1 gennaio 2012

Nora Roberts
Luci d'inverno

Trama
Nate Burke, ex poliziotto di Baltimora, accetta il posto di capo della polizia di Lunacy - un paesino dell'Alaska che conta 506 abitanti - per fuggire alla crisi causata dal fresco divorzio e dal trauma della morte del suo compagno di lavoro, per la quale si sente in parte responsabile. I primi giorni nella cittadina scorrono tranquilli, a parte qualche piccolo problema di ordine pubblico e una relazione un po' movimentata con l'umorale Meg Galloway, bella e sfacciata. All'improvviso, però, in una grotta nascosta viene ritrovato il corpo del padre di Meg, scomparso sedici anni prima. Ha un'ascia ancora conficcata nel petto, e la notizia dell'omicidio scuote profondamente la piccola comunità, spingendo addirittura l'assassino a uccidere di nuovo. E mentre questa seconda morte viene archiviata come suicidio, Nate non ne è del tutto convinto e comincia così un'indagine sotterranea. Sarà per lui l'occasione di ritrovare se stesso e di scoprire che l'attrazione per Meg è più di una relazione fatta di sesso e notti passionali: questa donna così scontrosa e indipendente nasconde in realtà un segreto che potrebbe svelare l'assassino ma al tempo stesso potrebbe minare per sempre il rapporto con Burke.

Commento
Un giallo discreto, che ho letto con piacere anche se senza qualsiasi forma di entusiasmo.
Con oltre 500 pagine, è quasi mastodontico per la Roberts e avevo un pochino di paura che fosse tutto incentrato sul rapporto lei/lui (come è stato, per esempio, per Il mistero del lago, che mi è piaciuto comunque molto). Questa volta c'è un solo protagonista e questo è Ignatious Burke, un poliziotto che decide di andare alla deriva in un paesino sperduto dell'Alaska per tentare l'ultima carta prima di lasciarsi morire. Nate è un protagonista triste e disperato all'inizio, ma che scopre, grazie al caso e alla sua relazione con Meg, di avere ancora dentro di sé un pò di vita. Il romanzo si sviluppa attorno alla sua 'rinascita' ispirata proprio dal ritrovamento di un cadavere ibernato. Il caso diventa la scusa per riprendere le vecchie abitudini, che saltano fuori sempre più spontaneamente, mentre il buco nero della depressione si fa vivo sempre meno spesso. E' una specie di 'godere della morte altrui': la Roberts ci descrive con naturalezza i vari stadi della trasformazione di Nate, che diventa il punto focale del libro. 
Il giallo in sé è abbastanza insulso: il ritrovamento è originale, lo ammetto, ma la solfa della piccola comunità con un assassino nel mezzo è abbastanza trita. Dico solo che ho sospettato il giusto assassino fin da subito, cosa che di solito non mi succede mai nei gialli, essendo io piuttosto tarda in queste cose. Quindi, da un certo punto di vista, nè il giallo, nè la storia d'amore sono parti portanti del libro. Per quando riguarda il mistero è interessante seguire i ragionamenti di Nate, i processi che segue per arrivare a certe affermazioni, vedere come ogni piccola parola per lui diventi un indizio. Il rapporto con Meg, invece, è trascurabile per il semplice fatto che Nate non rinasce grazie a lei, ma solamente grazie a sé stesso e alla sua voglia di provarci ancora. Meg è, lo ammetto, uno di quei personaggi femminili che prenderei a calci dalla prima apparizione. Non soltanto fa la sostenuta cazzuta, per la serie 'sono una dura, vivo isolata, non ho bisogno di nessuno, faccio quello che voglio ecc..., ma è anche egoista e tristemente fredda verso molti personaggi (come sua madre) tranne che Nate e Jacob. Meg, se fosse una persona reale, passerebbe la sua vita da sola perchè è troppo antipatica per essere sopportata. Mi chiedevo, durante la lettura, perché mai la Roberts abbia associato ad un personaggio come Nate una donna fastidiosa come Meg, che non ispira nessun tipo di simpatia, tanto meno a solo va bene, ma lei...passo, tante grazie. Molto piacevole è stata, invece, la ricostruzione della vita di un paesino isolato in un paese impervio come l'Alaska, con vento, bufere, neve e ghiaccio e tanto tanto freddo. Non è stato un romanzo appassionante come l'altro giallo che ho letto (sempre della Roberts), ma piacevole, anche se un po' lentino.

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