12 settembre 2013

Lara Adrian
Il bacio rivale

Serie Midnight Breed 11

Trama

Leggereditore
pag. 344 | € 10,20
Sono passati vent'anni dalla Prima Alba, il giorno in cui gli umani vennero a conoscenza dell'esistenza della Stirpe. Dopo una lunga guerra, la razza umana e quella vampira stanno cercando di concordare una pace duratura.
Il mantenimento di questo fragilissimo equilibrio è affidato ai guerrieri dell'Ordine, di cui fa orgogliosamente parte la coraggiosa e intemperante Mira Nikolas.
Mira ha scoperto che per ogni battaglia c'è un prezzo personale da pagare, ma non immaginava di doversi scontrare con un amico che credeva morto, un guerriero vampiro che ora guida un gruppo di umani ribelli: Kellan, il suo primo amore.
Neppure Kellan pensava che avrebbe più rivisto Mira, la donna che aveva disperatamente cercato di dimenticare. Mentre i ricordi riaffiorano, ritorna anche l'elettrizzante passione che li aveva uniti e che ora non può vederli divisi e addirittura nemici.

Commento
***Spoilers***
Non l'avrei mai detto ma, questa volta, less is more. Il nuovo capitolo della serie della Stirpe è all'insegna del minimal: basta fronzoli, basta scene ripetitive, basta orpelli narrativi che - per quanto piacevoli - dopo 10 romanzi cominciavano a pesare.
A questo giro la Adrian ha ripulito la trama lasciandola all'osso, limitandosi a raccontare i fatti senza ricamarci sopra scene articolate e senza ripetere lo schema che ha reso speciale e famosa questa serie. E' come se il salto temporale di 20 anni abbia rappresentato un distacco netto con i romanzi precedenti, una specie di addio al passato e uno sguardo puntato solo al futuro.
Less is more, quindi. Meno pagine, meno personaggi, meno scene d'azione e una trama portante ridotta ai minimi termini mi hanno fatto leggere questo romanzo alla velocità della luce. Una goduria poter girare le pagine con un ritmo sostenuto, senza pause, senza sbuffi, senza accusare la minima sbavatura. Il bacio rivale è volato via in un soffio, leggero e piacevole, fresco e nuovo. Bene, quindi, che la Adrian non abbia avuto paura di cambiare un pochino la sua rotta, pur riuscendo a rimanere fedele al suo stile e alla sua serie.
Certo, è impossibile che non ci siano imperfezioni quando si cerca di raccontare solo l'essenziale. I buchi nelle spiegazioni sono l'errore più comune: creano confusione, forse insoddisfazione, lasciano in sospeso il lettore e creano il presupposto per una potenziale delusione. Ho letto qualche parere in cui ci si lamentava proprio di questo aspetto ma io - che vado sempre al contrario - non ho risentito per niente di questi buchetti. Ci sono, amen, andiamo avanti con la lettura perchédevosaperecosasuccede!
Perché 20 anni sono tanti, tantissimi per riprendere il filo della serie. Apri il romanzo e BAM! ci sono questi personaggi che pensavi di conoscere ma che, invece, sono tutto il contrario. Se vi ricordavate della piccola Mira, carina e coccolosa, fateci una croce sopra perché la Mira adulta è una specie di Lara Croft, ma più cattiva. Poi ti chiedi dov'è Kellan, perché è ovvio che lui deve essere da qualche parte, e ti cade la mazzata tra capo e collo alla notizia della sua morte. Ma come! Morto? Ma stiamo scherzando? Poi entra in scena Nathan - il figlio di Corinne - e dici...com'è cresciuto! Poi scopri che Lucan ha un figlio grande e arrivi al punto in cui ti rendi veramente conto che sono passati 20 anni. Ci sono i figli delle coppie dei romanzi precedenti e ci sono nuovi guerrieri, spuntati da questo salto temporale e che noi non conosciamo per niente. E' stato come cominciare da capo, con nuovi personaggi e nuove dinamiche. Nuovo e familiare allo stesso tempo, ed è per questo che questo romanzo mi è piaciuto così tanto.
Mira e Kellan non si comportano come le vecchie coppie, loro hanno un passato - difficile e traumatico - ma più di tutto hanno un legame che li unisce da quando erano piccoli. Sono amici, sono compagni di combattimento e hanno vissuto tutte le fasi dell'innamoramento. Poi, al culmine della felicità, Kellan guarda Mira negli occhi e ha una visione del suo futuro. Come ben ricordiamo, Mira ha - in qualità di Compagna della Stirpe - la capacità di proiettare visioni del futuro tramite il suo sguardo. Quello che Kellan vede è...la sua morte. A questo punto non mi è chiaro, lui approfitta di un incidente per darsi per morto e sparisce, convinto che così possa proteggere Mira da quel futuro. Non si capisce bene la motivazione di Kellan, né della sua presunta morte, né del perché è sparito per 8 anni, né del perché si sia unito ai Ribelli. Si può supporre di tutto e di più, ma in tutta onestà ogni motivazione vale l'altra.
Si prosegue, quindi, con la lettura. La storia si svolge su due piani: da un lato Mira e Kellan, e l'evoluzione del loro rapporto, dall'altro Lucan e il resto dell'Ordine, in piena crisi da relazioni sociali con gli umani. Fa un pò impressione leggere di Lucan come capo famiglia, ingessato e castrato, frustrato e nervoso ma è anche chiaro che, mentre lui e gli altri sono il cuore dell'Ordine, i nuovi guerrieri sono la nuova linfa vitale che fa vivere la Stirpe.
Per portare avanti le nuove leve, però, la Adrian ha dovuto trovare un'altra forte controparte. Se prima c'erano Dragos e gli Antichi, questa volta ha tirato in ballo niente di meno che...gli Atlantidei, la razza delle Compagne della Stirpe, incattiviti e ben determinati a riprendersi la Terra.
Tutto sommato temevo che questo romanzo fosse un patatrac, una forzatura per continuare una serie che era arrivata ad un punto di chiusura. Invece è un nuovo capitolo, con nuove voci e nuovi scenari e la cosa più interessante - secondo me - è che non si è per niente obbligati a leggerlo. Per alcuni la serie può anche concludersi con Il bacio ribelle. Certo che continuare apre nuove interessanti possibilità.
Mi rendo conto che ho spoilerato alla grande, ma mi sento piuttosto tranquilla nell'affermare che non sono grandi anticipazioni e che non rovinano per niente la lettura. Ultima nota: mi ha fatto un certo effetto leggere sempre Mira quando io sono Mira...phora, ma per tutti Mira. Non mi sono immedesimata, però.

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