20 gennaio 2012

Sandra Brown
Bella da morire

Trama 
Claire Laurent potrebbe essere una donna fortunata. Uscita da una adolescenza di povertà e privazioni, ha fondato la French Silk, un'impresa specializzata nella produzione di biancheria intima sexy. Ha avuto successo. Gode di prestigio e ricchezza. Ma proprio per questo è finita sotto il tiro di Jackson Wilde, un fanatico predicatore televisivo che in lei vede un'emissaria del demonio, la corruttrice della comunità... finché qualcuno non decide che il reverendo ha parlato troppo, e che la bocca gli va chiusa nel modo più brutale. È inevitabile che i sospetti si appuntino su Claire: come è inevitabile che il sostituto procuratore Robert Cassidy inizi ad accumulare prove nella direzione più ovvia e scontata. Meno prevedibile che tra lui e Claire si accenda un interesse che né la coscienza professionale né l'opinione pubblica possono consentire. Ma forse proprio questo imprevisto scarto dei sentimenti potrà dare a Cassidy la lucidità necessaria per guardare con la giusta attenzione agli altri attori di questo pasticcio: Yasmine, la bellissima socia di Claire; Josh, il figlio infelice del defunto reverendo; Ariel, la vedova, disperatamente protesa al controllo della Chiesa fondata dal marito. E certo, tutto sarebbe più facile se Claire stessa non dovesse nascondere un segreto: diverso da quello che tutti immaginano ma abbastanza importante da poter cambiare la sua vita. 

Commento


Okey, ritratto la mia precedente confessione. Si, l'altro romanzo della Brown mi è piaciuto, ma questo mica tanto (e il terzo è cominciato così male che l'ho riportato in biblioteca senza finirlo). Ritratto la parte della rivelazione. Ho esagerato un pochetto.
Perché? Perchè leggersi due romanzi uguali, uno dietro l'altro, non giova di certo e sicuramente non aiuta a definire originale l'autrice. Insomma, forse avrei dovuto alternarlo, oppure lasciarlo in sospeso almeno un'altra settimana prima di iniziarlo, ma il prestito scadeva e quindi l'ho letto.
Prima impressione? Troppo prolisso, troppo lungo e a volte anche troppo noioso. Prevedibile in generale ma non nella identificazione del killer, il resto è un ammasso di cliché. Claire è abbastanza insopportabile: bellissima, elegantissima, di successo, affascinante eccetera ma con un passato molto brutto e un carattere da 'faccio Giovanna d'Arco e salvo il mondo' che irrita e disturba. Cassidy - che tra l'altro non ho capito che lavoro svolga - indaga su di lei perché è la sospettata più ovvia e forse non aveva voglia di sbattersi, nel frattempo trova che sia di suo gusto e quindi se la spupazza. Niente di nuovo, nemmeno i pseudo conflitti interiori: 'potrò o non potrò farmi la sospettata?' ebbene si, roba da non dormirci la notte. Irritanti anche i personaggi secondari e i cattivelli: soprattutto la vedova, roba da imbracciare un fucile a canne mozze, e il figliastro non è da meno, per non parlare di Jasmine, l'amica modella supergnocca ma psicopatica. Bho, sinceramente non ho apprezzato a pieno il romanzo, sicuramente perché ne ho letto uno molto più bello prima, o forse perché questo non è nelle mi corde. Comunque la Brown rientra nello scaffale della biblio e sparisce dal mio comodino per un bel pò, per ora. Senza rancore, of course.

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