lettrice italiana che non riesce a leggere le autrici italiane. Insomma, mi rendo conto che superare lo scoglio sia difficile, ma non è impossibile. Se l'ho superato io, che arrivo dal panorama paranormal americano rigorosamente in lingua, non vedo perché chi ha all'attivo più letture rosa di me non possa scrollarsi di dosso questa convinzione polverosa. Bisogna semplicemente trovare l'autrice che è nelle nostre corde, esattamente come si fa per quelle straniere. Non ci vedo niente di così difficile.
Per me, questa lettura è stata terapeutica: non solo ho felicemente deciso che mi piace l'autrice, ma sono anche riuscita a cancellare il senso di delusione che le ultime letture rosa mi avevano lasciato. In più, cosa che non guasta, non è stato nemmeno troppo lungo da leggere.
Lo stile della Albanese è elegante, usa un lessico accurato ma non vecchio; riesce ad essere ricercato ma non complicato, fluido alla lettura, senza intoppi e senza pause. Mettiamola così, ad un certo punto mi sono sforzata di smettere di leggere, altrimenti sarei andata avanti fino alla fine.
La storia è semplicissima, priva di fronzoli fastidiosi e di inutili escamotage narrativi al fine di movimentare la storia: tutto quello di cui c'è bisogno è perfettamente esposto, descritto attraverso il protagonista assoluto - Lupo - Aurea e tutti i personaggi secondari, dotati di una forte caratterizzazione nonostante il poco spazio disponibile.
E ora veniamo alla particolarità del romanzo: al contrario della maggior parte dei romance, che prevedono una divisione equa della narrazione tra protagonista maschile e femminile (ma a volte è la componente femminile a farla da padrone), qui abbiamo Lupo, l'eroe, che monopolizza con disinvoltura - come se fosse un suo diritto - la maggior parte del romanzo. D'altronde con un eroe così irruento, energico e vitale, porgli dei limiti sarebbe stato ingiusto. E' nel suo spazio che Lupo si distingue dagli altri eroi: è dissoluto? Sì, e molto. E' privo di ogni morale? Verissimo, e non si vergogna. Ha perso tutti i soldi al gioco? Vero, non lo nasconde. Lupo entra in scena quando è nel pieno di una spirale di autodistruzione e di negatività, quando le uniche cose che gli sono rimaste - e forse neanche quelle - sono la dignità e l'onore. La dignità è presto persa, quando gli tocca implorare l'aiuto del cugino per pagare i debiti, e l'onore sparisce in una notte quando la ragazza che ha sposato - unicamente per la dote - lo mette alla porta. A scagionarlo c'è un pò di ingenuità, perché pensare che una giovane lo sposi solo per pagargli i debiti è poco credibile, e buona parte dell'odio che si porta dietro da anni: odio per il padre e per il suo denaro.
Nell'arco temporale del romanzo - circa 3 anni - Lupo si rimbocca le maniche, non tanto per riscattarsi agli occhi della società, ma per riprendere in mano la propria vita e reimpossessarsi dell'onore e della dignità perse. E' un uomo imperfetto, nonostante la bellezza e il fascino, e compie degli errori e da questi cerca di imparare una lezione. Prima tra tutte Aurea: non l'ha capita quando era giovane e l'ha persa, ma niente gli impedisce di riprendersela una volta capito che è la donna giusta. Ecco, forse qui c'è un piccolo difettuccio: non ho capito qual'è il valore di Aurea ai suoi occhi, forse perché per me, lei, non ha nulla di speciale. O meglio, speciale lo era all'inizio, con i suoi vestiti scialbi il visino anonimo e il fuoco dentro. Cresciuta è una donna banale nella sua bellezza e prevedibile nelle sue debolezze.
In ogni caso è stata una storia appassionante, coinvolgente e piacevole perché priva di quella sessualità sfacciata ed esplicita a cui ormai sono stata abituata: pochi baci, una scena d'amore finale molto contenuta e tantissimi sguardi di fuoco che non hanno sminuito per niente la passionalità di Lupo e l'intensità del suo amore verso Aurea.


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