1 luglio 2013

Jessica Andersen
La fiamma della passione

Serie Nightkeepers 1

Trama
Leggereditore
€ 8,50 | pag.544
La fine dei tempi è una minaccia molto più reale di quanto si possa immaginare. L'unica speranza è affidata a un gruppo di monaci guerrieri che vive in segreto tra gli umani sin dai tempi dei Maya: i Custodi della Notte. Leah Daniels, detective della narcotici di Miami, pensava di essere abituata agli imprevisti.
Ma certo non si aspettava di essere incatenata a un altare di pietra, in un antico rituale sanguinario, né tantomeno di essere salvata da un uomo affascinante che dice di averla conosciuta nelle sue visioni.
Lui è il principe dei Custodi della Notte e dovrà scegliere tra scongiurare l'apocalisse o proteggere il suo amore, in una lotta contro il tempo e contro la fine dei tempi.




Commento
Una lode da parte della Ward non è per niente una garanzia, me ne dovrò ricordare per il futuro, soprattutto quando l'autrice super osannata è sua amichetta.
Si capisce dai 2 cuoricini miseri, ma dirlo ad alta voce forse mi aiuterà a togliermi di dosso la delusione: mi aspettavo di meglio. Ero convinta che fosse un romanzo spaccaculi, invece mi ha spaccato le noccioline. Sono molto, molto, molto delusa. E' da quando è uscito negli USA che mi attirava e ora che la Leggereditore lo ha pubblicato mi tocca sopportare la triste realtà.
Nonostante il ritardo della pubblicazione rispetto all'argomento - fine del mondo dei Maya - il tema della serie è di tutto rispetto: demoni, déi, lotta per la salvezza del mondo, Custodi...insomma, i presupposti per un'ottima serie paranormale erano più che positivi. Aimé, come per ogni cosa, è la resa la vera prova del nove, perché avere buone intenzioni e poi non saperle mettere in pratica non porta certo a grandi cose.
La Andersen ha fatto un grosso errore e cioè ha messo un intera mandria di vacche sul fuoco. Troppa carne, davvero troppa. Certo, sono oltre 500 pagine (GASP! 500 fottutissime pagine che non finivano più!) quindi spazio per sbizzarrirsi ne aveva, eppure è riuscita a incasinarsi e a non concludere un bel niente.
Fine del mondo? Sì, ma tra 4 anni. Tornate più tardi, ora siamo occupati. Occupati a capire cosa cavolo ha scritto in 500 pagine, cos'è successo e quanti sono i personaggi tirati in ballo. Pensate che questo sia un romance nel quale i due protagonisti sono le uniche voci narranti? AH! Stolti! L'autrice ha sparato a raffica...n'attimo che li conto...più di 10 personaggi sicuramente, tutti parlanti durante il loro momento di gloria, tutti noiosi, per forza di cose poco definiti e privi di qualsivoglia identità, scopo, utilità. Sono Custodi della Notte e Winikin, questo è quanto. Non importa se non hanno niente di intelligente da dire, la Andersen ha riempito pagine con i loro punti di vista mentre i due protagonisti rimangono sospesi in attesa di riprendere il primo posto nella narrazione. Caos, confusione, affollamento. E mi parte il nervoso. Non sopporto quando un autore riempie una storia inconsistente con una valanga di personaggi inutili. Usa i protagonisti, fai entrare i personaggi di contorno ma per l'amor di Dio non usare i loro punti di vista!
Insomma, un casino fotonico. Basta? Macchè! Oltre ai 15 personaggi narratori per 1 giorno ha pensato bene di - come dire - far succedere tutto a caz...alla cavolo di cane. Mi spiego: i Custodi sono dei magi (magi?!?WTF?) che hanno dei poteri. Nascono con dei poteri perché sono magi e perché sono Custodi. Una razza a parte? Se lo ha detto non me lo ricordo (sono pur sempre 539 pagine). Quindi, hanno poteri che...credo...permettono loro di...ehm...a seconda del personaggio...ecco Fulmine (e qui mi viene in mente un bastardino che abbaia come un dannato e corre per la strada), il protagonista Fulmine, può teletrasportarsi e poi...è un re, ha le visioni e...eppoinonmiricordomacredochesiainutile. Insomma, questi Custodi hanno dei poteri, fanno cose magiche e non chiedetevi come fanno a fare le magie perché la Andersen non ce lo dice. Puff! e sparisco, ecco come funziona. Puff! sogno la donna della mia vita. Puff! c'è un makol cattivo con gli occhi verdi allora cerco di ucciderlo ma voglio andare dalla donna della mia vita perché sono re ma non voglio e sono complessato. In breve, Fulmine, il protagonista con i sandali di corda (Triplo WTF!!!!). Fulmine, ex fiorista, ora re complessato deve salvare il mondo dal makol, dall'ajaw-makol, dai banol kax (non chiedetemi la differenza, non c'ho capito una mazza!), ricostruire il gruppo di Custodi e nel frattempo salvare Leah. Ah, su di lei potrei parlare per ore ma mi limito a dire: WTF! Leah è odiosa: poliziotta, e da brava poliziotta risponde al cliché della donna spaccaculi che spara a tutti, cerca di salvare il mondo, scontrosa, perennemente incazzosa e pure cafona. Insomma, speravo che morisse. Poi ovviamente sogna il bonazzo e cambia registro, appena arriva Fulmine diventa la vittima sacrificale bella e fiera, tanto altruista e...vomito. Fulmine e Leah, destinati a stare assieme, tanto innamorati, salvano il mondo. Gli altri Custodi sparano, corrono di qua e di là e non si capisce bene che altro. La Andersen evidentemente cercava una scusa per scrivere romanzi su ognuno di loro (tragedia!), visto che il mondo finisce tra 4 anni.
Mi rendo conto che il commento è un casotto assurdo, ma la verità è che pure il romanzo lo è. Inconcludente, troppo lungo, caotico, confuso, campato per aria, manca di tecnica e tutto questo pesa tantissimo soprattutto perché la mole del libro è mastodontica. Oltre 500 pagine per dire - in sostanza - molto poco sono pesanti da leggere e non aiutano a sopportare una trama che ha molti difetti, nonostante le grandi potenzialità.
Non posso fare a meno di pensare a come sarebbe potuta essere, questa storia, con una mano più fine e meno pesante, con una mente più dedita alla sostanza che alle parole usate per riempire pagine e non per raccontare. Grandi potenzialità, pessima resa.
Forse darò una seconda possibilità a questa autrice, anche se ad essere sincera mi ha talmente tramortita con questo primo romanzo che la tentazione di lasciarla a chi l'apprezza è molto forte. Ma prima di fare supposizioni voglio vedere se la Leggereditore pubblicherà il seguito. Solo a quel punto deciderò, per ora mi limito a cercare di riprendermi da questa centrifuga apocalittica.

2 commenti:

LadyAileen ha detto...

L'idea di impiegare la mitologia Maya l'ho trovata originale e inusuale per il resto concordo con te.
Leggerò anche il secondo giusto per curiosità.

Miraphora ha detto...

La cosa che mi ha deluso di più è proprio questa: se l'idea fosse stata banale mi sarei aspettata un fallimento epocale. Ma così, con un'idea vincente...la delusione è ancora più forte.
Io non so se provo anche il secondo, aspetterò molti commenti prima :D