6 febbraio 2013

Adele Vieri Castellano
Roma 42 d.C. Cuore Nemico

Serie Roma Antica 2

Trama
Leggereditore
pag. 437 | € 10,00
Il legato Marco Quinto Rufo, uomo di estrema forza e coraggio, è di stanza a Mogontiacum, ultimo avamposto dell’Impero Romano in terra germanica; a lui il compito di asservire la tribù dei chatti. Dopo una drammatica battaglia, il suo amico e compagno fraterno, Quinto Decio Aquilato, riesce a fare prigionieri i due principi, Ishold e suo fratello Raganhar. Ora che i nemici sembrano essere domati, un pericolo ancora più insidioso incombe su Aquilato, qualcosa che lui non avrebbe mai pensato di affrontare…Inizia così un amore impossibile tra un guerriero valoroso e una donna forte e caparbia divisi dai confini degli uomini ma non da quelli del cuore. Dalle selvagge foreste germaniche ai fasti, ai palazzi, ai templi della Roma antica, una storia di passione, ribellione e tradimento che vi trascinerà in un turbine di emozioni e colpi di scena con indimenticabili protagonisti.
"Quinto Decio Aquilato. Si gustò in segreto quel nome e fu come succhiare un dito affondato nel miele."
Commento
Meno di 8 ore per finirlo. Iniziato alle 17, letto non stop fino a mezzanotte e ripreso per finire le ultime 30 pagine. Meno di otto miserissime ore e adesso mi tocca aspettare il prossimo.
Insomma, un po' me lo dovevo aspettare. Dopo Rufo - che ho adorato fino al deliquio - l'aspettativa e la speranza che il prossimo romanzo fosse alla sua altezza erano veramente esagerate. Di solito, quando il primo romanzo di una serie è così potente, il secondo subisce l'infelice destino del 'mi aspettavo di più'. Capita, cioè, quello strano meccanismo per cui nella nostra testa ci aspettiamo che il seguito sia sempre cento volte più bello del primo e che, quindi, non riusciamo ad apprezzare veramente la storia. Per Cuore Nemico, però, ho cercato di evitare il dramma incanalando le mie alte aspettative nell'ignoto: in che senso? Nel senso che ho riposto in Adele la mia fiducia incondizionata, sicura che - se ha saputo modellare un Rufo una volta - avrebbe creato un Aquilato altrettanto indimenticabile.
Eppporcamiseriac'hoavutoragione!
Prima di tutto devo parlare della copertina, DEVO. Già ero in fibrillazione per l'uscita del romanzo e vedere questa cover mi ha fatto esplodere il neurone buono! Mi è partito un embolo e ho cominciato a rimbalzare sulla sedia (del lavoro) neanche avessi una crisi epilettica! Non solo! La Leggereditore mi ha spedito un volantino promozionale che mi ha tramortita. Ho aperto la busta e mi sono trovata Aquilato in versione HD formato A4 e sono rimasta senza parole. Il Trauma, con la T maiuscola. Capita, è raro ma capita, che la copertina corrisponda perfettamente all'idea che mi sono fatta del personaggio. Il mio Aquilato personale è lo sgnoccolo della copertina.
Insomma, le premesse per questo romanzo erano delle più favorevoli, neanche ci fosse stata la congiunzione astrale perfetta o l'allineamento dei pianeti. Quindi ora posso, con tutto il caos che mi contraddistingue, fare il mio commento.
Cuore Nemico è diverso, in un certo senso, da Destino d'amore e allo stesso tempo così simile che non mi sono resa conto della differenza. E' stato come riprendere in mano il primo romanzo e scoprire che in realtà non era finito, ma che la narrazione continuava spostando il focus su altri protagonisti. Il continuum tra una storia e l'altra - a distanza di mesi - ha riacceso la scintilla che Rufo e Livia avevano acceso. Scoprire poi che l'autrice ha mantenuto la sua voce narrante e tutti gli elementi che mi hanno fatto apprezzare il suo stile mi ha soddisfatta quasi quanto la storia stessa. Lo stile di Adele, me lo ricordo bene, era più sensoriale che descrittivo: per quanto avvenente sia Aquilato, non è il suo essere bello ad essere analizzato, ma ogni singola parte del suo corpo, di ciò che lo rende Aquilato. Sono una grande estimatrice della descrizione carnale, passatemi il termine. Le vene sulle braccia, l'odore della pelle...questo è ciò che rende reale un personaggio ai miei occhi. Non il viso, non la bellezza...ma ogni parte che lo rende così com'è, presa da sola. E' come se, durante la lettura, Aquilato (e Rufo prima di lui) passasse sotto alla lente d'ingrandimento e tu potessi vederlo, vederlo sul serio, e apprezzare ogni peletto delle braccia, ogni cicatrice e ogni espressione, goccioline di sudore comprese. Lo stile, nel caso della Castellano, compie metà del miracolo.
Poi, ovviamente, arrivano i personaggi. Se nel caso di Destino d'amore era Rufo il personaggio dominante - sbavo - in Cuore Nemico c'è uno sbilanciamento di potere. Aquilato è sì magnetico, con una fortissima presenza, ma Ishold è l'elemento che dona forza, brio, che destabilizza l'equilibrio che si è formato alla fine di Destino d'amore.
Aquilato cammina su una linea retta: ha onore, è giusto, fermo, forte e coraggioso, è troppo perfetto. Troppo per poter mantenere quell'andatura. Infatti, proprio quando tutto sembra aver raggiunto il karma, ecco che si trova a rincorrere una vera e indomita selvaggia, uno spirito libero e indipendente. Di fronte alla forza di Ishold rimane completamente spiazzato, lei lo fa deragliare dalla sua linea retta e lo obbliga a prendere strade tortuose e ad accettare la sfida che lei rappresenta, a mettere in dubbio le sue scelte e i suoi desideri. Il vero potere di Ishold non sta nella bellezza, sporca e scarmigliata, sanguinante e sputacchiante riesce a colpire Aquilato dove conta, cioè nell'anima. Ishold mi è piaciuta tantissimo, è un personaggio forte senza essere rigido, coraggioso senza essere incosciente ma soprattutto subisce un cambiamento reale, credibile che la porta ad accettare Aquilato per la persona che è e non per il nemico che rappresenta. Il cambiamento di Ishold è umano e - onestamente - impossibile da evitare quanto è impossibile che Aquilato riprenda la stessa strada ritta e noiosa. La sua vita cambia in meglio e la differenza si sente in modo netto quando ogni azione che compie e ogni pensiero ruotano attorno a lei. Aquilato è molto romantico, anche, perché non si cura per niente della debolezza rappresentata dall'amore, ma si lascia trascinare con trasporto e desidera poter avere Ishold per la vita e non solo per una notte.
Un altro aspetto che ho apprezzato è lo stacco di ambientazione da Mogontiacum a Roma, che divide la storia d'amore in due parti ben distinte: la prima è concentrata sul contrasto 'ostaggio/nemico-rapitore', dove Aquilato è il carceriere che dimostra di essere più che altro un protettore, un amico; la seconda parte ambientata a Roma è quella che stabilisce il cambio di rotta nei sentimenti dei due protagonisti: Ishold smette di vedere Aquilato come un nemico romano e accetta la sua attrazione, la necessità che prova per lui - fisica e sentimentale - mentre Aquilato ammette di provare amore per lei e agisce di conseguenza. Le due ambientazioni non sono rigide nella divisione, ma lasciano un senso di connessione e sottointendono uno sviluppo ulteriore nel pezzo di transizione. Inoltre la storia non si svolge in una settimana, cosa che odio, ma in un arco temporale decisamente sufficiente a rendere la storia d'amore corposa e credibile.
Ultima nota riguardo a Ishold: adoro le sue sputate e i suoi intercalare da barbara! Mi ha fatto morire dal ridere! "Che Fenrir ti rosicchi il fegato, pervertito di un romano!" Muoio.
Anche per Cuore nemico i personaggi secondari sono di tutto rispetto: il mio preferito è Raganhar, il fratello di Ishold. Lo amo lo adoro voglio che il prossimo protagonista sia lui! E' selvaggio, passionale, esteticamente perfetto - per quanto mi riguarda - e caratterialmente moooolto interessante. E' protagonista - assieme a Messalla - del capitolo più aaaahggggah esplicito del romanzo, così erotico che ti lascia a bocca aperta. Raganhar ha un potenziale esplosivo! L'altro personaggio interessante è Messalla, anche se mi ha incuriosita ma non conquistata. Vedo il suo potenziale, immagino anche che diventerà un personaggio importante ma, per ora, non si innalza al ruolo di ipotetico eroe. Messalla deve maturare, non c'è dubbio, e sono disposta a vedere in che modo lo farà.
Devo ringraziare Adele GRAZIEGRAZIE per aver messo Rufo nella narrazione. Mi mancava e averlo tra le pagine mi ha reso veramente felice. Compare in poche scene, ma quando lo fa è il paradiso.
Cosa posso dire ancora? Avrò anche giocato sporco - ero praticamente convinta che mi sarebbe piaciuto prima di iniziarlo - ma nonostante questo il romanzo mi è piaciuto davvero tanto. La cosa curiosa è che è stata una lettura diversa: mi aspettavo/speravo una cosa e ne ho trovata un'altra che mi è piaciuta forse di più. La sorpresa, in certi casi, è gradita e Cuore nemico è stata una sicurezza con quel brivido da ignoto che rende sempre più appassionante e coinvolgente la lettura.
Non mi resta che sperare che il terzo volume possa vedere la luce. Tengo le dita incrociare e tifo per te Adele!

6 commenti:

Francy ha detto...

Che bella recensione ispirata Mira, complimenti! Certo, tutto merito di Adele , ma anceh tuo che sei riuscita a dire molto del romanzo senza in realtà spilerare più di tanto. Dai la suggestione, l'idea di quello che ci si deve aspettare da questo libro ma non lo spiattelli tutto. Giusto.
Ishold è anche per me un personaggio unico. Era giusto che questa volta il focus ricadesse anche sull'eroina, l'eroe è fondamentale in un romance, lo sappiamo, ma presonalmente se l'eroina è un po' moscia mi diverto meno. E Ishold moscia non lo è di sicuro!

Francy

Miraphora ha detto...

Grazie Francy! E' verissimo, quando un romanzo ti piace in modo particolare le lodi non bastano, bisogna proprio parlarne usando il cuore.

D'altronde con Rufo e Aquilato è troppo semplice, giocano facile :D

Anonimo ha detto...

Oddio Mira le te recensioni sono sempre uno spasso.
Resto sempre allergica alle storie ambientate ai tempi dell'antica Roma, ma sono rimasta folgorata dal modo di scrivere della Castellano che
tu hai giustamente definito sensoriale - e che ho scoperto proprio grazie a te.
Non appena mi sentirò ispirata leggerò pure io la storia di Aquilato.

Non per esser venali et carnali, ma che tu sappia il modello della cover è c.g. oppure un reale et carnale fanciullo?

Francy (non sono la Francy del 1° commento)

Miraphora ha detto...

Appena lo scopro te lo dico e ti mando il numero di cellulare :D

Onestamente? Non ne ho idea...però preferisco non saperlo, lui è il mio Aquilato e tanto mi basta.

Son contenta che Rufo ti sia piaciuto, quindi dovresti andare sul sicuro con questo romanzo :)

Adele V. Castellano ha detto...

GRAZIE MIRA!! E tu lo sai che viene dal profondo del cuore... le tue recensioni, forse mi ripeto, sono eleganti, incisive e con quel pizzico di ironia che rende il lettore curioso e felice al punto giusto. Mi piace davvero il tuo stile!

Un abbraccio che di virtuale non ha nulla!

Miraphora ha detto...

Grazie Adele! Ma grazie a te per aver creato Rufo e Aquilato *_*