9 luglio 2013

Madeline Hunter
Tu mi appartieni

Serie 14th-century London 1

Trama
Mondadori Emozioni
ebook | € 2,99
Per anni Moira Falkner lo ha creduto morto in Crociata, ma quando lo vede entrare con passo deciso nel suo modesto cottage non ha alcun dubbio. Addis de Valente, che da giovane scudiero era stato il suo eroe, adesso è il suo signore: temprato dalla vita e tornato a reclamare il proprio feudo usurpato dal fratellastro.
Ma se Moira non può ignorare la passione che sta germogliando in lei, è nel contempo consapevole dell’ostacolo insormontabile della loro diversa condizione sociale.
Preferirebbe affrancarsi da quell’uomo piuttosto che diventarne l’amante all’ombra di una legittima sposa. E mentre Addis non può permettersi alcuna distrazione, il desiderio di Moira si insinua in lui come il più pericoloso dei nemici...



Commento
C'era una volta un romance diverso; un romance nel quale le autrici, prima di far incontrare e scontrare i personaggi e prima ancora di farli finire a letto, creavano l'ambientazione, creavano una struttura solida nella quale far muovere i protagonisti ma, soprattutto, creavano personaggi con un carattere ben definito, indipendente l'uno dall'altra. C'era una volta un romance che non si limitava al moderno lui incontra lei, lui ci prova con lei, fanno sesso, si innamorato, vissero felici e contenti; c'erano una volta romanzi romantici, ma corposi, coerenti, fluidi e appassionanti. C'era una volta, dieci anni fa.
Tu mi appartieni, nonostante sia stato pubblicato in un modernissimo anno 2000, ha ad oggi ben 13 anni di vita. Rientra in quel blocco prolifico di romanzi romance che non si curavano del numero di pagine - più pagine più storia più goduria - e che si prendevano il loro porco tempo per introdurre la storia e i protagonisti. Quando prendo in mano un romanzo come questo mi rendo conto di cosa stiamo perdendo, di come questo genere stia diventando sempre più sesso-centrico e meno attento alle dinamiche delle persone, non solo delle coppie, e di come i libri si assottiglino fino all'osso. Poi ti trovi in mano un Emozione vecchio di 13 anni (ma nuovo fiammante di ristampa) e hai quasi paura di non avere le basi per apprezzare un romance vecchio stampo. Ma la paura di annoiarsi, di non ritrovare lo schema fast and furious del romance moderno, svanisce proprio grazie al ritmo modulato, pensato, con il quale l'autrice introduce la storia e getta le basi - solide, mica come i pseudo drammi di oggi - sulle quali nascono Moira e Addis.
Moira, serva della gleba, è una donna legata alla sua terra, alla sua casa e ai suoi padroni dalla nascita. Figlia del signore del maniero e della sua amante anch'essa serva, Moira ha passato la sua vita a servire le gentildonne, procurandosi così dei modi raffinati, un portamento delicato e decoroso e un orgoglio derivato dal sapere esattamente quali sono i suoi pregi, i suoi difetti, quale sarà il suo futuro e ciò che può sperare di avere. Moira è una donna realista, ben piantata per terra, che non permette alle sue umili origini di definirla come essere umano e come donna. Per questo, nel suo cuore, si lascia andare a speranze private che coinvolgono il bellissimo e giovane Addis de Valance, promesso sposo della dama a cui presta servizio. Una passione nascosta, la sua, che torna ciclicamente tramite ricordi che esprimono al meglio com'era il loro rapporto. Poi ci si mettono di mezzo le Crociate, Addis viene dato per morto e Moira si dedica al piccolo figlio di Addis, destinato ad ereditare il maniero.
Il ritorno di Addis è un colpo: non è più il ragazzo bello e gentile, che la salvava dai soldatacci, ma è un uomo tornato dalla morte, pieno di cicatrici e oscuro nell'anima. Addis è riservato, mai volgare, aggressivo, mai malvagio senza motivo. Ogni sua azione, sebbene a volte sia particolarmente brusco ed egoista, è onesta: nella sua mente non dice bugie, così anche noi possiamo capire che Moira, per lui, rappresenta molte cose e non solo una bella donna che desidera. Moira è il riscatto, il collegamento con un passato che lo disturba, è la speranza di poter essere ciò che vuole proprio come lei, ed è la donna che lo fa sentire vivo, uomo e non signore, amato e non temuto. Il loro rapporto è difficile, burrascoso, fatto di fughe, di obblighi e di necessità che entrambi cercano di soddisfare. Moira asseconda il suo desiderio, prima di tutto, e poi quello di Addis con la preoccupazione di non umiliarsi e di non perdere la reputazione che si è guadagnata. Addis, nonostante faccia di tutto per averla, sa andare oltre i vincoli e oltre le apparenze, aiutandola quando può, prendendosi cura di lei e progettando il suo futuro anche se lui non ne farà parte.
La Hunter ha scritto un bel medievale, uno di quelli che ormai non si leggono più, curato nei dettagli e nelle descrizioni, emozionante, fluido, con personaggi solidi e credibili e una trama avventurosa quanto basta senza cadere nell'incredibile. Non è - aimé - un romanzo che lascerà un segno nelle mie letture, ma che di sicuro ricorderò con grande piacere e con un po' di malinconia.

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