1 gennaio 2012

Maite Carranza
Il clan della lupa

Serie La guerra delle streghe 1
Trama
Le cose non sono sempre quel che sembrano. Questa amara verità è ben nota ad Anaïd Tsinoulis, che ha quattordici anni ma è talmente piccola e magra da dimostrarne dieci; e quel che è peggio, sua madre Selene è una vera bellezza,sensuale e provocante. Certo, Anaïd è intelligente, ma a che cosa serve essere intelligenti quando nessuno ti vuole? Ma ecco che all'improvviso Selene scompare. Forse una fuga d'amore? Sconvolta e angosciata, Anaïd si ritrovasola, accudita dalla maldestra zia Criselda, sorella di sua nonna materna.Ancora una volta, le cose non sono quelle che sembrano: zia Criselda e leamiche di Selene - Elena, Gaia e Karen - parlano di cose sinistre epericolose, di profezie e tradimento, e in una notte indimenticabile rivelanoad Anaïd la verità: che è una strega, come tutte loro; che la stirpe a cuiappartengono è in guerra da millenni con una stirpe di streghe malefiche evampiresche; che Selene era l'eletta, indicata da un'antica profezia comecolei che avrebbe deciso le sorti dello scontro; e che avrebbe tradito,mettendo a repentaglio l'esistenza di tutte. Turbata dalla rivelazione,impressionata dai nuovi poteri che emanano da lei con incredibile energia,Anaïd comincia un difficile viaggio dentro se stessa e dentro la magia piùoscura, nel tentativo di strappare sua madre alle forze del male e di compierela propria iniziazione di strega...

Commento
"Impossibile resistere a questo libro"...se lo dicono quelli di Las Provincias, allora forse è vero. Forse, perché per me si può resistere benissimo al romanzo. Anzi si può anche chiudere senza pensieri e dimenticarlo per giorni, per poi trovarselo sotto mano e dire 'Ah, non lo avevo finito?!'.
Insomma, tra i numerosi libri per ragazzi che ho letto, questo è proprio insulso. Neanche brutto, perché in fondo non lo è, ma proprio insulso. Cominciamo per ordine: la storia, se fosse stata gestita in modo 'più maturo' e non scrivendo da un finto POV adolescenziale, sarebbe stata molto più fluida. L'autrice, che ormai si sarà ben dimenticata dei suoi anni di adolescente, ripropone pensieri, comportamenti e dialoghi al limite del ridicolo. La protagonista, poverina, ci viene presentata come una cretinetta, che pur essendo intelligentissima, soffre di una forma acuta della malattia preferita dai ragazzini: 'il piangersi addosso', nessuno mi capisce, nessuno mi vuole bene, bla bla bla. Non solo tutte le 300 e passa pagine sono così, ma la cosa più triste è che, pur dovendo affrontare casini mica da ridere, Anaid non matura nemmeno un pochino. Non si dice di diventare adulta di botto, ma magari smettere di voler mettersi sulle ginocchia della mamma a piangere sarebbe un inizio. La seconda protagonista è la madre di Anaid, Selene, e anche lei non brilla, persa com'è nella sua corsa allo shopping pazzo. Gli altri personaggi sono di contorno, abbozzati quanto basta, appaiono il giusto, interessano ma non molto, insomma, almeno per questi l'autrice ha fatto le cose per bene.
La trama è un pochino incasinata, riassunta perché il tono da elementari non dava spazio a riflessioni più accurate, ma comunque non è da buttare via in quanto ad originalità. Poteva andare decisamente peggio, personaggi odiosi e trama banale o assurda; ma qua, invece, l'unica cosa che spicca è proprio l'idea di fondo delle streghe, non tanto nella loro divisione tra buone e cattive, ma proprio nella gestione della gerarchia e dei poteri. Interessante e meritevole di approfondimento. So che è uscito il seguito, ma io - se lo leggerò - lo farò fra un pò di tempo (leggasi almeno un anno).

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