2 dicembre 2012

Indigo Bloom
Incontri proibiti. La seduzione

Trilogia Incontri Proibiti 1

Trama
Newton & Compton
pag. 320 | € 9,90
La psicologa Alexandra Blake arriva a Sydney per tenere un ciclo di conferenze sulla stimolazione visiva e il suo impatto sulla percezione. A metterle ansia però non è l’idea di dover presentare il proprio lavoro di fronte a centinaia di persone, bensì la prospettiva di ciò che verrà dopo: quella sera, dopo anni, finalmente rivedrà il dottor Jeremy Quinn, suo ex amante ora divenuto ricercatore di successo. L’uomo, che le ha dato appuntamento all’Hotel Intercontinental, la invita nella sua suite di lusso e, dopo un paio di bicchieri di champagne, le propone di trascorrere con lui il resto del fine settimana. Alexandra è combattuta, ma finisce per cedere al fascino magnetico del dottor Quinn, dimenticando i suoi obblighi di moglie e madre: per le successive quarantotto ore sarà sua. Jeremy le requisisce il cellulare, e in cambio di un’esperienza sessuale che si annuncia irripetibile le impone due condizioni: che si lasci bendare, affidandosi completamente a lui, e che non faccia domande. Alexandra non riesce a resistere e accetta tutte le regole del gioco, senza sapere che potrebbe diventare molto pericoloso...

Commento
Se c'è una cosa che la Newton & Compton sa fare è non mollare, tentare di tutto, cavalcare l'onda e cercare di ritagliarsi il maggior spazio possibile sul mercato. In questo periodo pare che tutti gli editori siano saliti sul carrozzone erotico pseudo sado/maso, e le librerie sono invase da titoli dalle copertine tutte uguali - tutte che ricordano la grafica delle 50 Sfumature...- con trame più o meno inclini a frustate e sottomissione.
La N&C è già entrata in campo con un altro erotico, che ho apprezzato, e ha ritentato la fortuna con una trilogia. Il primo romanzo di questa serie ha avuto un discreto battage pubblicitario, tant'è che l'ufficio stampa non aveva più copie cartacee da distribuire. A quel punto ero così curiosa che ho accettato di buon grado l'ebook per poter leggere il romanzo di cui tutti parlavano (anche WUZ ne ha fatto un articolo!).
Il risultato è stato deludente fin dalle prime pagine e arrivare alla fine è stato un percorso piuttosto difficile, ricco di insidie alla 'ora salto le pagine tanto cosa vuoi che mi perda?'. Di solito io non salto MAI le pagine di un libro che sono decisa a finire, mai, nessuna eccezione. Questa volta non ce l'ho fatta. Ho resistito fino alla 187esima pagina digitale e poi ho saltato l'epilogo, leggendo una frase ad ogni sfoglio, giusto per carpire la fine e considerare chiuso questo capitolo.
Non promuovo il romanzo e con molta probabilità non metterò in lista i prossimi due titoli, perché credo che accanirsi per poi sputare peste e corna sia uno spreco di tempo. Il problema principale della storia non è nemmeno l'argomento, quanto solo ed esclusivamente lo stile dell'autrice. Pessimo.
Partiamo dal presupposto che la storia si basa sul singolo personaggio, ovvero la dottoressa Alexandra Blake, moglie e madre di due figli grandicelli, una donna in carriera fatta e finita, con una forte personalità - almeno in apparenza - e con una morale ferrea. L'apparenza inganna, però, e di punto in bianco l'autrice cambia la rotta e trasforma la protagonista in una donna insicura, instabile e morbosamente attaccata ai ricordi del passato che vertono tutti sul suo ex compagno Jeremy.
E qui comincia a stonare la storia. Con una scioltezza che fa scandalizzare persino me, Alexandra cancella stile tabula rasa il marito, il matrimonio, i figli, l'amore della sua famiglia, perdendosi completamente nell'ossessione di incontrare Jeremy. Come se avesse sempre vissuto nell'attesa di rivederlo, a intervalli irregolari, e fosse in grado di continuare a vivere la sua vita grazie a questi brevi - platonici, ve lo ricordo - momenti. Fino a questo episodio, Jeremy e Alexandra non fanno mai sesso. Ricordano il passato, ristabiliscono il contatto emotivo ma non si lasciano mai andare. Impersonali, fisicamente. Sul piano emotivo è tutta un'altra storia: questo Jeremy sembra essere un super dottore, un ricercatore geniale, ricchissimo, intelligentissimo, brillantissimo, un vero visionario della medicina. Di punto in bianco trasforma una bevuta in un week end di sottomissione? non saprei come definirla, in cui Alexa si annulla totalmente e si mette nelle sue mani. La cosa puzza tantissimo: prima di tutto perché di sottomissione erotica non c'è nulla e poi perché il dottore è fissato sulla tabella di marcia, per cui si capisce subito che c'è qualcosa sotto, come se facesse leva sul loro rapporto per ottenere qualcosa.
Tralasciando il vero motivo - che si può accettare o meno - che spinge il dottore a creare questo episodio (creare è il termine giusto), il problema centrale di tutto il romanzo è uno solo: è asettico.
L'autrice descrive una serie di scene senza passione, senza il minimo coinvolgimento emotivo, in cui la protagonista si lascia trasformare in una bambola solo per la scienza. E' un esperimento medico, dalla prima all'ultima parola, asettico, impersonale, privo di emozione, freddo e distaccato. Non c'è passione, non c'è nemmeno il ricordo dell'amore, non c'è emozione, non c'è intimità, coinvolgimento...nulla. Jeremy è una voce fuori campo che parla, ma senza inflessione, e Alexandra è un burattino mosso da stimoli esterni. Dentro di lei sbatacchiano pochi pensieri vagamente emotivi, tutti legati all'insicurezza e al - a quanto pare intensissimo per lei - eccitamento sessuale che l'esperimento le provoca. Un erotico deve emozionare, altrimenti a cosa serve? Deve stuzzicare, evocare, deve eccitare anche se per poco, ma qualche cosa deve comunicare! Questo libro non comunica niente. Nulla, zero, se non che l'autrice si è sparata una pippa mentale super sulla ricerca della cura contro la depressione. Fico, fantastico, peccato che i due personaggi non svelino la minima emozione a riguardo. Alexandra viene resa cieca da un liquido (santo Dio! che impressione) che le impasta gli occhi, le viene spruzzato un anestetico in bocca che le addormenta la lingua (ma non rischia di soffocare?!), le vengono tappate le orecchie, viene legata e girata come una Barbie e il massimo che fa è chiedersi se ha paura o se gode di brutto? Dov'è finito la vera introspezione psicologica? Certi estremi dovrebbero tirare fuori i panni più sporchi e nascosti di un animo umano, e non solo un super orgasmo cosmico. Veramente disarmante il finale, quando Jeremy le spiega il suo ruolo in tutto questo e lei che lo accetta senza battere ciglio, grazie alla sua eccellentissima personalità accademica. Disarmante in senso negativo, of course.
Eppure un pregio, questo romanzo ce l'ha. A parte l'odore di disinfettante sprigionato dalle pagine, il pregio enorme, che lo rende in un certo senso speciale, è la distinzione netta che viene fatta tra l'erotismo fisico e quello mentale. L'autrice, infatti, non si spreca in descrizioni minuziose di amplessi, cazzi e mazzi e tessuti bagnati e mollicci. Il focus dell'attenzione è tutta verso quello che passa nella testa della protagonista, cioè verso quello che è il concetto personale, idealizzato dell'eccitazione, dell'erotismo, di cosa si prova ad essere obbligati a fare delle cose senza avere il minimo potere di scelta. L'erotismo del romanzo è mentale, sottile e pericoloso, come si capisce benissimo dalla scena di paracadutismo, e ha bisogno di stimoli costanti, forse per questo Jeremy ha una tabella di marcia così serrata.
Da un lato, quindi, questo romanzo è veramente pessimo. Personaggi automi e stile emozionante come una granita. Dall'altro è innovativo, veramente ricco di spunti interessanti ma probabilmente troppo profondi per essere oggetto di un romanzo considerato un erotico di massa. L'autrice ha cercato di strizzare un intrico di pensieri complessi in poche pagine, inserendo le doverose scopate e limonate eccitanti come un caco maturo e coinvolgenti come una purea in busta mentre avrebbe dovuto scrivere qualcosa di più mentale e meno mainstream, approfondendo maggiormente il contesto esterno e interno ai personaggi. In questo modo Ogni singola scena, ogni singola azione di Jeremy - persino la vera motivazione che lo spinge ad agire - si sviluppano in un evento esterno di grande importanza. Il contesto sarebbe rimasto sconosciuto ad Alexandra, ma avrebbe aiutato il lettore ad accettare con più facilità il senso di impersonalità e di freddezza radicato nella trama e avrebbe trasformato il romanzo in un medical-spy-erotic-action-romance e non in un erotico-romance-sado/maso wannabe. Il risultato è che non è riuscita ad accattivarmi, a prendermi abbastanza nella sua indecisione, nella sua glacialità.
Io passo, perché in un erotico cerco - e pretendo - emozioni. Se non le trovo, cambio strada.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Miraaa sei la salvezza del mio porcellino - salvadanaio: leggo sempre le tue recensioni e questo spesso mi fa cancellare molti titoli dalla mia wishlist! Hai mai letto qualcosa in stile M/M in italiano? ui ho trovato alcuni racconti che mi sono piaciuti molto.
http://www.dreamspinnerpress.com,
in basso a sinistra "in foreign language" c'è anche l'italiano e stanno traducendo molte storie.

Non c'entra niente: abbiamo la stessa edizione del "Fantasma dell'opera" e quindi presa dalla nostalgia lo sto rileggendo: è sempre emozionante e bellissimo.

(Mi hanno regalato il libro di Ann Aguirre e non ho proprio voglia di leggerlo, al momento cmq ho saltato la tua recensione per evitare spoiler...)

Francy

Miraphora ha detto...

Mi è dispiaciuto molto dare un voto basso a questo romanzo, ma non ci posso fare niente...devo essere sincera. Se ti ho fatto risparmiare soldini ne sono felice ^_^

Non mi sono ancora addentrata nel panorama M/M o F/F perché l'argomento non mi attira...probabilmente proverò qualcosa giusto per avere una conferma/smentita ma non a breve. Certe cose devono essere spontanee, ne sono convinta.

Oh...Erik *_* se dovessi mai tornare a Parigi, visiterò ancora l'Operà non occhi completamente diversi!

Per la Aguirre...unico consiglio: leggilo quando sei molto ben disposta, proprio in vena. Se non sei sicura, lascialo e aspetta. Altrimenti...