24 giugno 2012

Kady Cross
Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l'acciaio

Serie Steampunk Chronicles 1
Titolo originale The girl in the steel corset

Trama
Newton & Compton
pag. 315 | € 14,90
Londra, 1897. Un uomo, conosciuto come il Meccanico, è il regista occulto di una serie di strani crimini commessi da macchine. Griffin King, il Duca di Greythorne, è determinato a scoprire la sua identità e a sventare i suoi piani con l'aiuto degli amici Sam, Emily e Jasper. Ma il Duca decide di rivolgersi anche a Finley Jayne, una ragazza con un lato oscuro e in possesso di una forza fisica soprannaturale. Finley è speciale, ma non tutti, all'interno del gruppo al quale si è unita, sono pronti ad accettarla.
Quando finalmente le intenzioni del Meccanico saranno più chiare, il Duca e Finley riusciranno a fermarlo prima che sia troppo tardi? "Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l'acciaio" è un elegante thriller ambientato nella Londra vittoriana, con una protagonista esuberante, invenzioni tecnologiche da brivido e turbolenti triangoli amorosi.



Commento
Mi sono fregata da sola. Convintissima, per non so quale motivo, che questo romanzo fosse steampunk per adulti l'ho bramato, ricevuto e iniziato con una certa trepidazione. D'altronde non mi ero mai avvicinata a questo nuovo genere che sta spopolando con tanto furore. Steampunk, o meglio - se non ho capito male - quando la scienza viene svincolata dal suo contesto e applicata a casaccio nella Londra vittoriana. Leggendo su Wikipedia alla voce Steampunk vedo che non sono andata così lontana dalla realtà. Quindi, tutto sommato, ero preparata a leggere qualcosa di appartenente a questo genere. Non ero pronta, invece, a leggere uno steampunk per ragazzi. No, proprio no, ero convinta che fosse un romanzo per adulti, senza adolescenti. Ovviamente, qua di adolescenti la storia abbonda in maniera assurda e anche un po' ridicola.
Capisco che lo steampunk sia un genere fantasioso all'ennesima potenza, ma far finta che in un contesto del genere si muovano solo ragazzini tranne il cattivo, ovviamente over 40, è troppo per me.
Per questo e per altro ho dato un voto basso. Non volevo leggere una storia di teenager e invece mi sono sorbita proprio questo, senza contare che giocavano anche sporco. Con la scusa che con lo steampunk possono fare di tutto, questi protagonisti fanno e disfano senza contesto alcuno. L'autrice usa la nanotecnologia, l'etere e la tecnologia in generale come caramelle: spuntano fuori e non ci è dato sapere in base a quale motivo/contesto/spiegazione vengono usati. Non pretendo molto, ma almeno un minimo di spiegazione che contestualizzi le cose che sono 'fuori posto' per il lettore aiuterebbe tantissimo nella lettura. In questo modo, invece, ti blocchi appena spunta un nuovo elemento, ci pensi su qualche minuto - a libro chiuso - poi appena pensi di aver assorbito la cosa riprendi la lettura. Personalmente è stancante sforzarsi di capire cose che dovrebbero essere rese semplici o/e chiare dall'autore, l'attenzione si perde e non si capisce più qual'è il vero nucleo della storia. Per esempio, questo Macchinista sappiamo chi è e perché ma non sappiamo come. Piccolo dettaglio, visto che anima le macchine.
A parte la poca chiarezza di fondo che, ripeto, puoi anche digerire perché è steampunk (il duca giovinastro è super forte? perché? perché è steampunk!) non mi è piaciuto il fatto che tutti i personaggi fossero ragazzetti. Il duca bello, ricco, intelligente, capo del gruppo e anche - neanche a immaginarlo - il più forte di tutti. Poi c'è l'amico solo molto forte e molto scemo, l'amica timida ma nerd e l'eroina di turno - colei che dovrebbe essere la girl in the steel corset - che è la ribelle bellissima, indomita, affascinante eccetera eccetera. Un gruppetto fatto di luoghi comuni. Ah, dimenticavo, c'è anche l'antagonista del duca: il libertino bello e oscuro che corteggia la nostra protagonista selvaggia.
Ripeto, sono tutti adolescenti. Non lo reggo. Solo a pensarci mi viene l'orticaria.
Se vi piace il genere steampunk nella versione annacquata per ragazzi, dove non si pensa e non ci si chiede perché e dove alla fine l'eroe bimbominkia di turno vince così alla carlona, caspita è la lettura perfetta! Se, invece, vi volete avvicinare al genere steampunk serio, temo che sia d'obbligo cercare un'altro titolo, perché ho l'impressione che questo non rappresenti al meglio il genere.

1 commento:

SilviaLeggiamo ha detto...

Ah! Ah! Fantastica recensione! Non l'ho letto il libro, ma se l'avessi fatto mi ci sarei avvicinata nel tuo stesso identico modo. Senza aspettarmi un romanzo dove tutti sono degli adolescenti!
Un libro veramente steampunk è La Stirpe, lì sono tutti adulti e vaccinati, anche se a me in generale ha annoiato.