31 gennaio 2013

Kinley McGregor
Il cavaliere del re

Serie MacAllister 3

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 2,99
Prigioniera del re inglese Enrico il Plantageneto, Caledonia MacNeely è un’abile e impavida spadaccina. Eppure non sa come combattere la sensazione che la sconvolge quando il sovrano, per salvaguardare i confini settentrionali con la Scozia, la offre in sposa a uno dei suoi cavalieri, il famigerato lord Sin.
Caledonia teme questo misterioso straniero più per il suo tocco bollente che per quello che si mormora sul suo conto. Ma poiché c’è di mezzo il destino del clan, non può rifiutare. Bandito dalle Highlands quando era ancora un bambino, Sin MacAllister disprezza le proprie origini, tuttavia neanche lui potrà opporsi all’ordine del re. Né alla passione che in lui presto divamperà.





Commento
Ora posso dire di non avere altro da chiedere. Fanucci ha pubblicato Zarek e Mondadori Sin, non ho altri eroi Kenyoniani da chiedere a gran voce. Sono felice e soddisfatta.
A distanza di anni dalla prima lettura dell'edizione originale (Born in Sin) i ricordi erano, per forza di cose, sfocati e vaghi. Una cosa mi è rimasta impressa, però, ed è la dolcezza del personaggio di Sin. La Kenyon con il suo alter ego storico MacGregor è un'autrice poco avventurosa: tende a seguire alla lettera lo schema base del romance medievale e a creare, quindi, trame prevedibili e poco originali. Il suo punto forte, secondo me, sta nel saper porre gli eroi - più che le eroine - sotto una luce umana e fragile al punto che un personaggio ti rimane impresso per il suo dolore, per le sue mancanze o per la sua fame viscerale di affetto. La trama si plasma alla necessità di dare un lieto fine ai suoi ragazzi traumatizzati, problematici, bisognosi di attenzione, e chissenefrega se i cliché abbondano. Lo scopo dei romance storici della MacGregor è di raddrizzare un torto, punto e basta.
Anche in questo caso la storia è focalizzata sulla redenzione del personaggio maschile, Sin. Tra tutti i MacAllister, Sin è il fratello non voluto, la pecora nera, lo scarto. Fin da piccolo la sua vita è stabilita da una routine semplice quanto terrificante: il figlio bastardo nato nel peccato (Sin, appunto) che viene nutrito ad avanzi, vestito di stracci, usato come capro espiatorio e infine barattato per la salvezza degli altri figli e lasciato ad un destino di torture in terra straniera.
Sin è un sopravvissuto - una tematica cara alla Kenyon - perché, nonostante la sfiga mostruosa, arriva all'età adulta con una certa dose di potere. Amico del re Enrico, Sin è il suo killer personale, temutissimo da tutti e allo stesso modo disprezzato per la sua natura spietata. Nessuno immagina che sotto l'aspetto truce, sotto i vestiti sempre neri (tinti nel rosso, così il sangue non si vede) si nasconde l'animo di una persona che vive la vita alla giornata e che si aspetta solo odio. Le cicatrici che porta sul corpo sono un segno evidente della sua sofferenza, un remainder costante di quello che il destino gli ha riservato. Sin è certo, convintissimo nel profondo, di non meritare altro che odio, sangue e morte. Non crede nella felicità - per sé - non crede nella tranquillità e non crede che le persone possano vedere altro, di lui, se non lo spietato assassino.
Caledonia vede. Cally vede che dietro all'apparenza si nasconde un bambino affamato di affetto, una persona che darebbe la vita per le persone che ama, un uomo che non ha idea di cosa significhi essere desiderato. Per quanto sia attraente, con i suoi capelli neri e gli occhi neri come la notte, il fisico possente e i muscoli non sono niente senza il fuoco che gli brilla negli occhi. Caledonia riesce a eliminare dalla sua testa tutti gli ostacoli morali che le avrebbero impedito di impegnarsi emotivamente, e decide - con consapevolezza - di tentare di amarlo.
E' bellissimo, dolce e triste allo stesso tempo, vedere come la MacGregor abbia descritto i pensieri e le emozioni di Sin: dalla perplessità di fronte ad una donna che dichiara di amarlo, alla speranza di credere che sta vivendo la realtà e non un sogno, all'amore puro che lascia uscire all'improvviso e che acceca tutti - me compresa, tutto è filtrato dalla radicata insicurezza con cui si vede. Sin ci mette molto a credere di poter avere amore, famiglia, felicità, ma quando lo fa si apre totalmente, si dona senza riserve. Sin l'oscuro diventa Sin il marito, l'amato, il fratello, l'amico...Sin ritrova sé stesso e tutto quello che ha perso negli anni precedenti.
A volte un romance deve parlare di speranza, di dolcezza e affetto e non solo di passione e amore romantico. Apprezzo di più una storia scontata come questa che una storia con il solito eroe. Un Sin pieno di cicatrici e infelice vale più di un qualsiasi Duca libertino. Quindi chi se ne importa se è un romance per niente originale, se la trama è banale all'inverosimile, se le scene d'amore sono un pò old style, cosa importa tutto questo quando c'è un personaggio così?

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