13 gennaio 2012

Patricia Potter
Prigioniera di un corsaro

Trama 
Samara O'Neill sogna l'avventura quando s'imbarca clandestinamente sulla goletta del fratello diretta in Francia. Ma, superato il blocco della Marina britannica, è costretta ad affrontare le conseguenze della sua imprudenza quando si ritrova prigioniera del tanto pericoloso quanto affascinante corsaro inglese, il capitano Reese Hampton. 






Commento
Questo romance comincia bene ma continua maluccio, per poi riprendersi un poco alla fine. I presupposti per una bella storia ci sono tutti: Samara si imbarca di nascosto sulla nave del fratello perché vuole vivere un'avventura che spezzi la monotonia della sua vita, ma quello che le capita non è esattamente quello che voleva: la nave viene assaltata da un famoso corsaro inglese, Reese, che prende tutto l'equipaggio in ostaggio. Ovviamente tra i due scoppia l'ormone: Samara rimane folgorata da questo pirata biondo e bello - ma paradossalmente gentile ed onesto, bah! - mentre lui si infoia perchè lei è - ovviamente - bellissima, coraggiosissima, impavida ma sposata (per finta) con Bren (il fratello). Così i due si sbavano dietro ma non agiscono, finché una sera decidono che, dopo tutto, sono innamorati. Ok, dico io, però cominciano, a questo punto, mesi e mesi di separazione dove i due si prendono e si mollano, si odiano e si riappacificano talmente tante volte che alla fine ti stufi e non ne puoi più. In tutto credo che passino, nel libro, almeno 2 anni. Un periodo un po' troppo lunghetto per i miei gusti, ma vabè. Tra l'altro trovo che il personaggio di Samara sia stupido: cosa te ne importa delle sorti della guerra quando hai il tuo uomo e sei felice? Ma no, lei deve tradirlo e far passare mesi...per poi chiedergli perdono, e lui carciofo che se la riprende. Insomma, un romance che scorre ma che non mi ha detto molto.

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