2 dicembre 2012

Ann Aguirre
Blue Diablo

Serie Corine Solomon 1

Trama
Delos Books
pag. 261 | € 14,90
Diciotto mesi fa, Corinne Salomon ha attraversato il confine ed è andata a finire a Città del Messico, fuggendo dal suo passato, dal suo amante, e dal suo "dono". Corinne, una handler, può toccare un oggetto qualsiasi e conoscere la sua storia – e, qualche volta, il suo futuro.
Usando la propria abilità, può ritrovare persone scomparse – ed ecco perché la gente la cerca senza sosta. Gente come il suo ex, Chance. Chance, che è stato condotto fino alla soglia di casa di Corinne dalla sua straordinaria fortuna, ha bisogno del suo aiuto.
Una persona che è cara a entrambi è sparita a Laredo, in Texas, e l'unica speranza di trovarla è tramite il dono di Corinne. Ma la loro ricerca può dimostrarsi pericolosa, perché le tracce li conducono in un mondo strano e oscuro.



Commento
Sono perplessa. Non completamente delusa ma nemmeno sufficientemente soddisfatta. Il mio voto, alto considerando la situazione, è comunque molto incerto e l'ho dato per pura fiducia nel futuro della serie.
Io stimo moltissimo la Delos, è stata una delle prime editrici a buttarsi a capofitto nel nuovo genere paranormale/urban fantasy pubblicando serie che sono diventate di riferimento. Eppure, come può capitare a tutti, questa volta ha - in un certo senso - toppato.
Blue Diablo è il primo romanzo della serie Corine (con UNA n, signori Delos) Solomon in cui la protagonista  ha una dote particolare. La madre, infatti, le ha passato un dono che le rende possibile conoscere il passato degli oggetti solo toccandoli. Essendo, però, un dono acquisito e non innato, ha delle conseguenze e, nel suo caso, è provare un fortissimo dolore alle mani. Il risultato è che Corine, con i palmi ricoperti di cicatrici, si autoinfligge questa tortura perché con il suo dono ci vive. Non avendo punti di riferimento familiari e non conoscendo nessuno con il suo stesso dono, Corine si ritrova ad essere un soggetto molto ricercato per la sua capacità e sulla quale in molti vogliono speculare. Corine vive sul suo dolore, e ogni 'missione' che inizia la porta sempre di più vicino al baratro della disperazione.
Aggiungendo anche che per anni si è affiancata a Chance, l'uomo baciato dalla fortuna - il suo dono - che in parte l'ha usata per fare soldi, in parte l'ha amata, abbiamo un casino totale.
Il romanzo inizia con Corine che vive e lavora in incognito a Città del Messico, dove è scappata mesi prima perché non ne poteva più della sua vecchia vita, dei dubbi che Chance non la amasse e della sofferenza che l'ha portata quasi alla morte. Per molti mesi Corine è stata tranquilla, conducendo una vita normale, sopprimendo il suo dono per non farsi scoprire, ma un bel giorno Chance entra nel suo negozio e tutto va a rotoli. Appena lo vede, Corine capisce che il passato è tornato a tormentarla, ed è terrorizzata più che mai perché non è mai riuscita a dire no a Chance. Lui, che è un manipolatore molto abile, la convince ad aiutarlo a cercare sua madre, rapita da degli sconosciuti. Da questo punto in poi la storia si basa sulla ricerca, sulle indagini e sulle scoperte che i due fanno.
Dal punto di vista del genere, siamo perfettamente dentro i canoni dello urban fantasy. In un certo senso questa serie strizza l'occhio a quella di Kim Harrison, Jeaniene Frost e compari, con la grande differenza che l'autrice non ha saputo creare un base solida, articolata e coerente del contesto nel quale si svolge l'episodio.
Il problema più grosso di tutto il romanzo è la mancanza di spiegazioni e di chiarimenti, anche brevi, che aiutino a rendere più chiari i meccanismi della realtà di Corine Solomon. Per esempio, la magia è presente come elemento portante della trama e anche del contesto generale, eppure nemmeno una volta viene chiarito come funziona l'interazione con la società. Vengono fatti riferimenti a zombie, maghi e stregoni, pozioni e amuleti, eppure l'autrice non si addentra mai sotto la superficie, come se non volesse infangarsi e perdersi nella sua stessa opera. Il contesto, in questo genere letterario, è importantissimo. Senza contestualizzazione si leggono solo episodi inspiegabili che si susseguono fino alla fine. Non mi è piaciuto, perché se devo leggere di maghi, handler e chissà che altro, gradirei poter riconoscere il loro ruolo mentre leggo, e non a storia conclusa.
Il secondo grosso problema è la profondità dei personaggi. L'autrice scrive in prima persona, per cui Corine è la voce narrante, ciò che lei conosce o non conosce è esattamente quello che ci è dato sapere. Il suo punto di vista, però, è completamente privo di introspezione: sappiamo che ha dei motivi che l'hanno spinta a scappare, principalmente legati alla morte della madre, eppure l'episodio non viene chiarito, come se l'autrice volesse stuzzicare il lettore ma tenersi buono l'episodio per un futuro romanzo. Quindi Corine manca della struttura portante del suo passato, vive nel presente. Non solo, anche il suo rapporto con Chance, che è al 90% nel passato, non viene spiegato del tutto. Sappiamo che lui era freddo e che lei pensava che non la amasse, sappiamo che sono stati assieme come coppia e come colleghi, sappiamo che lei è scappata e non sappiamo altro. Il loro rapporto nel romanzo è tutto sul tira e molla sfocato: lei è ancora - vagamente - attratta da lui, continua a pensare che lui l'ha usata ma non si addentra nello specifico. Chance, invece, tentenna nel dimostrare di essere più reale ed emotivo di come Corine lo dipinge di essere, eppure anche lui non si scomoda più di tanto e si adagia completamente dalla prima all'ultima pagina. Il loro è un rapporto indefinito e, quindi, per come la vedo io inesistente. L'elemento romantico è troppo sfocato, impreciso e generalizzato per poter stuzzicare l'interesse del lettore e sa vagamente di indecisione da parte dell'autrice: più o meno amore? Faccio diventare questa serie più eroina-centrica o più coppia-centrica? Di sicuro la Aguirre non è arrivata ad una decisione in questo primo episodio, tenendosi l'elemento sorpresa per i prossimi. Mi da un po' fastidio che l'autrice abbia dato così poco dei personaggi, scrivendo una storia con molte scene d'azione e pochi personaggi secondari. Aveva tutto lo spazio per poter rendere davvero coinvolgente l'aspetto emotivo dei personaggi.
Per quanto riguarda lo stile, invece, - a parte i soliti refusi tipici della Delos - non ci sono grandi difetti da segnalare. L'autrice cerca di essere vivace nella narrazione, riuscendo anche a risultare divertente in alcuni punti, e più in generale ha saputo azzeccare il tono adatto alla storia. Non si dilunga in dialoghi inutili - forse avrebbe dovuto lasciarsi andare a maggiori scambi di battute dirette - e in generale il lessico è semplice senza cadere nell'elementare. La lettura, quindi, è abbastanza piacevole da portarti fino alla fine però il senso di incompletezza non va via nemmeno sotto sforzo.
Considerando che il secondo titolo della serie è già in programmazione d'uscita probabilmente lo proverò e poi deciderò se questa serie fa o meno al caso mio. Per ora mantengo una mentalità aperta e cercherò di non lasciarmi influenzare dal tiepido parere sul primo romanzo. So' fiduciosa, che vi devo dire!

2 commenti:

LadyAileen ha detto...

Confesso che anch'io sono rimasta un po' perplessa e come te aspetto il secondo volume. :)

Miraphora ha detto...

Il secondo è in lista di lettura...quindi saprò presto se è una serie che fa per me :)