17 febbraio 2013

Angela White
Il castello dei sogni

Serie Profezie della strega scalza 1

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 2,99
Dopo la morte del padre, il signore di Deerstone, Lianne rimane sola al mondo quando sua madre scompare nel nulla. Appena nata, la ragazza era stata promessa in sposa a Hayden, un abile e feroce guerriero che, sopravvissuto in tenera età allo sterminio della propria famiglia, era stato accolto proprio a Deerstone.
In cerca di protezione, ora Lianne lo richiama a sé e Hayden non si tira indietro, prende possesso del castello e la sposa. Ma ad attenderlo non sono giorni felici, perché la strada per superare i dolori e le atrocità del passato è ancora lunga e il suo cuore sembra incapace di amare.






Commento
Ancora una volta ho scoperto una nuova autrice grazie alla Vie en Rose. Dal mucchio degli omaggi ho pescato la mia copia - autografata! - del primo romanzo di Angela White, autrice italianissima e davvero molto gentile e disponibile.
Sono una maestra nell'evitare accuratamente i commenti per quei romanzi di cui non voglio assolutamente sapere nulla, soprattutto per le opere prime. Per i romance tendo a farmi un'idea mia e a seguire brutalmente le mie preferenze. Se una storia non mi attira già si mette male, quindi a volte mi capita di scegliere veramente a caso, per evitare di bloccarmi già alla lettura della trama. In questo caso ho evitato i commenti - tutti molto positivi, tra l'altro - perché non volevo farmi influenzare nel giudizio complessivo del romanzo e dello stile dell'autrice. Nei vari commenti ho intravisto per sbaglio l'utilizzo costante di un aggettivo che, pare, descriva bene il romanzo per la maggior parte delle persone: dolce.
Ora, io lo definirei tutto fuorché dolce. Il castello dei sogni è un ritorno alle origini del romance, quando le storie erano concentrate sui personaggi e sull'ambientazione e poco sulle scene d'amore (di sesso) o sui battibecchi. Un romance classico, in un certo senso, dove l'autrice cura più la resa generale che il singolo episodio, dove la storia ha una struttura molto forte e dove il contesto gioca una parte molto importante nella trama. Più che dolce io definirei questo romanzo tradizionale, nel senso più dignitoso del termine. Angela ha uno stile estremamente curato, con un lessico elegante e decisamente diverso dallo scritto moderno della narrativa da consumo. La cosa sorprendente è che la lettura scorre con un ritmo regolare e controllato, tutto il contrario di uno stile troppo ricercato. In effetti la costruzione sembra pensata fino all'ultima parola senza, tuttavia, peccare di rigidità o impersonalità.
Per quanto riguarda la storia sono partita un po' svantaggiata perché - non lo ripeterò mai abbastanza - a me i medievali non piacciono. Non sono un'appassionata di dame, cavalieri e tornei. Eppure, in alcuni casi, riesco ad arrivare alla fine senza aver avuto una crisi isterica e di solito capita quando l'autrice è in grado di creare due protagonisti interessanti e coerenti. Angela White non solo è riuscita a creare una protagonista credibile e mora - non la solita biondina eterea! - ma piacevole, una ragazza di carattere. L'eroe è allo stesso livello del personaggio femminile, sostanzioso e poco incline a gesti svenevoli. Hayden guadagna punti anche grazie al suo essere tutto d'un pezzo, rigido e freddo come richiede il suo ruolo, con momenti di tenerezza - giustamente - privati. Come coppia Lianne e Hayden mi sono piaciuti, quindi sono pienamente soddisfatta.
I personaggi secondari, poi, sono una storia a parte: partendo da Benjamin, l'amico d'infanzia di Hayden, che è un soggetto particolarmente gustoso con il suo aspetto sfigurato e la parlata fascinosa, al giocoliere con un passato nascosto e avventuroso e i piccolini della storia, il fratellino di Giles e il mini-vichingo.
Considerando che è il primo romanzo di Angela direi che ha centrato in pieno: pienamente romantico, scritto molto bene, scorrevole, mai noioso e senza punti morti nella narrazione.
Il voto è pieno, anche se i 4 cuoricini non sono convintissimi proprio perché l'ambientazione storica non è delle mie preferite. Ma va bene così, direi, è comunque una scoperta che merita di essere letta e sostenuta.

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